Iscriviti

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia

MotoGP | Darryn Binder: “Nessuna pressione sul mio debutto”

Nonostante il suo discusso passaggio diretto dalla Moto3 alla MotoGP, Darryn Binder ha rivelato di non aver sentito alcuna pressione per il suo primo test nella classe regina con RNF Racing a Jerez.

Darryn Binder, RNF Racing

Darryn Binder, RNF Racing

Gold and Goose / Motorsport Images

Darryn Binder, fratello minore di Brad, debutterà in MotoGP il prossimo anno in sella alla Yamaha del nuovo team RNF Racing, che prende il posto del Petronas Sepang Racing Team. Il passaggio alla classe regina del giovane sudafricano è stato molto discusso nelle scorse settimane, a seguito del controverso incidente avvenuto in Portogallo con Dennis Foggia, che di fatto ha consegnato il mondiale a Pedro Acosta.  

Resta inteso che l’incarico di Binder come secondo pilota nel team accanto ad Andrea Dovizioso dipende dall’apporto sostanziale che può portare alla squadra. Ha concluso i due giorni di test di Jerez della scorsa settimana in ultima posizione nella classifica dei tempi, con 3.069 secondi di distacco, anche se ha guadagnato 1.8 secondi dal primo giorno.

Quando gli è stato chiesto da Autosport se ha sentito un po’ di pressione arrivando al test, viste le recenti discussioni sul suo passaggio in MotoGP, Binder ha risposto: “Per niente. La squadra è stata davvero d’aiuto in questo senso. Tutti sono stati super calmi, abbiamo preso questo primo test come primo approccio con la moto, ma inizieremo a lavorare il prossimo anno. Avremo lo shakedown in Malesia, e poi quando inizierà il vero test a Sepang, potremo cominciare a lavorare. Fino ad allora si tratta solo di costruire lentamente, capire cosa ho bisogno di fare per guidare questa moto, imparare il più possibile su tutto e lentamente iniziare a metterlo insieme. Non c’è fretta, non ce n‘è motivo. Alla fine del venerdì, se facevo 1’39” o 1’38”, ero sempre lontano due secondi, non avrebbe fatto la differenza”.

Leggi anche:

La seconda giornata di Binder è stata interrotta da un highside nel pomeriggio, che secondo lui ha bloccato i suoi progressi in qualche modo, perché gli ha impedito di essere in grado di sfruttare al meglio le condizioni: “All'inizio stavamo solo mettendo gomme e la benzina, ma pian piano stavo diventando sempre più veloce. Proprio quando abbiamo iniziato a immergerci nell’holeshot, purtroppo più o meno all'ora di pranzo ho avuto un grosso incidente”.

“Questo ha davvero rallentato il progresso, purtroppo – prosegue – così, ho trascorso circa un'ora buona sul pavimento del camion per fare stretching. Nel pomeriggio siamo riusciti a tornare fuori e abbiamo iniziato di nuovo a ricostruire tutto, perché non mi sentivo al meglio. Ma alla fine abbiamo provato alcune cose con l'elettronica, l’holeshot e cose del genere, e stavo ancora migliorando. Abbiamo provato le gomme medie e morbide, solo per capire alcune cose. Sento che avremmo potuto fare un passo più grande se non fossi caduto, perché abbiamo perso un sacco di tempo prezioso con le temperature buone”.

Darryn Binder, RNF Racing

Darryn Binder, RNF Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Perché Suzuki è già in ritardo con l'assunzione del nuovo team manager
Prossimo Articolo Poli: "F1 al Mugello dopo il 2025? Speriamo anche prima!"

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia