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Clamoroso: Skoda Italia abbandona il Campionato Italiano Rally. Scandola è a piedi!

A confermare l'indiscrezione è stato proprio il pilota veronese a Motorsport.com. Ora Scandola è alla ricerca di un nuovo progetto per il 2019, anche se è quasi certo che correrà 2 rally nel WRC2.

Umberto Scandola, Guido D'Amore, Michal Hrabánek e Pavel Hortek

Umberto Scandola, Guido D'Amore, Michal Hrabánek e Pavel Hortek

Giacomo Rauli

Un fulmine a ciel (quasi) sereno scuote il CIR. Skoda Italia ha deciso di non investire più nel campionato rally in cui era grande protagonista da anni e di abbandonarlo dopo un 2018 in cui Umberto Scandola è andato a un passo da vincere il titolo pur essendo al primo anno con le gomme DMACK.

A confermare l'addio al CIR di Skoda Italia è stato proprio Umberto Scandola, che a Motorsport.com ha dichiarato: "Confermo che Skoda Italia non vuole più partecipare al CIR, almeno al momento è così. Per questo motivo sto valutando diverse opzioni per correre nel 2019".

Insomma, finisce così la storia sportiva che ha unito Skoda Italia a S.A. Motorsport e Umberto Scandola per anni. Il sodalizio durava ormai dal 2012 e il picco più alto della partnership è stato raggiunto nel 2013, quando Scandola ha vinto il titolo italiano rally al volante della Skoda Fabia S2000.

Già lo scorso anno sembravano essere sorti dubbi sul prosieguo della partnership tra il nativo di Erbezzo e la sezione italiana della Casa ceca. L'addio è arrivato 12 mesi più tardi e, a ben vedere, nel momento sbagliato. Specialmente dopo gli sforzi fatti nel 2018 per sviluppare le gomme DMACK.

Niente CIR per Scandola?

Ora il veronese, classe 1984, si è messo al lavoro per trovare un programma per il 2019. Da quest'anno il CIR potrà avvalersi di un nuovo team che avrà il marchio di Citroen. La Casa francese ha lanciato da poco la C3 R5 e Scandola ha sondato il campo per capire se vi fosse da parte loro un interesse.

"Purtroppo non sono io il candidato per quel sedile", ha proseguito Umberto. "Ho provato a capire se vi fosse interesse da parte loro, ho fatto avere loro la mia candidatura, ma penso proprio di non essere io il primo candidato. Posso dire però che per il CIR è un'ottima cosa che entri questa Casa, anche perché ha abbandonato Skoda...".

A questo punto, sembra che il CIR non sia più tra i principali piani del campione italiano 2013: "Ormai il CIR è attualmente la mia ultima scelta per il 2019", ha confermato Scandola a Motorsport.com. "Non c'è equilibrio nel calendario, ci sono molte gare su asfalto che danno troppa importanza a quello che è il pacchetto pilota-auto-gomme. E' meno equo. Ecco perché è in fondo alla mia lista".

Correrà gare nel WRC2, ma c'è altro

Chiuse le porte - almeno momentaneamente - al CIR, Scandola ha parlato di ciò che sembra quasi certo in ottica 2019. E qui ci sono buone notizie: "Quasi certamente correrò un paio di rally nel WRC2 grazie al supporto dello sponsor che mi ha seguito nelle ultime due stagioni, con cui avevo già corso nel Mondiale di recente (la Tecnovap, che ha sede a Pescantina, produttrice di generatori di vapore, ndr)".

"Resta da vedere quali gare saranno, probabilmente ancora la Finlandia e la Germania, ma il programma non è ancora definito totalmente". Poi ha aggiunto: "Potrei anche fare un paio di gare nel Campionato Italiano Rally Terra".

Per concludere, Umberto ha parlato di un sogno. Per ora è tale e quasi certamente resterà un pensiero stupendo, ma la nuova formula del Mondiale WRC2 dedicata ai privati lo ha stuzzicato molto: "La nuova formula del WRC2 per i piloti privati è davvero una figata. Mi piacerebbe molto parteciparvi. Purtroppo però non ho il budget necessario per prendervi parte".

 

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