Pikes Peak: addio alle moto dopo la morte di Dunne?
Il terzo incidente mortale in cinque anni ha portato gli organizzatori della celebre cronoscalata a considerare l’esclusione delle due ruote dal programma.
La morte di Carlin Dunne ha scosso gli organizzatori della Pikes Peak, al punto da mettere in discussione la presenza delle moto nel futuro della cronoscalata.
Come reso noto dal sito del quotidiano di Colorado Springs, The Gazette, in un'e-mail inviata alle autorità di Broadmoor e del servizio forestale degli Stati Uniti, la direttrice esecutiva della gara, Megan Leatham, ha parlato della possibilità di estromettere le moto dalla celebre salita, dopo l'incidente costato la vita al pilota Ducati. “Ha subìto un highside… ma è successo alla Pikes Peak dove non c’è spazio per gli errori – ha affermato la direttrice esecutiva - Inoltre... Tra noi... Penso che sia la fine del programma motociclistico alla Pikes Peak.... L'ultimo pilota alla curva 156... ".
Non sarebbe un fatto nuovo per la “corsa verso le nuvole”, che nell’arco della sua storia ha deciso di estromettere già cinque volte le moto dal programma. Il sesto stop alle due ruote sembra assai probabile, tanto più che le discussioni sono già in atto. Lo ha confermato Jack Glavan, manager della Pikes Peak America’s Mountain (l’impresa che si occupa della manutenzione del tracciato della cronoscalata), che ha sottolineato la necessità di trovare risposte a importanti interrogativi, come la possibilità che un dosso possa aver causato o aggravato l'highside fatale a Dunne, prima di dare il via alla prossima edizione.
Nonostante gli interventi compiuti negli ultimi anni per migliorare la sicurezza, come l’asfaltatura del tratto finale del tracciato nel 2011, e la messa al bando dal 2016 di tutte le moto dotate di semi manubri; con la morte del pilota americano, il bilancio della cronoscalata parla di quattro motociclisti defunti. Tre negli ultimi cinque anni.
Ad aprire questa triste serie Bobby Goodin, perito nel 2014 a causa delle ferite riportate precipitando in una scarpata, dopo aver tagliato il traguardo. Poi troviamo Carl Sorensen, caduto nel precipizio tra Devil's Playground e la vetta, dopo aver perso il controllo della sua Ducati 848, durante le prove libere del giovedì dell’edizione 2015. E infine, proprio Carlin Dunne. La cui morte, secondo un’inchiesta condotta dai funzionari della Pikes Peak, va attribuita all’highside che ha sbalzato il pilota americano dalla sua Ducati Streetfighter V4, scaraventandolo giù da un terrapieno a soli 18 metri dal traguardo.
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