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Rosenqvist: “Ho gestito le ultime due ore come in qualifica!”

Lo svedese racconta i rischi presi per regalare il secondo posto finale nella maratona belga a una delle Mercedes AMG-GT3 sanzionate in gara e i segreti dell’impresa del Team AKKA ASP.

#88 AMG-Team AKKA ASP, Mercedes-AMG GT3: Tristan Vautier, Renger Van der Zande, Felix Rosenqvist

#88 AMG-Team AKKA ASP, Mercedes-AMG GT3: Tristan Vautier, Renger Van der Zande, Felix Rosenqvist

Vision Sport Agency

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#88 AMG-Team AKKA ASP, Mercedes-AMG GT3: Tristan Vautier, Renger Van der Zande, Felix Rosenqvist
Podium, Joel Eriksson, Motopark, Dallara F312 - Volkswagen getting the trophy of Felix Rosenqvist, 2
#88 AMG-Team AKKA ASP, Mercedes-AMG GT3: Tristan Vautier, Renger Van der Zande, Felix Rosenqvist
#88 AMG-Team AKKA ASP, Mercedes-AMG GT3: Tristan Vautier, Renger Van der Zande, Felix Rosenqvist

Pochi avrebbero scommesso su una Mercedes AMG-GT3 allocata nelle prime tre posizioni dopo gli avvenimenti della vigilia, quando ben sei vetture della Casa di Stoccarda, appartenenti a tre team diversi, hanno subìto la cancellazione dei tempi della Super Pole e si sono viste infliggere uno stop-and-go da cinque minuti da scontare in gara per un “sistema d’accensione non rispondente all’omologa FIA”, stando alla decisione dei Commissari Sportivi.

La supercar tedesca numero 88 del Team AKKA ASP però ce l’ha fatta a risalire fino al secondo posto finale, arrampicandosi giro dopo giro sino al traguardo della 24 Ore di Spa-Francorchamps. Felix Rosenqvist, collega di Renger Van der Zande e Tristan Vautier, spiega com’è stato possibile. 

 

"Abbiamo avuto una corsa liscia come l’olio all'inizio, tanto più che mi sembra che la chiave del nostro risultato sia stata quella di prendere le giuste decisioni durante i vari periodi di Full Course Yellow e quando il meteo volgeva al peggio”.

E ancora: “Poi, la nostra fortuna è svanita e siamo scesi dalla terza posizione alla quinta o sesta. Ho pensato che, nella peggiore delle ipotesi, le nostre possibilità di podio fossero svanite per sempre. Non mi sono dato per vinto, però. Sono salito in macchina per le ultime due ore del mio stint e ho trattato la gara come se fosse una sprint anziché una endurance, spingendo ad ogni giro con un ritmo da qualifica per vedere come saremmo finiti. Per fortuna, il caos finale, mi si passi il termine, si è verificato proprio alla fine. Devo ammetterlo: sono stato anche un po' fortunato a non fare danni durante la mia uscita di pista sotto la pioggia al Bus Stop...", ha concluso Felix Rosenqvist.

 

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