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Intervista

Campedelli: “Un giorno vorrei correre a Le Mans e Daytona!”

Il rallista romagnolo, secondo all’esordio dalle parti di Cingoli con la Ford Fiesta R5 a GPL della BRC, dice di avere tutto ciò che gli serve per puntare in alto, sogna la pista e rende omaggio al navigatore...

Simone Campedelli e Danilo Fappani, Ford Fiesta R5 LDI

Foto di: Michele Barazzutti

Simone Campedelli e Danilo Fappani, Ford Fiesta R5 LDI
Simone Campedelli e Danilo Fappani, Ford Fiesta R5 LDI
Simone Campedelli e Danilo Fappani, Ford Fiesta R5 LDI
Simone Campedelli e Danilo Fappani, Ford Fiesta R5 LDI
Simone Campedelli e Danilo Fappani, Ford Fiesta R5 LDI
Simone Campedelli e Danilo Fappani, Ford Fiesta R5 LDI
Simone Campedelli e Danilo Fappani, Ford Fiesta R5 LDI
Simone Campedelli e Danilo Fappani, Ford Fiesta R5 LDI
Simone Campedelli e Danilo Fappani, Ford Fiesta R5 LDI
Simone Campedelli e Danilo Fappani, Ford Fiesta R5 LDI
Simone Campedelli e Danilo Fappani, Ford Fiesta R5 LDI
Simone Campedelli e Danilo Fappani, Ford Fiesta R5 LDI
Simone Campedelli e Danilo Fappani, Ford Fiesta R5 LDI
Simone Campedelli e Danilo Fappani, Ford Fiesta R5 LDI
Simone Campedelli e Danilo Fappani, Ford Fiesta R5 LDI
Simone Campedelli e Danilo Fappani, Ford Fiesta R5 LDI
Simone Campedelli e Danilo Fappani, Ford Fiesta R5 LDI
Simone Campedelli e Danilo Fappani, Ford Fiesta R5 LDI
Simone Campedelli e Danilo Fappani, Ford Fiesta R5 LDI
Simone Campedelli e Danilo Fappani, Ford Fiesta R5 LDI
Simone Campedelli e Danilo Fappani, Ford Fiesta R5 LDI
Simone Campedelli e Danilo Fappani, Ford Fiesta R5 LDI
Danilo Fappani, Simone Campedelli, Orange1 Racing
Simone Campedelli, Racing Asd
Simone Campedelli, Peugeot 208 T16 R5, Accademy Asd

Forse, parlare di debutto col… “botto” per un pilota che ha scelto di guidare nelle gare su strada un’automobile alimentata a GPL potrebbe apparire un’inutile forzatura dialettica o una battuta anche troppo salace, forse “infelice”, ma il concetto c’è e resiste in tutta la propria efficacia descrittiva. L’esordio di Simone Campedelli e del “naviga” Danilo Fappani nel Rally dell’Adriatico con la BRC Gas Equipment è stato di quelli che sarà difficile dimenticare, capaci di lasciare il segno.

La “prima volta” sulla Ford Fiesta R5 del rallyman cesenate si è infatti concluso con un secondo posto assoluto che migliora la sua performance immediatamente precedente nel CIR, il terzo gradino del podio in un Sanremo affrontato per l’ultima volta con la Munaretto Sport e nell’abitacolo della Peugeot 208 T16.

La nuova veste dà al giovane talento in livrea Orange1 Racing tutto quello che gli serve per fare bene da qui sino alla fine del Tricolore Rally 2016. Lo ha dimostrato sui percorsi sterrati maceratesi intorno a Cingoli nel fine settimana del 29 maggio e dalle sue considerazioni si percepisce una determinazione e un rispetto per il co-pilota, il compagno Giandomenico Basso, la squadra, sponsor e per gli avversari almeno pari alla sua bravura. E che, stando ai desideri, un giorno potrebbe essere messa alla prova su pista nelle competizioni endurance...

Che differenza c'è nel correre con una vettura a gas propano liquido e una a benzina?
“Non ho avvertito alcuna differenza in termini di prestazioni, comparandola alle altre vetture di categoria R5 che ho utilizzato in precedenza. L'auto a GPL, a mio parere, è veloce quanto quelle a benzina...”.

Hai dovuto apportare modifiche sostanziali al tuo stile di guida?
"La Fiesta rispetto alla Peugeot è una vettura più sovrasterzante e questo mi ha agevolato, in quanto il mio stile di guida predilige questo comportamento”.

Raccontaci le emozioni di debuttare in un team come la BRC e cogliere subito un risultato di tutto rispetto?
“Erano due anni che tentavo di entrare in questa squadra, in quanto credo che la loro causa dell'auto a gas sia una sfida innovativa e vincente. Inoltre, è fra le tre forze più importanti in campo e attualmente impegnate nel CIR. Non soltanto: a livello umano in primis, credo che abbiano le qualità che andavo cercando, visto che la maggior parte dei suoi componenti arriva dall'esperienza in Abarth e da contesti internazionali”.

Sei appena arrivato in BRC e hai subito messo alle spalle un pilota forte ed esperto come Giandomenico Basso. Sei sorpreso?
”Sicuramente è stata una grande soddisfazione: più che altro, lo è stata il fatto di avere lottato per la vittoria assoluta per tutta la durata del rally. Per quanto riguarda Giandomenico Basso, lui è più ‘asfaltista’, e questo anche a detta sua. Credo che sia uno dei rallisti più veloci a livello europeo, quindi incarniamo una coppia di sfidanti molto forte. Non dimentichiamo che io ho ereditato la sua vettura, ragione per cui nel mio secondo posto c’è una buona parte di merito anche sua. È così per il fatto di avere lasciato nelle mie mani un’auto performante e sviluppata fin subito...”.

