Ariel e l’hypercar elettrica da quasi 1.200 CV
In Inghilterra sono sicuri: avrà trazione integrale, due posti e una turbina come range extender, per 15 minuti di autonomia in pista
Foto di: Motor1
L’ufficialità ancora non c’è, ma da come ne parlano gli inglesi è praticamente una certezza: la piccola Ariel avrebbe in cantiere un mostro da 1.180 CV da affiancare alla Atom. A muoverlo, quattro motori elettrici da 295 CV l’uno alimentati da una batteria raffreddata a liquido, da 42 kWh, montata al centro della vettura. Ovvio che con motori così potenti la richiesta di energia è altissima: ecco perché è prevista una turbina con funzione di range extender, che porta l’autonomia a circa 200 km e, nell’uso in pista, a 15 minuti.
Una coppia da camion
15 minuti vi sembrano pochi? Forse lo sono davvero, se avete il fisico allenato come quello di un pilota professionista. Diversamente, con 1.800 Nm di coppia e limiti di aderenza - non c’è motivo di dubitarne - elevatissimi, le forze a cui è sottoposto il pilota non consentono turni di guida molto più lunghi. Rientrati in pit lane, 50 minuti di ricarica (veloce) basteranno per altri 15 minuti di fuoco.
Prestazioni da urlo
Stando sempre alle indiscrezioni degli inglesi, le prestazioni sono da paura: 2,4 secondi per bruciare lo 0-60 mph (0-96 km/h), ma fa ancora più impressione il 3,8 secondi stampato nello 0-160 km/h. L’inizio della produzione di tanta prepotenza elettrica dovrebbe cominciare nel 2020 e al lavoro su questo progetto non c’è solo Ariel ma anche altre due aziende, raggruppate l’acronino per nulla casuale di Hipercar: High-Performance Carbon Reduction.
Arriverà anche a trazione posteriore
No tranquilli, nemmeno gli inglesi arriverebbero a tanto, ad affidare 1.800 Nm alle sole ruote posteriori. L’eventuale versione a trazione posteriore avrà potenza e coppia inferiori (comunque di primissimo livello), ma sarà anche più leggera. Infine, la velocità massima, che non è un parametro molto importante per un’auto da track day, oltre a essere il punto debole delle elettriche: dovrebbe essere limitata a circa 250 km/h. Per chiudere, ecco cos’ha detto il CEO di Ariel, Simon Saunders: “Amiamo profondamente le macchine che produciamo adesso, ma stiamo lavorando al nostro futuro, perché se non lo facciamo adesso rischiamo di essere fuori dal mercato - e dalla legge - entro i prossimi 20 anni”.
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