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Rossi ci crede ancora: "Non corro solo per passare il tempo"

Il "Dottore" è pronto per cominciare la sua 22esima stagione nella classe regina, la prima con la Petronas Yamaha SRT, e spera che questa possa essere quella del riscatto dopo un 2020 deludente. Se lo sarà, la sua carriera potrebbe proseguire anche nel 2022, ma quello lo deciderà solamente in estate.

Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT

Foto di: Petronas Yamaha SRT

"26 stagioni sono tante, ma non corro solo passare il tempo". Valentino Rossi non avrebbe potuto essere più chiaro di così per spiegare quali siano le sue ambizioni per la stagione 2021, la sua 22esima nella classe regina. Dopo 19 anni sempre in un team ufficiale, ricomincerà dalla Petronas SRT, un team satellite.

Proprio come quando ha cominciato, nel 2000, in sella alla Honda NSR500 con i colori Nastro Azzurro. Con quella vinse il suo primo GP e il suo primo Mondiale. La speranza è che la M1 griffata con i colori del petroliere malese (in configurazione factory, quindi identica a quelle ufficiali) possa essere quella del ritorno alla vittoria, o almeno alla competitività dopo due stagioni molto complicate come il 2019 ed il 2020.

Ma sarà un anno di nuove sfide per il "Dottore", che per la prima volta si confronterà con un compagno di squadra che è un grande amico come Franco Morbidelli, ma anche con suo fratello Luca Marini, che esordisce in sella alla Ducati del Team Esponsorama. Senza dimenticare che ci sarà ancora una scelta da fare, legata al suo futuro. Il contratto con Petronas e la Yamaha scade alla fine del 2021, e il pesarese ha intenzione di prendersi tempo fino all'estate per valutare se proseguire o meno la sua avventura in MotoGP.

Di questo e di tanti altri argomenti ha parlato in occasione dell'incontro virtuale con i media andato in scena oggi, a poco più di 48 dalla presentazione della squadra.

Questo è un anno particolare: Morbidelli è il tuo compagno di squadra, tuo fratello Luca debutta in MotoGP, Pecco è nel team ufficiale Ducati. Dovrai fare sia il pilota che il mentore?
"Questa storia dell'Academy ci è un po' sfuggita di mano. Quando abbiamo iniziato, non pensavo che avrei corso insieme a Franco, a Pecco e a mio fratello. Però abbiamo fatto un bel lavoro e loro sono stati bravissimi, quindi la situazione è questa. Per correre contro, ma rimanere amici, ci vuole un rapporto sincero, un'amicizia vera. Io di questo non sono preoccupato, perché con Franco e Pecco stiamo insieme quasi tutti i giorni, ci alleniamo insieme con tutti i tipi di moto ed è sempre una sfida molto eccitante. Ora continueremo a farlo anche con la MotoGP. Anche con mio fratello sarà speciale, perché ci sfidiamo sempre al Ranch, ma farlo con la MotoGP sarà bello. Me li aspetto tutti molto veloci e soprattutto con Franco sarà speciale perché siamo compagni di squadra, ma siamo una bellissima line-up. Sono molto contento di essere nel team con lui".

Il tuo passaggio in Petronas lo si può vedere come il declino della carriera o come un nuovo modo di rigenerarsi e ripartire. Tu da che parte stai?
"Sono d'accordo, ma tutto dipenderà dai risultati, come al solito. A me quasta cosa piace, perché mi sento in forma. Penso di poter essere competitivo e di avere ancora molto da dare alla Yamaha ed al Team Petronas, quindi questo è l'obiettivo. Sono curioso di vedere come sarà lavorare qui, non credo che cambierà tanto, ma devo fare il massimo per essere più competitivo delle ultime due stagioni. Fare delle belle gare, lottare per i podi, poi saranno i risultati a fare la differenza".

A fine stagione Valentino Rossi sarebbe contento se...
"Se arrivassi tra i primi cinque del campionato".

Questa stagione inizierà senza Marquez: potrebbe essere un'occasione in più un po' per tutti i piloti?
"Per la situazione di Marquez, bisognerà capire quando tornerà, perché da quello che ho capito ci vorrà ancora un po' di tempo. Però penso che quando tornerà, sarà forte come prima. Se non perde tante gare, potrebbe anche lottare per il Mondiale. A parte Marc, è veramente difficile quest'anno fare una lista dei favoriti, perché ce ne sono almeno dieci. O ti dimentichi di qualcuno, o alla fine devi dire più o meno tutti. Però questo è il bello della MotoGP, perché ora ci sono tante moto diverse, di team diversi, guidate da piloti diversi che possono lottare per vincere".