Quali sono stati il momento e l'aspetto più difficili del tuo primo fine settimana con la BRC nel Rally dell’Adriatico?
“Un aspetto più difficile di altri non c'è stato. È stata una settimana da sogno, la mia, e l'ho vissuta con la massima felicità, consapevole di avere avuto una possibilità importante da sfruttare al massimo. Se proprio devo pensare a qualcosa ‘di difficile’, c’è il fatto di non essere riuscito a vincere subito, ma... a volte bisogna sapersi accontentare!”.

Che cosa ha portato all’interruzione del rapporto con la Munaretto Sport all’indomani della Targa Florio?
“Il mio programma con Munaretto era basato sulle prime tre gare, partendo dal Rally di Sanremo, ma anche loro sapevano quali erano i miei obiettivi da pilota professionista. Così, quando si è presentata l'occasione della BRC, hanno capito la situazione e non mi hanno intralciato per il bene e il prosieguo della mia carriera. Posso soltanto ringraziarli per il fatto di avermi aiutato ad iniziare alla grande questo 2016 con un bel terzo posto a Sanremo insieme a loro”.

Con il materiale di cui puoi disporre, senti di poter lottare per la vittoria in ogni gara?
“Ho una grande squadra alle spalle, professionisti che lavorano ogni giorno per ricercare la massima competitività possibile. Non so se questo basterà per vincere, ma ora ho la consapevolezza di dover pensare soltanto a guidare il più forte possibile. Per rispondere più compiutamente alla domanda, io lo spero e lavoreremo pertanto per essere sempre al nostro massimo!”.

Non hai comunque qualche rimpianto per non aver avuto tale possibilità sin dal Rally Il Ciocco e Valle del Serchio?
“Non posso vivere di rimpianti, è andata cosi e basta! L'anno scorso a quest'ora ero disoccupato e senza una macchina. Quest'anno sono in un top team, le cose vanno molto meglio e sono felice per quello che ho. Non c’è qualcosa in più che avrei potuto avere o che vorrei. Arriverà anche il momento in cui ci sarà tutto per vincere e lottare dall'inizio alla fine...”.

Quali obiettivi ti poni da qui alla fine del campionato 2016?
“Semplice. Andare il più forte possibile, divertendomi e cercando di ottenere almeno una vittoria in un rally”.

Hai in mente altre gare su strada al di fuori del CIR in questa stagione, magari all’estero?
“Ne ho in mente tanti, forse troppi. Se andassi avanti con la fantasia non avrei un week end libero, ma al momento non c’è nulla di concreto!”.

Che cosa ti lega da così tanti anni a Danilo Fappani?
“Danilo per me, in queste dieci stagioni insieme, è diventato in primis uno dei miei più cari amici e oggi siamo un equipaggio completo. Abbiamo attraversato momenti molto bui insieme, senza mai perdere la fiducia l’uno nell'altro, arrabbiandoci, litigando e gioendo per i nostri successi. Ecco perché non è semplicemente il ‘mio navigatore’. Campedelli-Fappani sono una coppia da corsa, una cosa sola!”.

Perché è il “tuo” navigatore e perché scegliesti lui già molti anni fa?
“Perché è una delle persone più corrette e leali che io abbia mai conosciuto, un regalo che il mondo dei rally mi ha voluto fare. E poi perché, secondo me, è il più bravo di tutti! Sì, lo so. Adesso tutti diranno che ha la voce rauca come un canarino. Ma ormai io la capisco perfettamente”, afferma sorridendo.

Qual è il contributo tecnico della Orange1 Racing, la nuova struttura motorsport creata dall’imprenditore veneto Armando Donazzan?
“Con Orange1 Racing c’è un rapporto che va avanti dagli inizi della mia carriera, quando l'azienda che mi supportava era la CEG motori elettrici di San Mauro Pascoli, in seguito inglobata all’interno della holding Orange1 di Armando Donazzan. Che cosa dire di più? Hanno accettato la sfida di cui mi facevo portatore, credendo in me e con l'obiettivo di vincerla. Io farò sempre il massimo per non deluderli...”.

Qual è la durata del tuo contratto con BRC ed Orange1 Racing e quali impegni professionali prevede, nello specifico?
“Ora volete sapere un po’ troppo… Posso dire che il contratto con la BRC l'ho firmato martedì 17 maggio e nonostante questo, cioè a dispetto della cabala del 17, l'inizio è stato fortunato!”.

Qual è il tuo modello di pilota? Hai un "idolo"?
“Mi piaceva tanto Marcus Gronholm, l'unico in grado di contrastare un po’ Loeb nei suoi anni migliori. E poi era un attaccante nato. Ammiro anche lo stesso ‘Séb’ e Ogier per la loro costanza: sono dei martelli e non sbagliano quasi mai... Se pensiamo che anche loro sono umani. L'idolo invece da sempre è Colin McRae: è grazie a lui che mi sono appassionato ai rally”.

Ti piacciono o interessano le competizioni in circuito?
“Alla pista, penso ogni giorno. Vorrei correre nel GT e arrivare a partecipare alle 24 Ore di Le Mans e di Daytona. Ma una cosa alla volta! Non ci vuole fretta...”. 

 

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