Dici "Bizzarrini" e pensi al V12. Quello Lamborghini. Quello che ha mosso generazioni di modelli del Toro. Dalla prima, la 350 GT, alla Murcielago. Ecco. Proprio quel V12, o meglio l'evoluzione della sua evoluzione, è il cuore pulsante della rinata Bizzarrini. Sì perché a lui è dato il compito di muovere la "Giotto", nuova supercar battezzata proprio come il geniale ingegnere che fondò la Casa nel 1964. Per poi chiudere nel 1969.

Un modello completamente nuovo, ispirato nelle forme alla Bizzarrini 5300 GT del 1964. Ma con materiali e soluzioni moderni. E quel V12 pronto a cantare.

Operazione nostalgia

E dalle forme partiamo, perché da lì iniziano i fortissimi richiami al passato della Bizzarrini Giotto. Le sue linee infatti nascono dalla matita di Giorgetto Giugiaro e del figlio Fabrizio. Proprio come quasi 60 anni fa, quando Giorgetto - per conto di Bertone - firmò lo stile della Bizzarrini 5300 GT. 

Bizzarrini Giotto

Linee tracciate su leggerissima fibra di carbonio con le classiche proporzioni da supercar e un assetto bassissimo. È cattiva la Giotto, tremendamente affilata ma anche sinuosa, ricca di dettagli ma minimal.

Ritrovare richiami all'antenata è forse difficile, ma dettagli come le prese d'aria frontali che quasi indicano il logo Bizzarrini al centro, il montante centrale triangolare o il parabrezza che quasi "abbraccia" tutto il posteriore sono chiari omaggi alla prima vettura prodotta da Giotto Bizzarrini dopo l'avventura in Lamborghini.

E a proposito di Lamborghini.

Solo V12

Ora, nel comunicato stampa il nome Lamborghini non viene citato. Si parla "solo" della presenza di un motore V12. Aspirato. Motore ormai più unico che raro. E, guarda caso, prodotto in quel di Sant'Agata Bolognese. L'equazione diventa semplicissima. Anche se non confermata. La Bizzarrini Giotto sarà mossa da un V12 di derivazione Lamborghini. Senza elettrificazione. E omaggio più sentito non poteva esserci per un'auto che porta il nome del creatore del motore che ha reso grandi le Lambo.

Bizzarrini Giotto

Propulsore montato in posizione posteriore centrale e abbinato a un cambio automatico doppia frizione a 8 rapporti. Di più non sappiamo. Toccherà aspettare ancora un bel po'. Intanto però Chris Porritt, a Chief Technical Officer di Bizzarrini proveniente da Aston Martin, Tesla e Rimac ha voluto sottolineare un aspetto importante della Giotto

"Ricreiamo in modo autentico la visione di Giotto, scegliendo di non inseguire tempi di accelerazione o record sul giro, ma di sviluppare un'auto che si rivolge a quei piloti esperti che cercano purezza, autenticità e rarità".