Anna Andreussi: "Questa è una stagione difficile per noi. Vi svelo il perché"
Anna Andreussi, copilota di Paolo Andreucci nel team Peugeot Sport Italia, racconta in esclusiva a Motorsport.com quali sono state le difficoltà incontrate nel 2016, una delle stagioni CIR più combattute di sempre.
Foto di: Marco Passaniti
A meno di una settimana dal penultimo appuntamento del Campionato Italiano Rally 02016, il Rally Roma Capitale, abbiamo incontrato Anna Andreussi, copilota di Paolo Andreucci con cui forma in Peugeot Sport Italia l'equipaggio nove volte campione italiano della categoria.
All'ultima gara disputata, il Rally del Friuli Venezia Giulia, Anna e Paolo hanno perso la vetta della classifica in favore di Giandomenico Basso e Lorenzo Granai. Questo consentirà loro di scattare dalla seconda posizione in ogni speciale delle due tappe nella gara laziale. Andreussi ci ha rilasciato un'intervista esclusiva in cui ha fatto il punto della situazione del campionato, ma anche dei problemi incontrati dal team nel corso della stagione.
Anna, dopo il Rally del Friuli vi trovate in seconda posizione in campionato e scatterete per secondi in ogni speciale a Roma. Questo può essere un vantaggio per voi?
"A partire dal Rally di Roma partiremo dalla seconda posizione, ma siamo su asfalto, quindi cambiare la posizione di partenza delle speciali non è così rilevante come invece lo è sullo sterrato. C'è anche un discorso legato al meteo, se piove può essere vantaggioso partire davanti piuttosto che dietro. Sull'asfalto è più questione di fortuna e di tipologie di gara. Su terra il discorso è diverso".
Il vostro inizio di campionato è stato entusiasmante, poi invece avete avuto difficoltà...
"Avevamo iniziato il campionato in maniera molto positiva, poi il regolamento nelle gare su terra ci ha fatto faticare molto e quet'ultima gara in cui sapevamo che avremmo faticato è andata proprio come ci aspettavamo. Nella seconda tappa è andata male perché abbiamo centrato solo il quarto posto e ora siamo secondi in campionato, ma sono andati molto forte i nostri avversari. Noi stiamo lavorando per cercare di riprenderci al meglio e riprendere la prima posizione. Sarà difficile perchè Basso è molto forte, Scandola atrettanto. A Udine è uscito alla prima tappa e, avendo fatto uno zero, anche lui deve rincorrere ed è nella nostra stessa situazione. Vediamo come andrà. Noi ci proveremo".
Cosa pensi della distribuzione del punteggio in uso in questa stagione nel CIR?
"Il punteggio deciderà il campione italiano in maniera poco sportiva secondo me, ma è una questione di punti di vista. Inoltre le gare sono molto brevi e questo è un problema perché il punteggio premia le due gare e le manche sono di 70-80 chilometri l'una. Sono rally sprint che non hanno molto senso, considerando che a Udine è successo che, casualmente, noi abbiamo fatto secondi assoluti, ma Campedelli, pur chiudendo terzo, ha fatto più punti di noi. Lui ha fatto un terzo e un secondo posto, noi un primo e un quarto, per cui ha preso più punti di noi arrivano comunque dietro. Questa cosa secondo me non è stata valutata da chi ha stilato il regolamento sportivo di questa stagione".
"Potrebbe succedere che al Due Valli, che ha coefficiente 1,5, si abbia un vincitore della gara e uno che vince il campionato. Sul gradino più alto del podio sale uno, mentre magari il campione 2016 non ha vinto la corsa. Quindi ci sono situazioni che probabilmente non sono state valutate con attenzione e così si crea confusione".
Oltre all'assegnazione del punteggio e alla posizione di partenza, siete stati frenati da qualche problema legato agli sviluppi della vostra Peugeot 208 T16 R5?
"Per quanto riguarda le gare io e Paolo abbiamo fatto scelte che probabilmente rivaluteremo e dobbiamo lavorare sulla macchina per cercare di trovare un assetto che sia top. ora siamo talmente vicini con le vetture di vertice che è difficile. Le vetture R5 sono molto simili l'una all'altra, dunque basta una scelta sbagliata, una decisione che prendi ti può compromettere la gara. Un decimo al chilometro fa la differenza".
"Lo sviluppo e le omologazioni sono fatte dal gruppo PSA, dunque dalla Francia e noi le abbiamo digerite male, nel senso che lo stile di guida di Paolo predilige una via differente riguardo lo sviluppo. Questo ci ha creato difficoltà sulla terra e, di conseguenza, ci siamo tirati dietro queste difficoltà anche sull'asfalto. Gli altri vanno avanti e noi siamo rimasti fermi. Questa è la spiegazione dei risultati delle ultime gare, considerando che su terra c'è il discorso della posizione di partenza, che ha assolutamente influito".
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