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Mercedes-AMG Project One: 1.000 cavalli dalla Formula 1 alla strada!

Hamilton ha tenuto a battesimo l'hypercar Mercedes che utilizza la power unit delle frecce d'argento: costerà 2.275.000 euro e sarà prodotta in 275 esemplari. La Casa della Stella per prima porta l'ibrido della F.1 sulla strada...

Mercedes-AMG Project One

Mercedes-AMG Project One

Franco Nugnes

Mercedes-AMG Project One
Presentazione Mercedes-AMG Project One
Presentazione con Lewis Hamilton
Cerchio in lega e carbonio
Presentazione con Lewis Hamilton
Telaio e posizionamento delle batterie e motore
Mercedes-AMG Project One
Mercedes-AMG Project One
Mercedes-AMG Project One
Mercedes-AMG Project One
Mercedes-AMG Project One
Supporto aerodinamico dello specchietto
Pinna di squalo come sulla W08
Logo Mercedes sul dado ruota
Mercedes-AMG Project One
Mercedes-AMG Project One
Mercedes-AMG Project One

La Formula 1 sta discutendo come ridurre la complicazione dell’ibrido sui motori del 2021 (si vorrebbe togliere la MGU-H) e la Mercedes che è totalmente contraria a questa politica ha presentato al Salone di Francoforte la Mercedes AMG Project One, la prima hypercar derivata dalle frecce d’argento che stanno dominando il mondo dei GP dal 2014 a oggi, dimostrando che è possibile generare una ricaduta al “prodotto” dalla massima espressione tecnologica delle corse.

Al lancio della Project One, quindi, non poteva mancare Lewis Hamilton, l’attuale leader del mondiale di F.1 in partenza per Singapore, dove nel weekend ci sarà il prossimo appuntamento del mondiale di Formula 1.

Per festeggiare i 50 anni dell’AMG la Casa di Stoccarda ha voluto stupire il mondo con una vettura ibrida da 1.000 cavalli capace di 350 km/h che costerà 2.275.000 euro a beneficio di 275 selezionatissimi clienti, tre dei quali sono italiani.

La Project One è stata realizzata in stretta collaborazione con i tecnici di F.1 delle factory di Brackley (telaio) e Brixworth (motore). Ci ha tenuto a sottolinearlo Dieter Zetsche, presidente Mercedes:

"Il Motorsport non è fine a se stesso: i successi e le esperienze frutto di tre campionati mondiali Costruttori e piloti viunti ci permettono di per portare la tecnologia della Formula 1 alla strada per la prima volta grazie al progetto Mercedes-AMG One”.

In sostanza la power unit di Formula 1 (motore 6 cilindri turbo di 1,6 litri con turbocompressore e due motori elettrici MGU-H e MGU-K) è stata inserita sul telaio di una hypercar che pesa 1.300 kg. E per completare l’opera di ibridizzazione, al treno anteriore sono stati aggiunti altri due motori elettrici da 120 kW, ciascuno collegato ad una ruota tramite un riduttore.

In questo modo la Project One che è una trazione posteriore che si trasforma in una trazione integrale che è capace di distribuire la coppia in modo selettivo su ogni ruota, consentendo inoltre di recuperare fino all'80% dell'energia cinetica in frenata che viene immagazzinata nella batteria consentendo una percorrenza nei centri urbani che può arrivare a 24 km sfruttando solo i motori elettrici.

Le batterie, alloggiate sul pianale dietro all’asse anteriore, sono le stesse usate dalla W08 e utilizzano l’identico sistema di refrigerazione. L’impianto ad alta tensione EQ Power + funziona con 800 volt invece dei soliti 400 volt. Grazie a questa soluzione i tecnici hanno potuto ridurre notevolmente i diametri dei cavi di collegamento, risparmiando spazio e peso.

Il cambio è un 8 marce, studiato appositamente, che può essere azionato in modo automatico o manualmente con le palette poste dietro al volante. Il telaio è una monoscocca in fibra di carbonio con il motore e il cambio in funzione portante proprio come le monoposto di F.1 per cui le sospensioni posteriori si attaccano direttamente alle parti meccaniche.

Le sospensioni sono multi-link con schema push rod. Gli ammortizzatori sono montati in posizione quasi orizzontale e sono gestiti elettronicamente con tutti i sistemi che Mercedes ha sviluppato per le sue vetture. I freni dispongono di dischi ceramici con pinze a sei pompanti disegnate appositamente: quelle posteriori sono in posizione semi coricata come il F.1.

Finora abbiamo parlato di cosa si nasconde sotto la Project One che ne fa una macchina sicuramente unica fra quelle che possono circolare su strada. Non abbiamo ancora parlato dello stile che è stato gelosamente tenuto nascosto, con piccole anticipazioni di particolari.

La macchina è molto bella anche se possiamo dire che l’anteriore non ha entusiasmato: la “fame” di aria di cui necessita il raffreddamento della power unit ha imposto delle forme che non hanno certo stupito, anche se da vedere questa Mercedes è più bella dal vivo di quanto non dicano le immagini.

Il frontale è caratterizzato da due mastodontiche prese d’aria e da un vistoso splitter che richiamano troppo le linee della McLaren. I proiettori fissi al LED, invece, si fondono perfettamente al corpo vettura che è oggettivamente accattivante per le forme molto pulite che favoriscono una buona aerodinamica. Il carico, infatti, è assicurato dall’enorme diffusore posteriore.

Sul tetto si nota una vistosa presa d’aria che richiama l’airbox della Formula 1 e che prosegue in una pinna di squalo nera utile a migliorare la stabilità della Project One durante le curve ad alta velocità. Il lunotto posteriore, invece, si protende verso il retrotreno facendo giustamente bella mostra della meccanica. Due vistose prese NACA assicurano il raffreddamento degli scambiatori di calore del turbo e del sistema ibrido. La carrozzeria è in fibra di carbonio e le portiere si aprono a farfalla consentendo un facile accesso nonostante la Project One sia molto molto bassa.

Molto curati i bargeboard laterali utili a estrarre l’aria calda dai passaruota, ripulendo l’andamento dei filetti che in quell’area sono molto turbolenti grazie ad appositi deviatori di flusso, frutto di un accurato studio in galleria del vento. Le “pennellate” di verde sulle fiancate sono un tributo al partner Petronas, il petroliere malese che fornisce benzina e lubrificanti alle W08 e non poteva che supportare anche questo progetto molto ambizioso.

Per finire parliamo degli interni che sono minimalisti come nelle macchine da corsa a due posti. I sedili in carbonio sono integrati alla scocca (e qui emerge l’esperienza di Mercedes nel DTM) ma hanno lo schienale regolabile, proprio come i pedali e il volante. Quest’ultimo è un volante-computer dal quale è possibile regolare le principali funzioni della vettura, mentre i dati di controllo si possono osservare su un grande schermo digitale.

Quale sarà la risposta della Ferrari alla sfida che arriva dalla Germania? 

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