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Avevi parlato di Miguel Oliveira, lo metti un po' al di sopra degli altri come favorito?
"Non sopra agli altri, però secondo me Oliveira sarà un pretendente per il titolo, perchè l'anno scorso ha già vinto due gare e quest'anno corre per il team ufficiale, quindi sarà tosto".

Per i piloti sono sempre importanti gli stimoli. Qual è il tuo principale quest'anno? Tornare a vincere una gara? Dimostrare a Yamaha che potevi restare nel team ufficiale? Battere i tuoi allievi?
"Ce ne sono tantissimi. Sinceramente, non è che corro per dimostrare alla Yamaha che potevo rimanere nel team ufficiale. E' più per il resto, per tornare a vincere. L'anno scorso ho fatto solo un podio e mi piacerebbe farne di più. Poi c'è la lotta con Franco, ma mi piacerebbe mettermi dietro anche Pecco e Luca. Voglio cercare di essere veloce, fare molti punti e cercare di essere tra i primi alla fine della stagione. Di motivazioni quindi ce ne sono tante".

Abbiamo capito che tu sei ancora in pista perché è una cosa che ti dà gioia. Ma al decimo titolo ci punti ancora oppure non è più un'ossessione per te?
"Tutti quelli che sono sulla griglia pensano di poter vincere il Mondiale e assolutamente anch'io, perché no? E' difficile, perché ci sono tanti piloti che vanno fortissimo, però bisogna vedere un sacco di cose: come va la moto, come mi trovo con il team, se sono in forma. Io mi sento piuttosto in forma, quindi sicuramente corro per provare a vincere. Ma il Mondiale non è un'ossessione, posso anche essere contento di ritornare a vincere una gara e di fare qualche podio. Diciamo di fare una stagione da protagonista, poi ognuno decide quello che vuol dire".

Ma ai tuoi milioni di tifosi sparsi nel mondo lo diresti che sei ancora qua perché ti diverti?
"Io ho tanti tifosi, perché per un lungo periodo di tempo li ho fatti divertire non dico sempre, ma spesso. Per farli divertire bisogna fare delle belle gare, bisogna fare dei sorpassi e bisogna lottare per il podio. Più che divertirmi io, devo fare divertire loro".

Dopo 26 anni di gare, rappresenti qualcosa di speciale e ti confronti contro dei piloti più giovani, con cui ti confronti sia come pilota che come manager. Tu questa situazione la vivi in modo particolare o quando vai in pista sei semplicemente uno dei tanti piloti che si schierano?
"Purtroppo, anche quando sono in pista, me lo ricordo quanti anni ho. Però con questo progetto dell'Academy io sono tutti i giorni a contatto con una decina di piloti del Mondiale, tre dei quali fanno la MotoGP. Io vedo le mie performance fisiche, a livello di forza e di fiato, ma soprattutto ci sfidiamo in moto due o tre volte alla settimana e lo facciamo con tutti i tipi di moto. Io vedo che sono ancora competitivo: delle volte sono il più veloce, altre c'è qualcuno che mi frega, ma questa è una cosa importante. Mi piace questa cosa, voglio provare a dimostrare che si può andare forti anche quando si diventa 'grandi'".

Quando deciderai se questo è il tuo ultimo anno?
"Deciderò durante la pausa estiva. Voglio fare metà stagione prima di decidere. La mia decisione dipenderà dai risultati. Se sono veloce, posso lottare per il podio e le vittorie, posso continuare un altro anno, altrimenti no. Ma deciderò in estate. Ma questa è la mia idea, non ne ho ancora parlato con la squadra e con la Yamaha. Forse mi diranno che non posso neanche prendere una decisione (ride)".

Morbidelli ha detto che la vostra amicizia viene prima della MotoGP, che è un gioco. Tu cosa ne pensi?
"Sono d'accordo con Franco, sono contento di quello che ha detto. Sicuramente la vera amicizia con una persona è molto importante, perché spendo sempre tempo ed energia per avere dei buoni amici. Sono molto amico di Franco e lo sono da molto tempo. Abbiamo lavorato tanto per farlo arrivare in MotoGP. Sono molto felice di essere il suo compagno di squadra, perché sarà una situazione molto interessante. Nessuno se lo aspettava. Sicuramente sarà difficile da gestire, perché il compagno di squadra è sempre il tuo primo rivale. Quindi lottare ed essere amici non sarà facile, anche se io penso che possiamo farlo".

Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT, Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT
Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT, Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT
Le moto di Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT, Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT
Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT, Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT
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Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT
Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT
Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT
Le moto di Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT, Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT
Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT, Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT
Valentino Rossi, Petronas Yamaha SRT
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