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Sim Race: tutto il peggio in un solo weekend

Daniel Abt si fa sostituire da un pilota professionista di sim race per essere competitivo nell'ePrix simulato di Berlino di FE. La F1 virtuale ha offerto un indecoroso GP di Monaco trasformato in una sorta di pessimo video-game.

Daniel Abt, Team Abt e Stoffel Vandoorne, Mercedes Benz EQ

Foto di: FIA Formula E Championship

Siamo arrivati al paradosso: il pilota ufficiale che nella sim race cerca la… controfigura per andare più forte. No non siamo al cinema, ma nemmeno nella realtà: tutto ciò può succedere solo nel mondo virtuale, dove la commistione fra vero e falso è diventata una sottile linea che è varcabile troppo facilmente.

Daniel Abt, 28 enne tedesco, membro di una famiglia che si è fatta una reputazione nelle corse, l’ha combinata davvero grossa: il pilota dell’Audi in Formula E ha pensato bene di farsi sostituire da Lorenz Hoerzing, diciottenne, sim racer professionista che l’Audi ha ingaggiato negli eSport nell’ePrix simulato di Berlino, quinta prova del campionato.

Il bello è che Daniel a Berlino ci ha vinto per davvero con la Formula E nella stagione 2017-18, per cui il tedesco ha ammesso la sua manifesta inferiorità al simulatore. Nelle quattro gare precedenti non era mai entrato in zona punti e, all’improvviso, ha conquistato un insperato terzo posto che gli è valso il podio in un appuntamento che aveva un alto valore sociale.

L’ePrix di Berlino promosso da Motorsport Games aveva l’obiettivo di raccogliere fondi da devolvere all’UNICEF per affrontare l’emergenza coronavirus.

La gara simulata è stata vinta da Oliver Rowland, davanti a Stoffel Vandoorne e, appunto, a Daniel Abt. No, anzi da Lorenz Hoerzing che ha combattuto strenuamente con il belga della Mercedes, usando tutte le astuzie tipiche dei piloti professionisti delle sim race.

Stoffel ha fatto nascere il caso sul suo account di Twitch: “Non sono contento perché quello in macchina non era Daniel. Ha rovinato tutto. E’ stato ridicolo”.

Apriti cielo! Abt è stato giustamente squalificato dalla gara per frode sportiva e retrocesso all’ultimo posto della classifica generale della Race at Home Challenge con zero punti. Daniel è stato anche punito con una multa di 10 mila euro che dovrà devolvere all’ente di beneficienza a sua scelta, mentre Lorenz Hoerzing è stato bandito dalle gare eSport e certamente perderà il posto di pilota ufficiale Audi.

La Formula E ha dovuto emettere un comunicato nel quale condannava il grave episodio, mentre il pilota tedesco si è pubblicamente scusato per il suo comportamento anti-sportivo: “La gara non l'ho presa seriamente come avrei dovuto, perché so quanto lavoro è stato fatto per questo progetto da parte della Formula E”.

“Sono consapevole che la mia condotta abbia lasciato l’amaro in bocca, ma non l’ho compiuta spinto da cattive intenzioni. Ovviamente accetto la squalifica dalla classifica finale”.

E meno male! Ma la gara dell’ePrix simulato di Berlino evidenzia quanto questi appuntamenti siano condizionanti per i piloti delle gare reali.

Abt ha fatto ricorso alla “controfigura” per diventare un conduttore decoroso nel virtuale, mentre il vincitore della vera Indy500, Simone Pagenaud, non ha esitato un attimo a sbattere contro il muro della corsa virtuale il rookie Lando Norris, reo di essere subito più veloce di lui al debutto nel Catino più veloce.

Daniel il segno inciso nella sua carriera sabato se lo porterà dietro per un bel po’ e non è escluso che arrivino altri provvedimenti. L’Audi potrebbe far correre nel primo appuntamento della Formula E proprio Lorenz Hoerzing al posto di Abt, magari sarebbe capace di essere più veloce anche nel reale…

C’è chi ha preso troppo sul serio quello che dovrebbe essere un gioco e chi ha reso meno di un gioco qualcosa che la Formula 1 ha cercato di trasformare in qualcosa di meritevole di essere seguito.

Il GP di Monaco di domenica è stato una burletta. Altro che gara virtuale. È stato come assistere a un video-gioco. Affrontare le strade del Principato senza danni per le macchine ha trasformato il toboga in un tracciato dove si “giocava di sponda”, nel quale capacità di guida, tattica e strategia non contavano niente.

L’importante era solo colpire l’avversario in modo tale da non girarsi e proseguire la gara beccandosi una penalità in tempo. Perché così fan tutti...

Un pessimo spettacolo poco divertente che la televisione ha cercato di trasformare in una sorta di GP vero, schierando lo staff dei GP quasi al completo. Peccato, la F1 deve valutare meglio cosa mette in... pista. Speriamo che tornino presto i GP, ma quelli veri!

 

 

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