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Mir: “Il nuovo telaio ci aiuterà già quest’anno”

Oltre a testare il motore 2022, nella seconda giornata dei test di Misano i piloti della Suzuki hanno potuto provare anche un nuovo telaio, che sarà già disponibile per il resto della stagione.

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Gold and Goose / Motorsport Images

Joan Mir è rimasto soddisfatto del lavoro svolto dalla Suzuki, che ha portato diversi aggiornamenti interessanti per la GSX-RR in occasione delle due giornate di test che si sono svolte a Misano tra martedì e mercoledì.

Oltre a un nuovo motore, che si sta testando in vista del prossimo anno, il pilota Suzuki ha potuto provare un nuovo telaio di cui ha sottolineato la capacità di permettergli di frenare un po’ meglio, aspetto di cui si era lamentato per tutta la stagione.

“Sono contento di come è andato questo test, perché vedo che ci sono cose che siamo stati in grado di migliorare. Il motore può essere un po' meglio il prossimo anno, ha più potenza, questa cosa ci aiuterà e ne abbiamo bisogno – ha affermato Mir – Oggi abbiamo lavorato con un nuovo telaio e siamo stati più veloci, soprattutto quando si trattava di fermare la moto. Bisogna mettere tutto insieme, ma sono molto soddisfatto”.

Oltre a lavorare per il 2022, il test di Misano può anche aiutare Mir a migliorare la moto per il resto dell'anno con l'obiettivo di lottare per il secondo posto: “Il telaio è una delle cose che potrebbero essere utilizzate già quest'anno, quindi sono state portate delle cose per migliorare fino alla fine della stagione”.

“La parte nuova ha alcune cose buone, ma alcune cose che non vanno così bene. Lavoreremo questo pomeriggio per capirlo e forse lavorare sulla geometria della moto, che potrebbe aver bisogno di cambiare per adattarsi al nuovo telaio”.

Suzuki sta anche lavorando per migliorare il prototipo del sistema di regolazione dell'altezza posteriore della moto, che ha debuttato in Austria e che non ha ancora soddisfatto i piloti della Casa di Hamamatsu: “Il dispositivo definitivo non è ancora arrivato. Quando arriverà con meno peso lo noteremo molto, ma abbiamo visto la direzione in cui stanno lavorando e penso che sia quella giusta".

Il grande tallone d'Achille della Suzuki è senza dubbio il giro secco del sabato in qualifica, un'area dove il nuovo motore può portare beneficio. Il campione del mondo in carica afferma: “La grande differenza nel motore il sabato è che quando mettiamo tutta la potenza, se possiamo avere un po' di margine con il nuovo motore 2022 per migliorare di due decimi, questo può permetterci di essere in seconda o addirittura in prima fila sulla griglia. Se il motore può aiutarci a guadagnare quel margine, ci aiuterà sicuramente nel Q2. D'altra parte, se c'è più potenza ci sarà anche più consumo e sui circuiti più impegnativi soffriremo un po’ di più in questo senso, ma ci aiuterà il sabato in qualifica”.

Aex Rins soddisfatto dell’abbassatore posteriore

Anche Alex Rins, era soddisfatto del lavoro svolto finora nel test dalla Suzuki allo stesso modo del compagno di squadra: “I due giorni di lavoro stanno andando molto bene, sono giorni importanti. Suzuki ha portato un sacco di piccole cose, tra cui un motore che è un candidato per essere quello del 2022 e soddisfa le aspettative che chiedevamo. Penso che faremo un passo avanti. Devo ancora testare un telaio diverso che Joan sta mettendo insieme”.

Per quanto riguarda il miglioramento di sabato in qualifica, il catalano non ha voluto fare una previsione: “Non sono in grado di rispondere alla domanda se saremo più veloci il sabato nel giro secco. Non abbiamo testato il nuovo motore con la gomma morbida al posteriore, ci siamo concentrati di più sul ritmo e sull'usura delle gomme, ma siamo contenti”.

Per quanto riguarda i miglioramenti dell'holeshot, il dispositivo di regolazione dell'altezza posteriore, Rins è apparso ottimista: “L’holeshot ora ha una piccola evoluzione che mi è piaciuta molto e a Joan è piaciuto molto ieri. Abbiamo fatto due piccole simulazioni di gara con e senza il dispositivo e ora dobbiamo analizzare i dati, ma penso che con questo dispositivo siamo dove vogliamo essere”.

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