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Viñales: “È tutto fermo, non ho accordi con nessuno”

Maverick Viñales rompe il silenzio in un’intervista esclusiva con Motorsport.com due settimane dopo aver annunciato il suo addio anticipato a Yamaha, alla fine del 2021.

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing, Moto2

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Maverick Vinales e Yamaha hanno annunciato lo scorso 28 giugno che il contratto che univa le due parti fino alla fine del 2022 terminerà con un anno di anticipo. Da allora, il pilota spagnolo non si è mai esposto fino ad oggi, quando si è recato al Circuito di Barcellona.

Il catalano, insieme ad altri piloti MotoGP, ha partecipato a un test privato con moto da strada e ne ha parlato con alcuni media presenti in pista, tra cui Motorsport.com: “È servito per togliere un po’ di ‘ruggine’ dopo due settimane fermi, oltre che per divertirsi. Ci sono altri piloti e mi sono divertito davvero tanto a girare con la mia moto”.

Appena è stato dato l’annuncio dell’addio a Yamaha, sono partite le speculazioni su un possibile contatto con Aprilia, ma il pilota assicura che al momento non è stato fatto nulla.

Com’è la situazione del tuo futuro in questo momento?
“È ferma. Ora voglio godermi le vacanze perché la prima metà di stagione è stata abbastanza difficile e voglio godermi la famiglia”.

Qualche novità sulla possibilità di firmare con Aprilia?
“Beh, non ho accordi con nessuno, me la voglio prendere con calma e poi vedremo cosa succede nel 2022”.

Sapendo che non continuerai con Yamaha l’anno prossimo, come affronti il resto della stagione?
“Al massimo, voglio vincere ad ogni costo. Bisogna provare ad essere al massimo in tutti i sensi, poi il resto si vedrà”.

Il fatto di aver rotto il contratto può distogliere l’attenzione di Yamaha da te?
“Non lo so, non ne ho idea, non posso rispondere a questa domanda, credo possano farlo loro. Quel che è chiaro è che quando abbasso la visiera do tutto e continuerò a fare così”.

Ciò che colpisce è che hai preso questa decisione di andare via dalla moto che ha vinto più di tutti in questa stagione.
“È un insieme di cose, è importante sentirsi a proprio agio, essere comodi. La moto si è adattata molto bene a Fabio Quartararo già da primo anno in cui ci è salito, ha saputo trovare il modo. Credo che la moto abbia molto potenziale, semplicemente il problema è che noi non lo abbiamo tirato fuori”.

Assicuri di essere tranquillo e rilassato, non stai cercando opzioni per l’anno prossimo?
“Al momento no, poi vedremo. Voglio prendermela con calma perché è importante pensare a se stessi e farò ciò che preferirò”.

Si parla molto delle opzioni di Aprilia e questa cosa non smette di stupire, perché sulla carta non è una moto all’altezza di Yamaha o Ducati.
“Con Aleix Espargaro sta migliorando molto ed è ovvio che lui sta guidando molto bene. Quando sono andato dietro di lui in pista, non saprei cosa dire”.

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Prima di firmare con Yamaha nel 2017, sei arrivato in MotoGP con Suzuki (2015 e 2016). Se si presentasse l’opportunità, ti piacerebbe tornarci?
“La verità è che questa possibilità non l’ho considerata. Sinceramente, mi sono solo concentrato sulle vacanze, sul godermi l’estate, allenarmi in moto e tornare il più forte possibile. Non ho mai pensato al 2022, perché al momento non ha alcun senso”.

Da ciò che dici, si può arrivare alla conclusione che non scarti un anno sabatico a 26 anni.
“Beh, è chiaro che non sarebbe una cosa ottima, perché bisogna gareggiare. La cosa più importante è fare le gare, ma se non mi sento a mio agio e non mi diverto...la cosa che mi rende più frustrato è che non posso dare il cento per cento e se non posso farlo preferisco stare a casa e godermi la vita. Alla fine tutto avviene in maniera molto veloce e in questo mondo dieci anni volano e non te li godi. Al momento, dato che stavamo lavorando, non mi divertivo per niente nei circuiti. In questa seconda parte di stagione voglio cambiare questa dinamica, divertirmi, dare il massimo. Per me non cambia nulla, darò tutto ciò che ho e se mi danno provare cose le proverò e darò loro le informazioni corrette. Sarò un professionista come si deve essere”.

Yamaha ti rende così poco felice da portarti a rinunciare a uno dei contratti più importanti di questo sport?
“Il problema è che so dove posso arrivare e non ci arriverò. Devo trovare il modo, cercare il mio cammino e arrivarci”.

Cosa cerchi in un altro team?
“Non è che io cerchi un ambiente diverso, ma cerco fiducia, è molto importante averla. Quest’anno abbiamo commesso molti errori e questo ti condiziona in questo senso. Nella mia testa devo cercare un gruppo di cui io abbia fiducia e a lì continuare a costruire. È una situazione molto difficile. Ad Assen, per esempio, la moto ha funzionato molto bene nelle FP1 e non l’abbiamo più toccata per paura di peggiorarla. Ma non può essere così, bisogna sempre provare a migliorare. Se non c’è fiducia è complicato, però è ciò che ti dico, ad Assen la moto andava bene e ho spinto con tutto ciò che potevo”.

Anche se tu non vuoi sapere nulla sul tuo futuro in questo momento, il tuo manager sta lavorando su questo aspetto?
“Di questo se ne occupano loro. Sinceramente, insisto, mi sono concentrato sul godermi l’estate e mettere la testa in modalità ‘off’, perché ero veramente stanco di tutto l’anno e dei precedenti. Ho fatto questo passo perché non aveva senso continuare con qualcosa che non funziona. Una persona ha bisogno di realizzarsi ogni anno e io invece ho trascorso anni senza farlo. Il cambiamento è per questo, perché la moto ha grande potenziale. Onestamente, credo che molti pochi piloti farebbero ciò che ho fatto io. Non è un fatto di team o moto che non funzionano, è che io non mi adatto né alla moto né al team e devo trovare una soluzione per andare al massimo. L’obiettivo di tutto questo è riuscire ad esprimere tutto il mio potenziale, non c’è un’altra motivazione”.

Da quando hai annunciato che non proseguirai con Yamaha nel 2022, ti senti meglio?
“Alla fine sì, perché è complicato quando vai in un posto e non ti senti a tuo agio sapendo che ti restano gare da fare, è difficile. Per la mente è stato molto buono. Questo non toglie il fatto che io mi senta grato a Yamaha per tutte le opportunità che mi ha dato e per aver scommesso su di me. Credo di aver dato anche io un po’ di linee guida per sviluppare la moto, mi sarebbe piaciuto un po’ di più, ma ci abbiamo provato”.

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