AMG Driving Academy, adrenalina sotto controllo
I cosi AMG Base di guida che il marchio tedesco offre ai sui clienti, sono partiti dalla pista di Vallelunga. Questa volta, sull'autodromo laziale c'eravamo anche noi e vi raccontiamo come è andata.
Le AMG presenti al corso
Francesco Vignali
Tornare a scuola, a volte, fa bene. Soprattutto se le "insegnanti" hanno potenze dai 380 ai 510 cavalli e l'istituto dove andare a ripetizione è un autodromo. Da Vallelunga è partita l'edizione 2017 dell'AMG Driving Academy, il corso di guida che il marchio di Affalterbach organizza per i propri clienti, e per l'occasione aperto ai giornalisti, per affinare e migliorare le capacità di guida grazie ai consigli del team degli istruttori dell'Academy guidato dall'esperto pilota Gustavo Sandrucci.
Le protagoniste
Al mio arrivo nel paddock, le vetture più prestazionali della Stella a tre punte sono già lì, in attesa. Con fare di sfida sembrano voler dire: "Sei bravo abbastanza per noi?". E a leggere le loro schede tecniche qualche dubbio mi viene. Le AMG A45, infatti, vantano il 4 cilindri più potente al mondo. E' un unità di 2.0 litri sovralimentata, abbinata a un cambio automatico a doppia frizione, che scarica a terra 381 cv a 6000 e 475 Nm di coppia, gestiti dalla trazione integrale 4Matic. La maggior parte della potenza, in condizioni normali, è sull'asse anteriore, per essere ripartita in caso di necessità fino al 50% sul posteriore. Poi ci sono le regine della giornata, la C63 station wagon e le C63 S in versione coupé e cabrio... Ma di loro parlerò più avanti...
Sovrasterzo che passione
Come detto, l'obiettivo del corso è imparare a gestire il mezzo in tutte le condizioni, quindi, perché non cominciare subito con un bel sovrasterzo di potenza? In una zona del paddock, gli istruttori hanno disegnato una curva con dei coni, bagnato l'asfalto e staccato i controlli elettronici alla C63 per provocare la perdita di aderenza al posteriore a bassa velocità. Ecco, mettere di traverso una familiare spinta da un V8 biturbo da 476 cavalli è un'esperienza che definire divertente è riduttivo, ma non c'è solo l'aspetto "ludico": quando il cervello ritorna in "on" è impossibile evitare riflessioni più profonde. Chiariamoci subito, non sono stato su una macchina qualsiasi e le reazioni brutali di quella tedesca non sono minimamente paragonabili a quanto di reale gira in strada. Ma una semplice sbandata fatta in condizioni di sicurezza, mi ricorda come è facile perdere il controllo per banali errori di valutazione. Asfalto viscido, gas aperto un po' prima e si rischia la tragedia... In questi casi, occorre sempre tenere il sangue freddo e puntare lo sguardo avanti, verso l'uscita delle curva. Questo perché, per un movimento inconscio, le mani seguono gli occhi e la controsterzata che serve per riallineare la macchina avviene con un movimento che è quasi naturale.
I Brembo non mollano mai
Finito di far scodinzolare la C63 station wagon, gli istruttori ci hanno portato sul rettilineo di Vallelunga. Sulla linea di partenza c'erano le C 63 S coupè e spider, pronte per una sfida di drag&stop per mettere alla prova i tempi di reazione in caso di frenata improvvisa. A frenare l'impeto dei 510 cavalli, ma soprattutto dei 700 Nm di coppia che il V8 4.0 biturbo sprigiona, ci hanno pensato i carboceramci Brembo. L'azienda bergamasca è partner della "scuola" oltre a fornire lo speciale impianto frenante, composto da dischi di 402 x 39 mm e pinza a 6 pistoncini all'anteriore e dischi da 360 x 26 mm e pinza a un pistoncino al posteriore. A ogni colpo secco di acceleratore, le macchine sono scattate senza esitazioni con il ruggito del propulsore che riempiva le orecchie e le gomme posteriori che disperatamente cercavano aderenza, o una requie alla tortura. Al punto di staccata, i carboceramici hanno fatto il resto, bloccando i quasi 1800 kg delle vetture in tutta sicurezza, senza mai avvertire la fatica, a ogni ripetizione dell'esercizio.
La prova finale
Ma dopo tutta questa teoria, è finalmente arrivata la pratica vera, la pista! Trazione integrale contro trazione posteriore, sempre tanta, tantissima potenza da scatenare sull'asfalto e caratteri agli antipodi da domare. La A 45 è sempre sul binario, veramente impossibile metterla in crisi. Confesso di non essere stato sempre pulito, di aver commesso un po' di errori nella parte più tortuosa del tracciato che comincia dalla curva "Campagnano" fino al "Tornantino", ma la macchina me li ha perdonati tutti. Discorso ben diverso per le C 63 S: la coupé è più rigida e precisa della spider, ma le differenze terminano lì. Prima di prendere confidenza vanno trattate con i guanti, perché la coppia del motore ti spara via in uscita dalle curve e ci metti un attimo a perdere il posteriore. Ma il gusto sta qui e una volta capite le reazioni, assecondare la loro voglia a scivolare regala emozioni pazzesche. Tutto con la colonna sonora maestosa dell'otto cilindri teutonico.
E questo è solo il corso base, perché è possibile farne anche uno avanzato, della durata di due giorni, su un circuito internazionale. I prossimi appuntamenti per i corsi base saranno il 21 giugno all'Autodromo di Adria, il 22 settembre all'Autodromo di Cervesina e il 3 ottobre all'Autodromo di Modena.
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