Il personaggio Peugeot - Fabrizio Fabbri: il nostro team è una famiglia
Fabrizio Fabbri racconta come ha fatto a creare un team unito e molto solidale, che a distanza di anni è diventato una seconda famiglia e nel quale è cambiato molto poco...
Foto di: Marco Passaniti
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Di quanto sia affiatato il team Peugeot Sport Italia se ne è già parlato, piloti, meccanici, tecnici hanno creato una seconda famiglia, ma come si fa far nascere e poi a gestire un team così unito? Fabrizio Fabbri non ha dubbi...
La costanza è stata il nostro segreto, riuscire a mantenere quasi invariata l'ossatura della squadra ci ha aiutato molto e se oggi siamo così affiatati lo dobbiamo anche a questo. Cercare di mantenere le stesse persone per anni non è però semplice, ma anche le new entry sono state sempre accolte ed in qualche modo coccolate dai veterani del team. Il fatto di essere una squadra non grandissima ha poi fatto il resto, ognuno sa perfettamente qual è il suo ruolo e tutti sono sempre pronti a rimboccarsi le maniche nei momenti di necessità, a partire da me: oggi siamo una vera famiglia! Come in tutte le famiglie però a volte si litiga, si discute, ma quando c'è da lavorare siamo tutti uniti per raggiungere il nostro obiettivo e delle discussioni ci si dimentica in fretta
Fabrizio Fabbri
Lo scorso anno il team FPF Sport ha festeggiato i 20 anni di attività e quest'anno a quota 20 candeline arriva la collaborazione con la casa del Leone nata nel 1996. Due anni prima - nel 1994 - la squadra ufficiale Peugeot aveva deciso di chiudere con le competizioni, poi l'accordo con la FPF Sport di Fabrizio Fabbri ha lentamente riavvicinato la casa francese ai rally.
Dal 1996, anno in cui abbiamo iniziato a collaborare con Peugeot in forma ufficiale, abbiamo vinto per 5 anni con Renato Travaglia il campionato 2 litri riservato alle vetture due ruote motrici: 3 anni l'abbiamo conquistato con la Peugeot 306 Gruppo A e 2 anni con la 306 kit. Per essere così costanti c'è bisogno di essere sempre focalizzati sull'obiettivo e non disperdere le energie, è per questo motivo che ho sempre preferito concentrarmi su un unico programma. Magari c'è il rammarico di non aver fatto altre cose (per esempio l'europeo negli ultimi anni), ma questo avrebbe comportato la costruzione di un'altra squadra e avremmo perso attenzione verso il campionato italiano, per cui sono contento così. Nel panorama rallistico i programmi delle case sono annuali, non abbiamo lunghe scadenze e questo non ci permette di costruire due squadre separate, una rischierebbe di chiudere dopo solo un anno e, come detto, se siamo così affiatati è grazie ai pochi cambiamenti che ci sono stati negli anni
Fabrizio Fabbri
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