Quasi tutte le storie più emozionanti nel mondo dell'auto sono iniziate con una piccola vettura. Magari messa insieme in situazioni e con materiali di fortuna, ma con idee già ben chiare e un futuro luminoso in arrivo.

Quella della Porsche, oggi pronta a festeggiare i suoi 75 anni, non fa eccezione, anche se bisogna ricordare che prima di mettersi a costruire le "proprie" auto, i Porsche erano già qualcuno. Ferdinand Porsche, fondatore dell'omonimo studio di progettazione insieme al figlio Ferdinand Anton Ernst detto "Ferry", aveva progettato la KdF, il futuro Maggiolino, le cui sorti avrebbero a lungo accompagnato quello delle sportive Porsche.

La N°1

Guadagnata una certa fama con vari progetti per le principali Case tedesche e superato il difficile periodo bellico, Porsche può finalmente dedicarsi al proposito, a lungo accarezzato, di creare un'automobile tutta sua. La base è una vettura da competizione siglata Typ 64 e ideata nel 1939 partendo dalla meccanica della stessa KdF in particolare dal motore quattro cilindri boxer 1.1 ad aste e bilancieri, ma con una struttura completamente nuova.

Viene realizzata a Gmund, nella regione austriaca della Carinzia, dove lo studio Porsche si è provvisoriamente trasferito da Stoccarda per sfuggire ai bombardamenti negli ultimi anni del conflitto. La "squadra" che se ne occupa è composta da Porsche padre, appena uscito dal carcere dove era stato imprigionato per presunto collaborazionismo con il Reich, il figlio Ferry, i progettisti Karl Rabe ed Erwin Komenda e il carrozziere Weber.

Porsche 356 Roadster n°1 - studio

Porsche 356 Roadster n°1

Inizialmente, Porsche non fa grandi sforzi di fantasia: l'auto è il 356° progetto del suo studio di design e quindi viene battezzata semplicemente "356". A renderla particolare è l'architettura, che inizialmente prevede il motore montato al centro e una carrozzeria spider a due posti costruita, si dice, con alluminio recuperato dagli aerei militari abbattuti.

Porsche 356 Roadster n°1 1948

Porsche 356 Roadster n°1 1948

Porsche 356 Roadster n°1 - retro

Porsche 356 Roadster n°1 - retro

Di questa N°1 vengono in realtà costruiti, sempre secondo le cronache, quattro prototipi, prima che il progetto sia rivisto passando a una più pratica configurazione coupé a quattro posti 2+2) che richiede però un cambio di schema, con il motore ricollocato a sbalzo dietro le ruote posteriori, soluzione destinata ad accompagnare a lungo i principali modelli Porsche.

Porsche 356-2 Gmund Cabriolet Von Beutler 1949

Porsche 356 "Gmund" Cabriolet Von Beutler 1949

La serie Gmund

La produzione della prima serie vera e propria inizia alla fine di quello stesso 1948, dopo che la Porsche ottiene, grazie a un accordo con la Volkswagen, la fornitura di parti (tra cui i componenti di base del motore) del Maggiolino, la cui produzione è ripartita da poco. Le coupé sono assemblate direttamente nell'officina di Gmund, mentre le scocche delle cabriolet sono fornite da due diverse carrozzerie tra Svizzera e Austria.

Porsche 356-2 Gmund 1948

Porsche 356-2 Gmund 1948

Porsche 356-2 Gmund 1948 - interni

Porsche 356-2 Gmund 1948 - interni

La Porsche 356 debutta ufficialmente al Salone di Ginevra del 1949 in entrambe le versioni: monta il motore VW 1.1 elaborato e portato a 40 CV dell'dell'originaria Typ 64 e nel corso dell'anno, grazie a un accordo con la carrozzeria Reutter di Stoccarda, ottiene una fornitura di carrozzerie prodotte industrialmente, anche se in acciaio e non più in alluminio, che dà una prima accelerata alla produzione.

Porsche 356-2 Gmund 1948 - motore

Porsche 356-2 Gmund 1948 - motore

Al 1.1 si affianca poi un più potente 1.3 e grazie al vulcanico importatore statunitense Max Hoffmann, a cui si deve la nascita di auto celebri come la Mercedes 190 SL e la BMW 507, la 356 inizia a essere venduta sul mercato nordamericano.

Porsche 356 1100 Pre-A Coupé 1950

Porsche 356 1100 Coupé 1950

La serie Pre-A

Nel 1952 Porsche riesce finalmente a tornare in Germania e si stabilisce a Zuffenhausen, nel comprensorio di Stoccarda, dove installa lo stabilimento e la direzione destinante a trasformarsi nei decenni nell'imponente quartier generale della Casa.

