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Intervista

Sainz: "Ci hanno detto che la Dakar si farà, ma diversamente"

L'esperto pilota della MINI ha rivelato che l'organizzazione sta facendo di tutto perché i team possano raggiungere l'Arabia Saudita nonostante le limitazioni sui voli, ma i protocolli saranno rigidissimi e servirà anche fortuna nell'arco della gara.

Carloz Sainz, MINI X-Raid, Mini John Cooper Works Buggy

Foto di: X-Raid Team

Domenica scorsa l'Arabia Saudita ha decretato la chiusura delle frontiere, ossia 13 giorni prima dell'inizio della Dakar 2021, cancellando tutti i voli internazionali per una settimana, con possibile estensione di 14 giorni, proprio quando tutti i partecipanti al rally raid hanno in programma di recarsi a Gedda per l'inizio della gara, previsto per il 3 gennaio.

Considerando l'impatto che può avere sulla gara, l'organizzazione è rimasta in continuo contatto con le autorità saudite e ha inviato una e-mail ai partecipanti per gestire la logistica di tutti coloro che saranno penalizzati da questa decisione.

Questo martedì, Carlos Sainz e Lucas Cruz hanno partecipato ad un incontro organizzato da MINI con i media, confermando che la Dakar 2021 per ora va avanti, anche se sarà diversa dagli altri anni.

"È innegabile tutto ciò - ha dichiarato lo spagnolo - All'interno della bolla del bivacco, avremo la nostra di MINI. Questo causerà qualche problema. Ci saranno dei protocolli da seguire, anche per interagire con la stampa. Quando arriveremo lì, probabilmente le cerimonie che una volta erano enormi quest'anno saranno completamente diverse. Questa pandemia cambierà la nostra routine".

"Ci hanno rassicurato sul fatto che la Dakar andrà avanti, che sarà fatta e che si cercheranno le misure giuste. Credo che partiremo con un volo charter. Questa è la speranza. Ieri ho ricevuto una telefonata che ci ha rassicurato un po' ".

Come in altri campionati, i partecipanti saranno sottoposti a un intenso protocollo sanitario.

"In linea di massima, prima di partire è necessario effettuare un tampone entro 48 ore. All'arrivo in Arabia, bisogna andare subito in albergo e stare in quarantena per altre 48 ore. Durante la gara faranno dei test a caso. Questo significa che magari sei sotto pressione nella lotta per la vittoria cercando di non essere contagiati, stando attentissimi soprattutto durante i giorni di gara".

Le limitazioni ai viaggi, soprattutto a chi arriva dal Regno Unito, mettono in pericolo la presenza di alcuni importanti rivali.

"Confido che l'organizzazione farà tutto il possibile per garantire che le persone arrivino in tempo e non si perdano nulla. Le misure che adottano sono benvenute, purché aiutino la gara".

Per quanto riguarda il percorso, l'organizzazione della Dakar ha deciso di concentrarsi sull'area dove si è svolta la prima metà dell'edizione 2020.

"L'anno scorso l'organizzazione si è resa conto dell'immenso potenziale dell'Arabia Saudita per questa gara. Come prima volta, la seconda settimana è stata un po' pericolosa, ma gli addetti ci hanno ascoltato e imparato molto da quell'esperienza. Credo che quest'anno le due settimane saranno più a nord, ovvero dove eravamo nella prima settimana del 2020; debbo dire che fu fantastica".

Anche la tappa marathon sarà diversa.

"Quest'anno è stata resa più difficile perché se si fora non si possono prendere le ruote dal camion dell'assistenza liberamente. Ne abbiamo due di scorta. Se fori il giorno dopo e l'assistenza ti dà una gomma, sono 15 minuti di penalità, arrivando a 30' se necessiti di 2 pneumatici. Bisogna stare attenti e fortunati".

Carloz Sainz, Lucas Cruz, MINI X-Raid, Mini John Cooper Works Buggy
Carloz Sainz, Lucas Cruz, MINI X-Raid, Mini John Cooper Works Buggy
Carloz Sainz, Lucas Cruz, MINI X-Raid, Mini John Cooper Works Buggy
Carloz Sainz, Lucas Cruz, MINI X-Raid, Mini John Cooper Works Buggy
Carloz Sainz, Lucas Cruz, MINI X-Raid, Mini John Cooper Works Buggy
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