Dakar Series China Rally: il sogno Dakar si avvicina per il vincitore Ma Hailong
Grazie al successo al volante della sua Nissan VQ40, il pilota cinese si è infatti guadagnato l'iscrizione all'edizione 2018 della Dakar.













Quanto si tratta di numeri, la Cina non teme confronti, come dimostrano i 10 milioni di membri, tutti proprietari di veicoli 4x4, della “community” di FB-Life, gli organizzatori della prima edizione del Dakar Series China Rally, conclusasi ieri in Inner Mongolia.
Il marchio Dakar Series è così sbarcato, sotto l’egida di A.S.O. , in Cina, un Paese dalle enormi possibilità e sempre più aperto ai motori da corsa e non. La presenza del Direttore della Dakar, Etienne Lavigne, al via, ha confermato l’interesse della società francese verso questo immenso mercato.
I numeri di questa prima edizione sono infatti più che incoraggianti: 104 concorrenti di 9 diverse nazionalità. "E questo è solo l’inizio di una nuova avventura", ha dichiarato il Vice Presidente di FB-Life, Zhao Wei, "la nostra intenzione era creare un rally internazionale per preparare i piloti cinesi a competere ad alto livello ed affrontare, un giorno, la Dakar, ma anche attrarre concorrenti stranieri. Direi missione compiuta per questa prima edizione".
Anche Tiziano Siviero, il direttore sportivo della prova ha espresso la sua soddisfazione: "Era un po’ una scommessa, ma siamo veramente contenti. Abbiamo trovato un’ottima collaborazione e un gran supporto da parte di FB-Life, gli organizzatori, e la popolazione locale. Ho trovato molto entusiasmo, passione e professionalità. Anche in termini di piloti iscritti possiamo essere contenti considerato che le iscrizioni sono state aperte tardi. Il terreno è un perfetto parco giochi per gli amanti del deserto e un’ottima preparazione per la Dakar".
La presenza dei due piloti ufficiali Toyoya Gazoo Racing South Africa Giniel De Villiers (vincitore della Dakar 2009) e Lucio Álvarez, 5° alla Dakar 2012, ha contribuito ad alzare il livello, ma non è stata una corsa facile.
L’argentino Alvarez è stato costretto ad abbandonare la corsa alla 4° tappa a seguito di un colpo al collo subito in gara. Una pietra durante la penultima speciale ha invece fermato la corsa alla vittoria di Giniel de Villiers. Partito come favorito, il sudafricano ha faticato più del previsto, commettendo qualche errore di navigazione di troppo che lo hanno tenuto lontano dalle posizioni che contano nelle prime tappe per poi recuperare al 5° giorno, quando si è portato in testa della leader. Con 12h30 min di penalità subita nella tappa 6, De Villiers ha chiuso solo 18°.
"È la gara più dura che abbia mai corso!" ha dichiarato Giniel De Villiers, "sinceramente non ci aspettavamo una corsa così impegnativa che richiede la massima concentrazione ed un notevole sforzo fisico. Eravamo in testa della generale quando nella tappa 6 stavamo attraversando una serie di dunette e sono atterrato su una roccia rompendo sospensioni e sterzo. Nonostante questo incidente, ne è valsa la pena venire. Il deserto della Inner Mongolia è perfetto per allenarsi sulla sabbia in preparazione della Dakar. Abbiamo trovato ogni tipo di dune, dalle dunette più soffici, dalla sommità rotonda, a quelle più ripide ed infine vere e proprie montagne, soprattutto nella regione occidentale intorno ad Alxa Right. Siamo venuti per allenarci per la Dakar e credo che questa corsa abbia un gran potenziale".
Con 3 vittorie su 7 tappe disputate è stato il mongolo Aorigele uno dei grandi protagonisti, che ha visto però sparire il suo sogno di poter partecipare alla Dakar 2018 nella tappa 6, quando ha colpito la stessa roccia che ha messo fuori gioco la Hilux di De Villiers. La vittoria del rallly e con questa anche un’iscrizione gratuita della Dakar è andata così al cinese #130 Ma Hailong (Nissan VQ40).
Articolo di Maria Guidotti
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