Porsche 356 Pre-A 1500 Continental Cabriolet 1954

Porsche 356 Pre-A 1500 Continental Cabriolet 1954

L'auto inizia a ricevere le prime evoluzioni di sostanza anche al motore, disponibile in una nuova variante 1.5 con tre diverse potenze (55, 60 e 70 CV), arrivano nuove fanalerie, paraurti separati e freni più potenti. Questa serie, prodotta fino al '55, sarà in seguito battezzata dai collezionisti Pre-A, definizione con cui spesso si indicano in realtà tutte le vetture prodotte prima della tipo A del '56, incluse quelle del "periodo Gmund".

Porsche 356A 1500 GS Carrera Coupé 1956

Porsche 356A 1500 GS Carrera Coupé 1956

La 356A

Alla fine del 1955 viene varato il Programma Tecnico 1 o T1, con cui il progetto 356 viene sostanzialmente rivisto a fondo e aggiornato, riducendo l'utilizzo di parti di origine Volkswagen. La 356A si avvale di diverse evoluzioni per telaio, sospensioni e motori. Il 1.5 cresce e passa a 1,6 litri, in varianti da 60 e 70 CV e nel '56 si raggiungono le 10.000 unità prodotte.

Porsche 356A 1500 GS Carrera Coupé 1956 - interni

Porsche 356A 1500 GS Carrera Coupé 1956 - interni

Porsche 356A 1500 GS Carrera Coupé 1956 - motore

Porsche 356A 1500 GS Carrera Coupé 1956 - motore

Per il '57 arriva già una nuova serie, la T2, che si caratterizza per una lista di modifiche non più così rilevanti a luci, strumenti e dotazioni, ma senza novità alla gamma motori che già dall'anno prima ha pensionato definitivamente l'originale 1100.

Porsche 356A 1500 GS Carrera GT Coupé 1956

Porsche 356A 1500 GS Carrera GT Coupé 1956

La 356A accoglie anche la prima versione ad alte prestazioni, che arriva con un motore inizialmente sviluppato per le competizioni: si tratta di un 1.5 tutto nuovo e molto sofisticato, con quattro alberi a camme in testa, che porta la 356 RS a vincere la Carrera Panamericana nel '54 e viene introdotto nella gamma per il '56 su un modello stradale battezzato 1500 GS (Gran Sport) Carrera da 112 CV, anche Cabriolet.

Porsche 356B 1600 Coupé 1959

Porsche 356B 1600 Coupé 1959

Porsche 356B 1600 Coupé 1959 - Interni

Porsche 356B 1600 Coupé 1959 - Interni

La 356B

Altri due anni e la 356 viene ancora aggiornata. Il Programma Tecnico 5 (T5) dà vita alla 356B, che adotta una nuova carrozzeria più grande e spaziosa e interni rinnovati, nuovi paraurti e una crescita delle prestazioni: il motore 1300 infatti esce anch'esso di scena mentre il 1600 viene riproposto in tre versioni, un base da 60 CV e le Super da 75 e 90 CV. Nel '58 anche la GS Carrera vede crescere la cilindrata a 1,6 litri.

Porsche 356B Carrera 2 Coupé 1962

Porsche 356B Carrera 2 Coupé 1962

L'ultima modifica di sostanza alla carrozzeria arriva per il '61 con la T6, su cui vengono ampliati il cofano anteriore e il parabrezza, mentre la caratteristica griglia sul coperchio del vano motore si sdoppia. La produzione cresce al punto che nel giro di soli due anni si festeggiano prima i 40.000 e poi i 50.000 esemplari. La GS, ribattezzata "Carrera 2", ha ora un motore da 2 litri e ben 130 CV.

Porsche 356C Super Carrera Coupé 1963

Porsche 356C Super Carrera Coupé 1963

La 356C

Nel 1963, Porsche ha terminato lo sviluppo del modello destinato a sostituire la 356, ossia la 901 a sei cilindri che prende poi il nome di 911 e viene commercializzata soltanto dall'anno successivo.

Alla ormai anziana, anche se ancora piacente, 356 si concede quindi un'ultima evoluzione con la serie "C", che riceve migliorie alle finiture e alle sospensioni più, a produzione in corso, freni a disco su tutte le ruote. La sua offerta è composta dai migliorati 1600 Carrera e Super Carrera da 75 e 95 CV e dalla potente Carrera 2 litri.

Porsche 356 Super Carrera Coupe 1963 - motore

Porsche 356C Super Carrera Coupe 1963 - motore

Porsche 356C Super Carrera Coupé 1963 - Interni

Porsche 356C Super Carrera Coupé 1963 - Interni

La produzione termina nel 1965, con qualche vettura realizzata ancora nel '66, e circa 76.000 unità totali. tuttavia, la più moderna 911 non la sostituisce direttamente, ma va a posizionarsi in una fascia superiore, evidenziando la necessità di offrire anche un modello più accessibile che arriva sempre nel '65 con la 912, una 911 semplificata e dotata di un motore quattro cilindri 1.6 di derivazione 356.

[Foto di copertina: RM Sotheby's]

Fotogallery: La Porsche 356 (1948-1965)