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Hyundai i30 N, nata (anche) dall’esperienza dell’i20 WRC

Non “solo” ha 275 CV e un look a dir poco esplicito, ma anche un telaio messo a punto al Nurburgring dall’ex capo dello sviluppo di BMW M…

Hyundai i30 N

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Ve l’avevamo anticipata due giorni fa, eccola finalmente in tutti i suoi dettagli, la i30 N. Certo, il marchio Hyundai non suscita chissà quali emozioni, ma il meglio deve ancora venire, per cui ci sentiamo di sbilanciarci e dire che questa macchina, la più sportiva di sempre per questa azienda, rappresenta in un certo senso un piccolo momento storico. Una svolta, un’altra, per un brand che fino a 10-15 anni fa veniva considerato di serie B (o C…) e oggi è una delle realtà in maggior crescita nel mondo dell’automotive. Ma torniamo a lei, alla i30 N, e partiamo subito dal cuore di tutto, ovvero il motore 2.0 turbo benzina a 4 cilindri e iniezione diretta da 275 CV (in versione Performance, 250 per la "normale", un po' come accade con la Peugeot 308 GTi) e 353 Nm di coppia. Una potenza non da record - pensate per esempio ai 320 CV della Honda Civic Type R, anch’essa 2.0 turbo e a trazione anteriore - ma in Hyundai non sembrano farsi troppi problemi: loro vanno molto fieri dei natali coreani e dello sviluppo europeo, sul glorioso ’Ring, della loro ultima creatura.  

L’ossessione del piacere di guida

Il fatto che la ricerca della potenza massima non fosse l’obiettivo primario nello sviluppo della i30 N si capisce chiaramente anche dal fatto che la parola che ricorre più spesso, nel comunicato relativo, è divertimento. Divertimento di guida ovviamente, in pista ma soprattutto su strada. Partiamo dunque dalla lettera N, “enne” come Namyang (Corea), dove nasce la i30, “enne” come Nurburgring (sede del centro di sviluppo europeo di Hyundai e “culla” di questa variante della i30), “enne” anche come simbolo della chicane, terreno di caccia della coreana. Albert Biermann, capo dello sviluppo di Hyundai (per capirci: fino al 2014 ricopriva questo ruolo in BMW M…), afferma: “La i30 N è stata sviluppata con l’unico scopo di regalare il massimo piacere di guida all’interno di un pacchetto ad alte prestazioni, ma accessibile”. Ma il bello viene qui: “Questa è una macchina concepita e messa a punto per chi vuole guidare col sorriso sulle labbra e per questo motivo misuriamo il nostro lavoro in battiti cardiaci al minuto, oltre che in base ai giri del motore”. 

Differenziale a controllo elettronico

Alla luce di quanto sopra e di quanto promesso - e con la riserva di provare di persona la macchina - un po’ di delusione rimane, nel leggere che il differenziale anteriore è “simil-autobloccante”: ciò significa che la ruota interna alla curva, nel caso in cui pattini sotto la forza dei 353 Nm di coppia, viene rallentata da mirati interventi sui freni e non da una ripartizione meccanica sulla ruota esterna. In attesa di ricrederci, fa piacere sapere invece che l’ESP si può disattivare completamente e che gli ammortizzatori sono a controllo elettronico (ECS): ciò significa che la rigidità dell’assetto non è estrema, con tutti i benefici che questo comporta in termini di guidabilità sullo sconnesso e di comfort sulle strade di ogni giorno (anche perché i cerchi sono ovviamente grandi, da 18” con pneumatici Michelin o da 19” con gomme Pirelli, in entrambi i casi sviluppati appositamente per questa auto). Il cambio? E’ un manuale a 6 marce con Rev-matching, che in scalata adegua il regime del motore al rapporto che si sta per innestare, per evitare fastidiosi “impuntamenti”. 

Sound a piacere, carattere a scelta

Non accresce le prestazioni, ma il piacere di stare a bordo sì: è l’impianto di scarico dotato di valvole che si aprono e chiudono in base alla modalità di guida scelta: ovviamente, al crescere della sportività sale anche il livello dei decibel. A proposito di modalità di guida, ce ne sono ben cinque, selezionabili dalla razza del volante: Eco, Normal, Sport, N e N Custom. L’ultima permette di regolare parametro per parametro (sterzo, sospensioni, risposta del motore…) per ritagliarsi le risposte su misura. Altra chicca in tema di “diavolerie” elettroniche è il G-meter, che misura le accelerazioni del veicolo. 

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