Si dice che ogni coupé abbia nell"animo una cabrio pronta a sbocciare, e per moltissimi anni in effetti le due categorie sono andate praticamente a braccetto. In mancanza di sportive, poco male, la si ricavava direttamente da qualche berlina.

Questo perché perché quasi nessun costruttore negli anni ha saputo rinunciare alla soddisfazione di avere in gamma almeno una decapottabile, magari non significativa a livello di vendite ma senza dubbio di forte immagine.

A pochi metri dal "via"

Eppure, per tanti modelli usciti, ce ne sono anche parecchi che alla produzione non sono mai arrivati, fermandosi per un motivo o per un altro alla soglia della catena di montaggio. Ecco una dozzina dei casi più famosi.

Attenzione però, non parliamo di ardite concept o fantasiose showcar, ma di prototipi belli e pronti per entrare in listino e invece, fermati sul più bello. Con appena un"eccezione.

Alfa Romeo GT

Alfa Romeo GT Cabrio

La bella coupé fastback del Biscione avrebbe meritato maggior fortuna. Iniziando dal nome, che avrebbe dovuto essere 156 Sprint, ancor più evocativo per Alfa Romeo. Ultima vettura di serie disegnata da Bertone che nel 2005, due anni dopo il lancio, ha allestito il prototipo della Cabrio rimasto tale.

Audi 100

Audi 100 Cabrio

Antenata della A6, la 100 ha avuto sin dalla prima generazione (la C1) carrozzerie a due e quattro porte, alle quali si aggiunse poi anche la coupé. Le mancava giusto la decapottabile, proposta nel "69 dal carrozziere Karmann, ma che non vide la produzione nemmeno in piccola serie.

BMW Serie 5

BMW M5 Cabrio

La berlina media di BMW non ha mai avuto una versione decapottabile, anche se sul finire degli Anni "80 l"ipotesi venne formulata con questo esemplare, allestito sulla serie E34 nientemeno che in versione M. Sarebbe stata una delle scoperte in assoluto più veloci del mercato ma, come ben sappiamo, non se ne fece nulla.

BMW Serie 8

BMW Serie 8 Cabrio

Quasi una leggenda, la coupé E31 ha ricevuto parecchie delusioni nella sua pur onorata carriera, vedendosi negare sia la versione M con un V12 da 600 cavalli, sia la variante cabriolet. Per entrambe solo prototipi, entrambi costruiti nel "90 (in 3 esemplari nel caso della seconda) e poi dimenticati.

Citroën C5

Citroen C5 Cabrio

Ok, avevamo detto niente concept, ma l"eccezione che conferma la regola non può mancare, ed eccola qua. Anche perché, guardarla la C-Airscape del 2007 sembra molto di più un"auto di serie rispetto a uno mero studio di fattibilità. Persino la soluzione della capote con pannello in cristallo che prolunga il parabrezza è molto in linea con le soluzioni proposte in quegli anni da Citroën, sia su berline sia su monovolume.

Fiat Cinquecento

Fiat Cinquecento Cabrio

Nei primi Anni "90 la carrozzeria Maggiora avanzò diverse proposte per delle varianti decapottabili della piccola Fiat, tutte con il simpatico nomignolo "Birba". Le prime avevano colori sgargianti e vani capote carenati ma la terza, vista al Salone di Torino del "94, con telo ripiegato a vista e roll bar fisso sembrava davvero quella buona per andare in produzione. Rimase un prototipo, lasciando alla sua erede Fiat 500 il compito di sfoggiare il tetto in tela apribile.

Mercedes 190

Mercedes 190 Cabrio

Quasi tutte le famiglie di berline Mercedes hanno avuto sin dagli albori versioni cabriolet e, come testimonia questo prototipo dell"89, verso la fine della sua lunga carriera la Casa un pensierino l"ha fatto anche sulla 190. Pensierino rimasto tale, senza sbocchi di produzione.

Mercedes DCC

Mercedes C Sportcoupé DCC

Ad un certo punto della sua storia Mercedes aveva una sola auto con tetto ripiegabile: la CLK, alla quale nel 2001 avrebbe potuto affiancarsi la Sportcoupé in versione DCC e firmata dalla "solita" Karmann.

Opel Commodore

Opel Commodore Cabrio

La linea americaneggiante delle Opel degli Anni "60, ispirate alle "muscle car", sembravano chiamare a gran voce varianti convertibili. Fu la Karmann a proporre, nel "67, una variazione sul tema della Commodore partendo dalla Coupé in allestimento sportivo GS, costruendone si dice quattro esemplari da lì al "68.

Opel Calibra

Opel Calibra Cabrio

Non abbiamo ancora finito di chiederci perché Opel abbia smesso di produrre la Calibra senza darle un"erede, ed ora scopriamo che avrebbe potuto avere una variante decapottabile con la stessa linea filante e innovativa. E non parliamo di una delle trasformazioni dei tanti tuner tedeschi che ci si sono cimentati, ma di una proposta della Casa, concretizzata con questo esemplare unico del "92.

Volkswagen Jetta

Volkswagen Jetta Cabrio

Karmann ha sempre avuto un rapporto privilegiato con Volkswagen, iniziato ai tempi del Maggiolino e proseguito con le Golf Cabriolet, non appare quindi strano che negli anni abbia provato a scoperchiare tutti i modelli di un qualche interesse, iniziando dalle derivate della stessa Golf come la Jetta di prima generazione, il cui unico esemplare è conservato nel museo del marchio.

Volkswagen Corrado

Volkswagen Corrado Cabrio

Idem come sopra, con la differenza che forse nel caso della grintosa coupé Corrado, l"operazione cabrio avrebbe avuto un risultato decisamente più accattivante. Karmann, che assemblava già il modello base, propose due prototipi tra l"89 e il "93, una con copricapote in tela e meccanica della G60 e una con vano carenato e alettoncino integrato nel coperchio del bagagliaio.