Due milioni e mezzo di dollari per la prima Ford GT Heritage Edition
Tra le vetture vendute nell'asta benefica a ridosso del Salone di Detroit, c'è il primo modello della supercar azzurra e arancione che celebra i primi 50 anni dalla vittoria della GT40 nella 24 Ore di Le Mans del 1968.
Foto di: Uncredited
Quanto spendereste per assicurarvi il primo esemplare dell'auto dei vostri sogni?
A Scottsdale, in Arizona, i collezionisti non hanno badato a spese, arrivando a sborsare cifre a sei zeri per aggiudicarsi le attese vetture vendute dalla Casa d'aste Barrett-Jackson.
Accanto al primo esemplare della Launch Edition della Toyota GR Supra, battuto per 2,1 milioni di dollari, e alla Mustang Shelby GT500 con telaio numero 001, che ha incassato 1,1 milioni di dollari, a calamitare l'attenzione è stata la primissima Ford GT Heritage Edition, che un facoltoso acquirente ha fatto sua con un'offerta da 2,5 milioni di dollari.
Una cifra da capogiro ma, ad averne la possibilità, chi non avrebbe fatto carte false per portarsi a casa la nuova e scintillante supercar, avvolta dagli storici colori della Gulf Oil?
L'azzurro e arancione della compagnia petrolifera statunitense, che danno vita a una delle livree più famose del motorsport, sono stati riproposti da Ford sulla GT Heritage Edition per celebrare il cinquantesimo anniversario della vittoria a Le Mans della GT40 di Pedro Rodriguez e Lucien Bianchi, bissata l'anno successivo da Jacky Ickx e Jackie Oliver.
Ma lo speciale allestimento, disponibile in edizione limitata per 24 mesi, non si limita a riproporre lo schema cromatico della Gulf: la Ford GT Heritage Edition combina i tratti distintivi della carrozzeria dell'allora GT40 MK1, con interni esclusivi e un ampio uso della fibra di carbonio.
Tra i particolari che caratterizzano il progetto ci sono le calotte argentate degli specchietti retrovisori; le pinze dei freni arancioni, a contrasto con i cerchi in alluminio monoblocco da 20 pollici verniciati di nero, e gli interni rivestiti in Alcantara color ebano, con impunture blu e arancioni. A questi vanno poi aggiunti paddle al volante anodizzati, finiture in fibra di carbonio opaco, per le prese d'aria e la console centrale, e una placchetta identificativa con il numero seriale del modello.
Per distinguere gli esemplari prodotti nel 2019 da quelli successivi, vengono in aiuto dei collezionisti i numeri di gara delle due vetture vincitrici a Le Mans, con il #9 dell'equipaggio Rodriguez/Bianchi che impreziosisce il cofano e le fiancate dei primi, e il #6 di Ickx e Jackie Oliver che adorna quelli in consegna nel 2020.
Ma se l'estetica non bastasse a giustificare una follia, non bisogna dimenticare che la supercar in questione è equipaggiata con un motore EcoBoost V6 da 3,5 litri da oltre 600 CV, sospensioni pushrod, aerodinamica attiva e un cambio automatico a doppia frizione a 7 marce.
Voi quanto avreste speso per un'auto così?
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