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Rossi: "In passato i piloti giovani avevano più rispetto"

Il veterano della MotoGP è stato stuzzicato sul tema con un ricordo del 25esimo anniversario della sua carriera, ma non si è tirato indietro quando è stato il momento di commentare il duello con Binder di domenica scorsa. Sul fatto che oggi i piloti non si chiariscano più pubblicamente, ha poi aggiunto: "Se fai una cosa sincera, partono delle polemiche che ti sfiniscono".

Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Il Gran Premio del Qatar ha avuto due facce per Valentino Rossi. La qualifica è andata al di là delle aspettative, con un grande quarto tempo, favorito però dalla scia della Ducati del poleman Pecco Bagnaia.

La gara invece è stata tutta un'altra musica, perché il pilota della Yamaha Petronas ha accusato quasi subito un calo della gomma posteriore e a quel punto ha perso posizioni, non riuscendo a fare meglio del 12esimo posto. Risultato che, tra le altre cose, ha ripetuto nelle ultime tre volte in cui ha visto la bandiera a scacchi.

Per questo il "Dottore" proverà a lavorare sul setting della sua M1 per migliorare la situazione nel GP di Doha, che questo fine settimana si disputa sempre sul tracciato qatariota.

"Dobbiamo cercare di essere più competitivi, perché nella prima gara non sono riuscito ad essere veloce quanto avrei voluto. Abbiamo guardato i dati e proveremo a cambiare qualcosa nel setting della moto per migliorare il grip e la durata della gomma posteriore", ha detto Valentino.

Quando poi gli è stato domandato se proverà a "copiare" il setting di Vinales, che invece ha vinto il GP, ha aggiunto: "Maverick ha fatto qualcosa di diverso a livello di set-up e di elettronica. Ma non si può usare esattamente lo stesso setting, perché ogni pilota ha piccole differenze nel modo di guidare. Durante questo weekend proveremo ad esplorare delle altre strade per essere più competitivi anche in gara".

Non è andata meglio invece a Franco Morbidelli, con il quale hanno provato a consolarsi a vicenda: "Ci siamo parlati, ma non ce l'abbiamo fatta a farci coraggio (ride). Tutti e due eravamo molto delusi, perché ci aspettavamo di più dalla gara. Ognuno ha avuto i suoi problemi e lavoreremo per cercare di essere più forti, perché ci aspettiamo di essere più competitivi".

In ogni caso, il pesarese si è portato via qualcosa di positivo anche dalla prima gara dell'anno, perché resta convinto che con la moto 2021 la Yamaha abbia fatto un passo in avanti, anche se magari non è troppo evidente su una pista come quella di Losail.

"Abbiamo fatto dei piccoli miglioramenti perché la Yamaha ha portato un telaio nuovo che curva un pochino meglio e questo era importante. Secondo me, però, vedremo il suo reale potenziale nelle piste più strette, perché qua in Qatar sono tutte curve a medio e largo raggio, anche se la moto sembra più facile da guidare".

"Poi hanno lavorato un po' anche sull'aerodinamica ed abbiamo recuperato qualche chilometro di velocità in rettilineo, ma le Ducati vanno fortissimo e la differenza rimane grande. Ad occhio, la moto del 2021 è meglio, ma ci vorrà un po' di tempo per capire quanto".

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Le cose più interessanti però probabilmente Valentino le ha dette quando gli è stato ricordato che questa settimana c'è stato il 25esimo anniversario del suo primo Gran Premio nel Motomondiale. E lui non si è nascosto nel commentare quanto siano cambiate alcune cose rispetto al 1996.

"Quando ero giovane, c'era un approccio molto diverso rispetto ad oggi. I piloti più giovani avevano un grande rispetto per quelli più esperti rispetto ad oggi. Ma credo che sia una cosa generalizzata a tutto il mondo, che non riguarda solo la MotoGP", ha spiegato.

E parlando di rispetto, è stato tiranto in ballo il duello con Brad Binder, che di fatto lo ha spinto fuori dalla pista nella gara scorsa: "Ci sono tanti piloti che guidano pulito e con rispetto per l'avversario. Altri, come Binder, guidano in maniera più decisa e senza pensare troppo al loro rivale. Se provi a chiudere la linea, lui molla i freni e ti spinge fuori dalla pista. Ma oggi è così".

"Forse in questo caso la parola rispetto è un po' troppo. E' difficile capire il limite, perché in passato capitava di toccare altri piloti, ma provavi sempre ad evitarlo. Oggi ci sono alcuni piloti che pensano solo alla loro gara", ha aggiunto.

Infine, gli è stato fatto notare anche che in passato capitava più di frequente di vedere reazioni anche veementi in seguito ad episodi di questo tipo, ma che finivano per risolvere subito tutto. Oggi invece è tutto molto politically correct.

"L'ho vissuto anche sulla mia pelle, perchè è tanto tempo che corro. Adesso la situazione è cambiata, ci sono molte più telecamere, molta più pressione da fuori e non ci si può più comportare così, perché se si fa una cosa sincera e sanguigna come negli anni '90 partono delle polemiche che ti sfiniscono per qualche settimana. Bisogna essere o fare finta di essere politicamente corretti, perché il mondo va così. Oppure si può farla più da furbi, ma i vecchi tempi sotto questo punto di vista ho paura che non torneranno più", ha concluso.

Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT
Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT
Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT
Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT
Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT
Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT
Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT
Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT
Aleix Espargaro, Aprilia Racing Team Gresini, Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT
Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT
Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT
Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT
Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT
Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT
Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT
Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT
Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT
Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT
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