Manca meno di un mese al 2 agosto. Una data che è ormai osservata speciale degli automobilisti, vogliosi di mettersi al volante per godersi un po’ di meritate vacanze estive. È infatti quella la deadline dell'attuale "sconto" sui carburanti garantito dal taglio delle accise approvato dal Governo.

E dopo cosa succederà? Se finora era quasi impossibile non pensare a un'altra mossa dell’esecutivo, adesso il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, interviene all’assemblea Unem (Unione energie per la mobilità) per confermare quello che tutti auspicavano: un nuovo intervento del Governo per contenere i prezzi alla pompa.

Altra proroga in arrivo

“Stiamo valutando una ulteriore proroga dello sconto, perché la dinamica del prezzo del carburante è ancora, ahimè, crescente”, sono le parole del titolare del Mise, che ricorda poi l’anima dell'attuale misura: si tratta di una sforbiciata di 30 centesimi su benzina e diesel e di 10 centesimi sul Gpl. C’è anche l’azzeramento della stessa tassa sul metano, con la riduzione dell’Iva al 5%.

Allungarne l’orizzonte temporale sarà fondamentale, perché “le attuali quotazioni del petrolio e del carburante sono a livelli insostenibili per tutte le categorie di consumatori”, anche se il ministro ricorda che la “crisi dei costi dell’energia non nasce oggi, ma ha cominciato a manifestarsi a partire dalla seconda metà del 2021”, e che “la guerra in corso ha solo acuito tendenze già in atto”.

Hand holding fuel pump and refilling car at petrol station

“Non solo elettrico”

I problemi denunciati “si ripercuotono anche sul comparto della raffinazione”, che in Italia è rappresentato da 13 siti (11 raffinerie e 2 bioraffinerie). Quale destino per alcuni di questi impianti? Giorgetti è sicuro: convertirli alla produzione di carburanti alternativi, per “tutelare così occupazione e ambiente”.

Il responsabile dello Sviluppo economico coglie la palla al balzo per fare un recap sul futuro dell’auto in Europa, che non sarà, secondo lui, la “sola tecnologia elettrica”. Dopo aver ribadito (con orgoglio) che l’Italia è rimasta fuori dal patto sui veicoli a batteria della Cop26, il ministro ricorda che a breve si aprirà il cosiddetto Trilogo europeo, con Commissione, Consiglio e Parlamento Ue chiamati a esprimersi una volta per tutte sul phase-out dei motori endotermici al 2035.

“Contiamo possa essere saggia e lungimirante (la decisione, ndr) su questo tema così delicato”, confessa Giorgetti, che spera ora in una conferma dell’apertura su biocarburanti ed e-fuels.

“Sono un difensore della transizione energetica sostenibile – conclude il ministro –, non solo da un punto di vista ambientale, ma anche sociale e di sicurezza energetica. Servono quindi gradualità e diversificazione delle fonti, cosa che non fanno i regolamenti proposti dalla Commissione europea”.