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Formula 1: tolto un mese allo sviluppo delle monoposto 2020

Il Consiglio Mondiale ha votato una serie di cambiamenti al regolamento tecnico di F1 2020 che riducono i tempi di sviluppo sulle parti omologabili . Anche l'utilizzo dei due token deve essere deciso entro il 22 luglio.

L'anteriore Red Bull Racing RB16

Giorgio Piola

La FIA vuole bandire la parola sviluppo dalla F1! Ogni volta che il Consiglio Mondiale si riunisce approva provvedimenti sempre più restrittivi, limitando il tempo concesso ai team per evolvere la propria monoposto.

Stando alle decisioni che erano state pubblicate il 27 maggio c’erano due date significative per omologare le singole parti della macchina. La prima, definita “R1-2020” non è cambiata: con l’entrata in pista nelle prove libere del GP d’Austria del 3 luglio scatta il “freezing” di telaio, sistemi di sicurezza, trasmissione, pedali, sistema di alimentazione, impianto idraulico, cerchi, termo coperte, pinze dei freni e sistema Brake by wire, scambiatori di calore, la radio di bordo, il sistema per bere del pilota e le attrezzature per fare i pit stop.

La modifica riguarda, invece, la seconda scadenza chiamata “Mid-2020”, che viene anticipata al 15 settembre, mentre era inizialmente prevista per il 15 ottobre. L’Articolo 22.1.2.b del Regolamento Tecnico F1 è stato rivisto.

I team, in sostanza, devono anticipare le programmazioni di un mese riguardo altri elementi importanti come dischi dei freni, campana e pastiglie, il muso, le parti interne al telaio delle sospensioni anteriori e posteriori, il sistema DRS, la tavola sotto al fondo che potrebbe cambiare per un allungamento o accorciamento del passo, impianto elettrico

Non solo ma sono stati definiti anche i tre passaggi che consentiranno l’uso di due gettoni di sviluppo nel corso della stagione 2020. Nell’Articolo 22.1.4 sono state dettagliate le scadenze per adottare le modifiche concesse ai componenti omologati.

La FIA ha stabilito tre fasi:

  • 22 luglio - D1: "Avvisare la FIA dell'intenzione di modificare un HC (componente omologato), con una stima delle parti interessate e una breve descrizione dei motivi che spingono il team a modificare la vettura".
  • 5 agosto - D2: "Fornire alla FIA una specifica completa delle modifiche previste e degli eventuali componenti interessati".
  • 21 settembre - D3: "Fornire alla FIA uno schema dettagliato delle modifiche previste."

Ai team sarebbe stato concesso un ritorno al componente omologato originale se le modifiche dei token non avessero soddisfatto le aspettative. Ora le squadre possono fare un passo indietro entro cinque GP dopo aver cambiato le parti omologate, ma dovranno rinunciare all’uso delle parti nuove. In sostanza non sono concesse due opzioni di sviluppo.

Jean Todt ha stretto ancor più i… bulloni delle regole, mettendo in seria difficoltà squadre come la Ferrari che avrebbero bisogno di tempo per trarre dalla SF1000 tutto il potenziale, visto che la Rossa non sembra nata sotto i migliori auspici, almeno a giudicare da ciò che abbiamo visto nei test invernali.

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