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Andreucci: "Avevo chiesto altre sfide, ma nel CIR sono ancora forte"

Il 10 volte Campione Tricolore ha svelato la Peugeot 208 T16 con cui cercherà nuovamente di difendere il suo titolo in patria, rivelando che l'inverno non è stato affato semplice e che i dubbi si sono risolti all'ultimo momento.

Cerimonia di Premiazione: Paolo Andreucci, Peugeot Sport Italia

Foto di: acisportitalia.it

La Peugeot 208 T16 R5 di Paolo Andreucci e Anna Andreussi
La Peugeot 208 T16 R5 di Paolo Andreucci e Anna Andreussi
Dettaglio del trofeo per i vincitori del CIR 2017, Paolo Andreucci e Anna Andreussi
La Peugeot 208 T16 R5 di Paolo Andreucci e Anna Andreussi
La Peugeot 208 T16 R5 di Paolo Andreucci e Anna Andreussi
La Peugeot 208 T16 R5 di Paolo Andreucci e Anna Andreussi
Paolo Andreucci e Anna Andreussi svelano la loro Peugeot 208 T16 R5
App Andreucci codrive
Paolo Andreucci, Peugeot 208 T16
Paolo Andreucci, Peugeot 208 T16
Peugeot 208 T16 di Paolo Andreucci nel paddock
Il direttore di Motorsport.com - Italia, Franco Nugnes, con Paolo Andreucci e Anna Andreussi
Paolo Andreucci, Peugeot 208 R5 T16
Paolo Andreucci, Anna Andreussi, Peugeot 208 TFabrizio Fontana, Simona Savastano, Ford Fiesta WRC
Peugeot 208 T16 R5 di Paolo Andreucci e Anna Andreussi
Paolo Andreucci, Anna Andreussi, Peugeot 208 T16, Peugeot Sport Italia
Paolo Andreucci, Anna Andreussi, Peugeot 208 T16, Peugeot Sport Italia
Paolo Andreucci, Anna Andreussi, Peugeot 208 T16, Peugeot Sport Italia
Paolo Andreucci, Anna Andreussi, Peugeot 208 T16, Peugeot Sport Italia
Paolo Andreucci, Anna Andreussi, Peugeot 208 T16, Peugeot Sport Italia
Paolo Andreucci, Anna Andreussi, Peugeot 208 T16, Peugeot Sport Italia
Paolo Andreucci, Anna Andreussi, Peugeot 208 T16, Peugeot Sport Italia

Paolo Andreucci è molto più sereno rispetto a quando lo avevamo incontrato l'ultima volta al Motor Show di Bologna.

All'inizio di dicembre il 10 volte Campione Rally tricolore era stato ospite allo stand di Motorsport.com della kermesse motoristica felsinea, mostrandosi piuttosto rabbuiato su quello che poteva essere il suo futuro.

Le cose si sono sistemate nelle settimane successive e martedì il toscano ha finalmente tolto i veli alla Peugeot 208 T16 R5 ufficiale che condurrà anche per la stagione 2018 del CIR, affiancato dalla navigatrice (ma soprattutto compagna di vita) Anna Andreussi con rinnovato entusiasmo, che non ha nascosto quando lo abbiamo avvicinato per fare nuovamente due chiacchiere.

Benritrovato, Paolo! Ti vediamo meno "ombroso" rispetto al nostro ultimo incontro...
"E' normale. In quel momento c'erano tante decisioni da prendere e non era molto chiaro il tutto, fortunatamente a fine dicembre le cose sono andate al loro posto e abbiamo fatto la nostra scelta".

Quindi non hai, per così dire, recitato la parte dell'indeciso che in realtà ha già firmato?
"No, assolutamente. Sicuramente c'era parecchia stanchezza perché venivamo da una stagione molto impegnativa alla quale abbiamo aggiunto Monza Rally Show e Motor Show a Bologna, oltre ad altri impegni, per cui ammetto che il periodo mi ha visto arrivare molto stanco e affaticato. Però poi tutto si è risolto nel migliore dei modi".

