Provare a contare quante versioni di Porsche 911 sono state prodotte dal 1963 a oggi è un compito arduo: tra differenti tipologie di carrozzerie mischiate a motori (sempre rigorosamente boxer) più o meno potenti, raffreddati ad aria o a liquido, con trazione posteriore o integrale e via dicendo, è roba per cultori della materia.
Dire quale sia la migliore scatenerebbe guerre, stabilire invece quale sia la più preziosa o rara è più facile a dirlo potrebbe essere la prossima asta di Sotheby's, in programma a Monterey il 14 agosto. Lì sarà messa all'asta una rara Porsche 911 R del 1968, per la quale si parla già di prezzo record.
L'asta partirà infatti da 4,5 milioni di dollari (poco meno di 3,8 milioni di euro) ma si stima che possa toccare i 5,5 milioni di dollari, pari a 4,6 milioni di euro, diventando così la seconda Porsche stradale più cara della storia, dietro solo a sua maestà la Porsche 911 GT1 Stradale, quella capace di vincere la 24 Ore di Le Mans.
Solo la leggerezza conta
Nata con l'obiettivo di realizzare un'auto il più leggera possibile la Porsche 911 R di fine anni '60 seguiva il mantra di Colin Chapman (il fondatore della Lotus), secondo cui tutto ciò che bisognava aggiungere era solo la "leggerezza".
E così Ferdinand Piëch incaricò i suoi ingegneri di prendere una Porsche 911 S coupé del 1967 e alleggerirla il più possibile, con l'obiettivo correre nella categoria GT 2.0 della FIA.
Il risultato venne battezzato Porsche 911 R: pannelli in fibra di vetro, cristalli sostituiti da elementi in plastica, parafanghi anteriori in vetroresina, sedili ed altri elementi dell'abitacolo ripresi dal reparto corse Porsche, mentre altri - superflui per un'auto da corsa - vennero eliminati. I caratteristici cerchi Fuchs erano in stile "Deep Sixes” all'anteriore e “Seven Rs" al posteriore.
Non meno importanti le novità dietro all'abitacolo: sistemato a sbalzo venne montato il 6 cilindri boxer da 210 CV della Porsche 906, per 50 CV in più rispetto alla 911 S dell'epoca. La stragrande maggioranza utilizzava parti in magnesio, mentre gli altri mantenevano un corpo completamente in allumunio.
Cura dimagrante estrema che portò la Porsche 911 R a pesare appena 816 kg. Un velocissimo peso piuma che però non convinse la FIA, secondo la quale non si trattava di una "semplice" variazione della 911 normale e la "R" venne quindi iscritta nella categoria prototipi. Poi l'oblio sportivo, con quasi tutti e i 20 esemplari finire in mano a collezionisti.
Dai rally al dimenticatoio
L'esemplare 11899006R che andrà all'asta a Monterey ha una storia travagliata: acquistato da Fernand nell'ottobre del 1967 venne utilizzata per correre i rally, fino al 1969 quando il suo nuovo proprietario Michel Martinach terminò anzitempo una gara a causa di un incidente, vendendo motore e trasmissione al collezionista (nonché proprietario di altre 2 Porsche 911 R) Gerard Darton.
Motore da una parte e carrozzeria dall'altra, rimessa a posto e accoppiata al motore ST di 2,3 litri. Ancora qualche cambio di proprietario. swap di motori e finalmente l'inizio di un restauro, durato anni, terminato 2015 dal suo nuovo propritario con l'aiuto di specialisti Porsche.
Il risultato lo si vede in foto. Che dite, riuscirà ad arrivare a quota 5 milioni di euro?