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Il CIR fa spazio alle strade bianche del Rally Adriatico

Il Rally Adriatico è la prima gara su terra del campionato italiano rally 2016. Andreucci parte davanti, un piccolo vantaggio per i diretti avversari che scattano alle sue spalle

Il parco assistenza Peugeot Sport Italia

Foto di: Marco Passaniti

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Buongiorno dal Parco Assistenza del 23° Rally Adriatico, come ormai tradizione ubicato a Jesi nella provincia di Ancona. Il quarto appuntamento stagionale è molto atteso perché è il primo su terra, fondo sul quale i valori sono sempre messi in discussione e sul quale non tutti riescono ad esprimersi al meglio.

Paolo Andreucci e Anna Andreussi con la Peugeot 208 T16 del Team Peugeot Sport Italia giungono all'Adriatico con quasi 14 punti di vantaggio (sarebbero 13,75 per la precisione...) su Giandomenico Basso e Lorenzo Granai. La coppia della BRC da questa gara può avvalersi del valido aiuto di Simone Campedelli e Danilo Fappani alla guida di una Ford Fiesta R5 alimentata a GPL gemella. 

Umberto Scandola, in coppia con il suo fido navigatore Guido D'Amore su Skoda Fabia R5, dovrà dare il tutto per tutto per mantenere viva la classifica, che lo vede staccato di 14,5 punti da Paolo Andreucci. Come Basso, Scandola avrà il vantaggio di partire alle spalle del nove volte campione italiano (l'ordine di partenza che rispecchia l'elenco iscritti vede Andreucci scattare davanti Basso, Scandola, Tempestini, Campedelli e via via tutti gli altri).

In questo momento il fondo della prima prova speciale Santo Stefano è asciutto e la temperatura è di 18°C. Partire davanti su terra vuol dire pulire la strada agli avversari, ma Paolo Andreucci non ha intenzione di partire già sconfitto, anzi...

 

Per noi l’Adriatico è sempre stato un rally dalla doppia lettura. Con Peugeot abbiamo iniziato proprio qui la nostra avventura, vincendo al debutto con la 207 Super 2000, ma abbiamo anche alternato prestazioni non in linea con i nostri standard. Sarà una gara che dovremo giocare tutta in rincorsa, partire con il numero uno sullo sterrato è penalizzante perché devi pulire le strade per gli avversari che seguono. Quest’anno lo sarà ancora di più visto che la nuova formula con Gara 1 e Gara 2, entrambe con un chilometraggio di soli 60 km, non concede grossi margini di recupero. Anche nel WRC chi è testa al campionato parte per primo sullo sterrato, ma li poi si hanno a disposizione tre giorni di gara per attaccare

Paolo Andreucci

 

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