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Audi RS5, la granturismo che diverte

Le prestazioni non le sono mai mancate, ma la nuova è più leggera e potente che mai. Soprattutto, l’hanno progettata per il massimo piacere di guida

Nuova Audi RS5 Coupe
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Chi ama guidare tradizionalmente non ama le Audi, spesso giudicate fin troppo “perfette”, incapaci cioè di dare quelle emozioni che ogni appassionato vuole vivere al volante. Però le cose sono cambiate, da un po’ di tempo peraltro. Non su tutta la gamma, ma sulle versioni S e RS senza dubbio sì. Premesso che la trazione è sempre e comunque integrale - dunque niente mega traversi stile BMW M o Mercedes AMG e, finalmente, Alfa Romeo Quadrifoglio (la Giulia, si intende…) - c’è molta più “complicità” nel chiudere le curve da parte del retrotreno delle Audi più sportive rispetto a qualche anno fa. Una tendenza che, con la nuova RS5, gli ingegneri di Ingolstadt hanno voluto confermare. E magari rinforzare. Vediamo se ci sono riusciti.

 

Ovviamente la nuova RS5 non cambia “solo” nel motore: è tutto nuovo (come su A5 e S5) anche il telaio, con un peso complessivo che scende di 60 kg rispetto a prima. Ci sono dunque l’avantreno a 5 bracci, le sospensioni posteriori Multilink e il differenziale posteriore meccanico a slittamento limitato. Tutti elementi che sono stati pensati e sulla RS5 messi a punto specificamente per - così dicono gli ingegneri Audi - il massimo piacere di guida. La trazione? E’ ovviamente integrale con tre differenziali, con ripartizione al 60% dietro, che in certe condizioni può arrivare anche al 70%. Esteticamente, in pieno stile Audi, la RS5 non risulta mai esagerata. Se la scegliete di colore scuro, per esempio, solo i cerchi molto grandi fanno capire questa non è una versione “normale”. Perché è vero che le griglie anteriori sono più ampie e il contorno della mascherina è nero invece che cromato, ma si tratta di dettagli che solo gli appassionati riescono a percepire. Lo stesso discorso vale per il doppio scarico ovale nero: si nota, certo, ma il fatto che sia dello stesso colore della fascia inferiore del paraurti fa capire che i designer non volevano esagerare. Alla fine l’elemento più eclatante del design sono i passaruota bombati che devono ospitare carreggiate e pneumatici maggiorati. Se il design e il carattere della macchina è quello di una Granturismo, ancora di più lo è l’abitacolo, che ripropone tutta ma proprio tutta la cura Audi per il dettaglio.

Da V8 aspirato a V6 turbo

Prima di parlare della trasmissione e del telaio è però obbligatorio spendere qualche parola sul motore, perché la scelta “dolorosa” di abbandonare il V8 aspirato si è compiuta. Il sound, l’allungo fino a oltre 8.000 giri, la simultaneità fra pensiero ed esecuzione del vecchio 4.2 lasciano il posto a un più efficiente (almeno secondo il ciclo NEDC) V6 biturbo 2.9. Un propulsore che comunque i numeri ce li ha tutti: stessa potenza di prima (450 CV), molta più coppia (600 Nm) e 31 kg in meno di peso rispetto al V8. E poi tocca ammettere che solo il sound non è all’altezza di prima, perché grazie all’evoluzione continua dei motori, il ritardo di risposta non è più fra i punti deboli dei sovralimentati; di sicuro non lo è di questo motore sviluppato insieme a Porsche. 

Veloce come sempre, ma più vivace

Se ci si compra una RS5 non ci si aspettano sensazioni estreme, ma qualche emozione sì.  La RS5 non delude perché se è vero che la macchina è prima di tutto facile e intuitiva e che se deve perdere aderenza lo fa con le ruote davanti (almeno su strada), è vero anche che le ruote dietro non sono più “inchiodate” come un tempo. In altre parole, è possibile divertirsi  godendosi il piccolo aiuto che dà il posteriore nel chiudere le curve, sia quando si rilascia il gas, sia quando, in uscita, lo si schiaccia a fondo. Tutto, ripeto, è assolutamente intuitivo e facile da controllare anche per chi non è un pilota. Ottimo anche lo sterzo, che non è il più rapido in assoluto in questo segmento, ma è ben accordato al telaio e, soprattutto, connesso con le ruote anteriori. Per il resto, gli ingegneri insistono molto sul lato granturismo di questa macchina, che effettivamente, grazie agli ammortizzatori a controllo elettronico, in modalità comfort assorbe di tutto, mentre la gran coppia e il cambio automatico a 8 rapporti fanno sembrare quasi elettrica l’erogazione del V6. Non poteva che essere così del resto, con 600 Nm disponibili a 1.900 giri… 

Quasi 90.000 euro

La RS5 Coupé costa più delle sue rivali dirette: 89.900 euro contro 80.700 della BMW M4 e 85.687 della Mercedes Classe C 63 AMG Coupé: ok, BMW e Mercedes sono a trazione posteriore, ma il 4x4 non costa così tanto. A questi livelli, in ogni caso, non sono differenze di meno di 10.000 euro a fare la… Differenza, quanto piuttosto il carattere. Nello specifico, quello della RS5 è il più “mite”. Il più facile con cui avere a che fare ogni giorno. Inoltre, ma questo vale anche per M4 e C63, la RS5 potete usarla anche come auto da famiglia, tenuto conto delle difficoltà di prendere posto dietro, congenite in ogni coupé.

 

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