Domanda quasi scontata per un veterano come te: dove li trovi gli stimoli alla tua età, dopo aver vinto così tanto?
"La passione viene sempre prima di tutto e comunque è un lavoro cui ho dedicato davvero tanto tempo e buona parte della mia vita. Essendo sempre competitivi si cerca ogni volta di sfruttare al massimo la situazione. Mettere in pratica l'esperienza tramutandola in un risultato è una cosa bella e che mi piace fare. Se lo ottieni, come successo fino ad ora, a maggior ragione non c'è motivo di lasciare una situazione magnifica sotto ogni aspetto. Inoltre trovo anche difficile chiamarlo "lavoro" perché è qualcosa che adoro fare, mi trovo in una squadra che ti dà sempre il massimo per poter vincere. E da parte mia contraccambio facendo affermare una macchina, un tipo di gomme e una azienda nel suo insieme".

Perché rifare il CIR dopo tutti questi successi?
"Perché non ci sono state altre possibilità, anche se l'ho fortemente chiesto negli anni. Ma l'investimento nel Campionato Italiano Rally e il ritorno che si ha è talmente fiorente che Peugeot Italia ha voluto continuare in questa realtà".

Tu sei stato coinvolto dal Gruppo PSA nello sviluppo anche di altre vetture, come la nuova R5 di Citroën; non c'era modo di fare un giro anche su quella in altre serie?
"Certo, lo scorso anno ho dato una mano allo sviluppo della C3 R5, facendo parte del medesimo gruppo automobilistico quando c'è la possibilità vengo coinvolto. Però essendo un pilota sotto contratto con Peugeot Italia svolgo solo test, null'altro".

Avete modificato qualcosa alla 208 T16?
"La macchina è quella dello scorso anno, che già aveva avuto una modifica importante all'idroguida dopo i problemi importanti che ci aveva dato nel 2016, come per esempio a San Marino. La stagione passata è andata molto bene e l'abbiamo tenuta così. Ci saranno alcune novità a livello di assetto e di mappatura. Per il momento però nulla di stravolgente".

Al Ciocco pare ci siano molte R5 iscritte. C'è qualcuno che ti fa paura maggiormente?
"Paure ne ho sempre perché gli avversari sono forti. Quando poi arrivano dietro, ecco che sono ancor più affamati e vogliosi di batterti. Sicuramente ci daranno del filo da torcere, vedo gente migliorata e anche... arrabbiata! Qualcuno deve riscattarsi, lo so bene".

Se dovessi scommettere su una tua vittoria, su quali gare punteresti?
"Direi Ciocco e Targa Florio, quelle in cui sono sempre andato bene. La prima è la gara di casa mia, quindi è scontato che la adori, mentre la seconda mi piace particolarmente per i percorsi".

Nel 2018 cambia il regolamento, sei contento?
"Sì, era ora! Prima c'era troppa confusione, si è cercato di ridurre il margine di vantaggio di chi era più costante. Una mossa che ho ritenuto esagerata e che non ha portato cose positive, bisognava cambiare. Mancherebbe ancora la revisione dell'assegnazione dei punti, ma intanto la strada del cambiamento è stata presa, quindi ho fiducia anche in quest'ultimo aspetto".

Quest'anno sarete in tre a rappresentare Peugeot ufficialmente. Come li vedi Pollara e De Tommaso?
"Sono entrambi molto bravi, li ho conosciuti alla scuola federale e mi ero già accorto delle loro capacità. Con Marco abbiamo trascorso una stagione intera, cerco di trasferirgli il più possibile e farò uguale anche con Damiano. Vedrete che faranno molto bene tutti e due, ne sono convinto".

Pollara guiderà una 208 T16 come te: potrebbe rivelarsi un tuo avversario?
"Per il momento è nell'elenco iscritti con una R5, quindi risulta un avversario (ride, ndr). Fra noi c'è un bel rapporto personale e lo scopo di Peugeot Italia è anche che io possa trasmettere qualcosa ai giovani. Marco è uno di questi".

Altri ragazzi che hai notato?
"Tutti quelli della scuola federale sono andati molto bene. Bottarelli farà il Mondiale con la R2, Ciuffi secondo me è un talento da seguire attentamente. I giovani italiani ci sono, bisogna dargli tempo, farli crescere gradualmente e non mettergli troppa pressione addosso".

Ormai sei un... highlander! Quanto hai intenzione di continuare ancora?
"Ah, bella domanda! Non lo so, davvero. Dipenderà dai risultati, per ora la motivazione c'è".

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