Africa Eco Race: ecco chi sono gli italiani attesi al via nel 2019
Oltre a Paolo Ceci, vincitore della passata edizione tra le moto, sono tanti i piloti di casa nostra che vogliono sfidare le strade africane: scopriamo insieme chi sono.
Foto di: Elisabetta Caracciolo
La conferenza di presentazione dell'undicesima edizione dell'Africa Eco Race, al Casinò di Venezia Ca' Vendramin la scorsa settimana ha attirato un bel po' di personaggi del mondo del Motorsport. Piloti di moto, auto e camion, oltre a team manager e appassionati che sono venuti a scoprire qualche cosa di più sulla gara che prenderà il via il 30 dicembre da Montecarlo, diretta a Dakar.
Molti di loro però, sarà per la passione, sarà per le immagini spettacolari, si sono ritrovati coinvolti anche nel Turkmen Desert Race, altro rally raid che la stessa organizzazione ha proposto a tutti i presenti per il mese di settembre, dal 10 al 16.
Fra i presenti i gemelli De Lorenzo di Padova, Aldo e Dario, che dopo aver riaffrontato la Dakar nel 2017 hanno deciso di tornare in Africa - dove avevano già corso la Dakar di ASO negli anni Duemila – di nuovo insieme a personaggi del calibro di Renè Metge e Jean Louis Schlesser che adesso sono passati dall'altra parte, quella cioè di organizztori.
Anche Graziano Scandola e Gian Luca Tassi, in team insieme alla Dakar 2017, con R Team e Renato Rickler hanno deciso di provare una nuova avventura e vogliono iscriversi all'AER 2019. In due team diversi questa volta visto che Gian Luca Tassi correrà con un SSV elettrico che il team spagnolo Jaton sta costruendo per lui e Scandola invece potrebbe affiancare i gemelli padovani all'interno del loro team.
Giulio Verzeletti ha portato tutta la sua 'banda', da Antonio Cabini a Beppe Fortuna, da Paolo Calabria a Loris Calubini a Venezia e l'idea sarebbe di portare i suoi Unimog Mercedes in formazione compatta di nuovo in Africa, come aveva già fatto anche lui a metà degli anni Duemila.
Fra i motociclisti non poteva mancare Paolo Ceci, vincitore dell'edizione 2018 della AER, Simone Agazzi (nella foto) partecipante anche lui alla decima edizione e Franco Picco – corrispondente in Italia per la gara francese - che dopo averla corsa lo scorso anno vuole riprovarci. A sorpresa è arrivato anche Alessandro Botturi che potrebbe rivedere i suoi programmi e lasciare la Dakar in Sud America alla ricerca dinuovi spazi da sfidare magari in sella a qualche cosa di più pesante di una 450.
Stefano Pelloni dovrebbe correre in coppia con Paolo Ceci su un SSV e Alessandro Ruoso potrebbe presentarsi al via della gara in moto dopo due Dakar consecutive – entrambe concluse sul traguardo - in Sud America.
Valdimiro Brezzi, amatore ed appassionato che ogni anno affronta almeno tre o quattro gare internazionali, ci sta facendo un pensierino così come Giampiero Dal Ben che vuole organizzare il suo team per poter partecipare alla gara che si concluderà dopo 12 tappe sul Lago Rosa, a pochi chilometri dalla mitica capitale del Senegal.
Non presente per una concomitanza Stefano Rossi, al via quest'anno della AER su Nissan, ha già riconfermato la sua partecipazione ma quasi tutti adesso dovranno fare i conti con il budget che non è di poco conto.
Ma come ha detto Anthony Schlesser la sua venuta in Italia, insieme a Renè Metge, si proponeva proprio di aiutare i tanti concorrenti interessati a partecipare per far quadrare un bilancio che non è così semplice da chiudere.
E se ci riusciranno davvero quest'anno la compagine dei team italiani potrà riportare il pensiero alle Dakar di fine anni Ottanta quando l'Italia era il secondo Paese alla competizione per il numero dei concorrenti: prima la Francia, Paese organizzatore, poi l'Italia. Ricordi ormai davvero lontanissimi.
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