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McLaren P15, la più estrema di sempre

Gli ingegneri hanno ricevuto un ordine: realizzare la macchina stradale più efficace di sempre per l’uso in pista. Ecco qualche anticipazione.

Rendering McLaren P15

Rendering McLaren P15

Ormai è diventata una vera e propria moda: prendere la tecnologia da Formula 1 e trasferirla su strada, sull’hypercar di turno. McLaren, che prima e forse anche meglio di tutti ha dato in questo senso con la mitica F1 del 1992, per poi replicare con la P1, pare stia lavorando a un terzo progetto. Anzi, in Inghilterra ne sono sicuri e ne ipotizzano anche il nome: P15 (in alto, la ricostruzione di Autocar). L’obiettivo è quello di creare la macchina stradale più estrema ed efficace di sempre nell’uso su pista. Come la P1, questo progetto rientra fra quelli che in McLaren definiscono Ultimate Series: in quanto tale, agli ingegneri sarebbe stata data carta bianca per favorire in ogni modo la performance pura in pista, senza badare a compromessi in termini di comfort e fruibilità quotidiana (effettivamente: chi ci va  a prendere il pane con una McLaren?). 

Stesso motore della P1, ma senza modulo ibrido

Il motore dovrebbe essere il già noto 3.8 V8 biturbo, rivisto ed estremizzato anche lui, al punto che la potenza dovrebbe toccare gli 800 CV circa (contro i 737 della P1, che però, con il boost della parte elettrica, supera quota 900 totali). A gestire la sua furia, un’evoluzione del 7 marce a doppia frizione della 720S. Il peso? Si dice che sarà inferiore ai 1.300 kg: circa 200 in più della mitica F1 di Gordon Murray, ma nel frattempo anche le normative per la sicurezza sono decisamente cambiate. Ecco perché, se davvero gli ingegneri della Casa inglese dovessero riuscire a tenere la P15 al di sotto di questa soglia, si tratterebbe di un gran risultato. E se è vero che la già citata P1 è più potente, è anche vero che tra motore elettrico, batterie e tutti i sistemi che un’ibrida deve avere, ferma l’ago della bilancia a 1.547 kg. Il risultato è che le prestazioni della P15 non saranno inferiori a quelli della P1, anzi. Sempre in Inghilterra si lanciano già in pronostici sui numeri: secondo gli esperti, i 10,2 secondi della P1 nel quarto di miglio con partenza da fermo sono a rischio. Idem per i 2,7 secondi nello 0-96 km/h (0-60 miglia all’ora).

Estrema in tutto

Oltre alla rinuncia a tutto ciò che è superfluo, in McLaren stanno lavorando sulla riduzione del peso sfruttando il telaio in fibra di carbonio Monocage II (un unico pezzo) della 720S, ma anche senza badare a spese per quello che riguarda carrozzeria e appendici aerodinamiche, realizzate in fibra di carbonio o comunque in materiali leggeri. Pare che la linea guida di questo progetto sia che tutto, ma proprio tutto, sulla P15 debba avere uno scopo funzionale, a partire dall’ala posteriore e dallo spoiler anteriore, che secondo le fonti inglesi sono non “solo” di dimensioni impressionanti, ma anche e soprattutto capaci di regolarsi in automatico in base alle esigenze (la massima downforce nel misto e in frenata e la minima resistenza sul dritto). Altri dettagli tecnici al momento non si conoscono; si dice però che la presentazione della macchina dovrebbe avvenire di fronte a un pubblico selezionato (clienti attuali) prima della fine dell’anno e che della P15 dovrebbero essere realizzati 500 esemplari circa. 

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