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Suzuki rinnova l'impegno in MotoGP fino al 2026

Suzuki diventa il sesto e ultimo costruttore a firmare il contratto di permanenza in MotoGP per i prossimi cinque anni, fino alla fine del 2026.

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Il costruttore Suzuki, campione del mondo piloti nel 2020, ha annunciato oggi la firma del contratto con Dorna Sports, promoter del mondiale MotoGP, per continuare a gareggiare nel campionato dei prototipi per le prossime cinque stagioni. Dopo l’annuncio di Honda, Yamaha, Ducati, KTM e Aprilia, ora Suzuki chiude il gruppo di costruttori che competono nella classe regina per il periodo 2022-2026. Questo fa sì che il mondiale manterrà i costruttori attuali, oltre ai team Gresini, Pramac, LCR e Tech 3, in attesa di sapere quale struttura se ne farà carico, oltre ai posti occupati al momento da Avintia.

“Come Suzuki Motor Corporation siamo orgogliosi di continuare a correre nel Mondiale MotoGP, dato che tutti condividiamo la grande ambizione di confrontarci nella principale competizione di motociclismo del mondo. Abbiamo iniziato questo nuovo viaggio nel 2015 e in soli sei anni abbiamo vinto il titolo mondiale piloti, insieme al titolo dei team. Ancora abbiamo fame di successo. Per questi motivi, abbiamo esteso il nostro accordo con Dorna, con la speranza e l’impegno di continuare con lo sviluppo degli aspetti tecnici, di competizione e di azienda”, ha affermato Shinichi Sahara, leader del progetto e direttore del team.

Da parte sua, Carmelo Ezpeleta, CEO di Dorna, si è detto soddisfatto dell’accordo raggiunto: “Siamo molto contenti del rinnovo dell’accordo con Suzuki, una fabbrica con cui lavoriamo da anni nel mondiale e con cui abbiamo una grande cooperazione. Il suo rientro in MotoGP nel 2015 si è dimostrato subito un successo e si è confermato con la vittoria del titolo mondiale nel 2020 con Joan Mir. Siamo orgogliosi di estendere questo accordo e speriamo di continuare a fare la storia con questa marca iconica”.

Uno dei temi in sospeso che ora ha il costruttore di Hamamatsu è la creazione di una squadra satellite, che può portare più moto sulla griglia della MotoGP. Dal suo rientro nel mondiale nel 2015, Suzuki ha mantenuto una filosofia conservatrice a riguardo, con solamente due moto sullo schieramento. L’idea di ampliare arrivando a quattro moto con un team privato è in testa già da un po’ in Giappone e questa estensione dell’accordo potrebbe essere il momento adatto.

I titoli piloti con Joan Mir e dei team del 2020 hanno dato un input al costruttore giapponese, che quest’anno sfoggia la sponsorizzazione di Monster e di Estrella Galicia. Ha infatti ricevuto molte proposte di squadre private per associarsi a breve termine e chissà che decida di mettere più moto in griglia.

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