Ferrari: ecco perché la SF21 potrà essere veloce in Messico
Sulla pista in altura della capitale messicana (a oltre 2.200 metri di quota) i motori termici risentiranno dell'aria molto rarefatta e toccherà al turbo-compressore compensare la caduta di potenza con uno sfruttamento maggiore del solito della sovralimentazione grazie alla spinta che arriva anche dalla MGU-H. Disporre di un ibrido più efficiente metterà a disposizione un'arma in più per la rossa per guardare verso la zona podio.
Foto di: Uncredited
Cosa sarà in grado di fare la Ferrari in Messico? Mattia Binotto aveva indicato la pista dei fratelli Rodriguez come la più adatta alle caratteristiche della SF21, ma non si è mai azzardato di parlare di vittoria.
La Scuderia sembra in grado di essere costantemente terza forza dietro a Mercedes e Red Bull, per cui se mai dovesse succedere qualcosa fra i litiganti del mondiale, Max Verstappen e Lewis Hamilton, potrebbe essere la prima ad approfittarne, mentre in Ungheria la cosa era riuscita allìAlpine di Esteban Ocon e a Monza alle McLaren di Daniel Ricciardo e Lando Norris.
Carlos Sainz Jr, Ferrari SF21
Photo by: Charles Coates / Motorsport Images
La spinta in avanti è venuta dall’introduzione del nuovo sistema ibrido montato sul motore 4 che ha dato un nuovo brio allo 065/6…
“Sono contento dei progressi che ho visto nelle ultime gare – ha detto il team principal - e mi danno un po' di fiducia per le prossime gare, specie in Messico dove correremo con il massimo carico aerodinamico su una pista che è meno sensibile alla potenza per cui il gap dalla Mercedes sarà minore. Posso dire che la pista messicana ci sarà più favorevole rispetto a quella di Austin”.
In effetti la power unit del Cavallino ha rivelato una maggiore efficienza…
“La potenza è sempre disponibile in rettilineo, all'inizio del dritto fino alla fine. Ad Austin sebbene utilizzassimo il massimo carico aerodinamico, quasi riuscivamo ad eguagliare la velocità degli altri. Considerando le difficoltà dello scorso anno scorso c’è stato sicuramente un grande passo avanti: certo c’è ancora un gap dal migliore motore, ma ora crediamo che il divario non sia più così drammatico”.
Città del Messico si trova a un’altura di oltre 2.200 metri con un’aria molto rarefatta che richiederà un adeguamento delle monoposto alle caratteristiche della pista: per compensare la perdita di potenza il turbo è chiamato a lavorare più a lungo vicino al limite dei 150 mila giri di rotazione, producendo, quindi, un supporto di energia maggiore per la MGU-H.
Siccome la Ferrari ha un motore endotermico che paga una differenza di potenza da Mercedes e Honda, in una situazione ambientale nella quale il 6 cilindri conta di meno, ma può fare una maggiore differenza il nuovo ERS, ecco che si giustifica l’ottimismo del Cavallino, tanto più che la Mercedes è accreditata come il motorista che dispone del turbo più piccolo rispetto a quello della Honda. Sulle altre piste è un vantaggio, mentre in quota il sistema della Stella mostra una maggiore fatica nel riempimento.
Ferrari SF21, dettaglio degli sfoghi dell'aria calda nel cofano e il diffusore posteriore
Photo by: Giorgio Piola
Il Messico nasconde anche altre insidie per quello che riguarda il raffreddamento e i freni: siccome conterà più il carico dell’efficienza aerodinamica è facile pensare di vedere cofani motori con gli sfoghi dell’aria calda maggiorati e prese dei freni più grandi.
La SF21 è una delle monoposto che più ha bisogno di aria per salvaguardare l’affidabilità delle parti meccaniche, per cui sarà interessante vedere la prossima settimana quale configurazione potrà essere deliberata per affrontare la quintultima trasferta della stagione alla quale non parteciperà Binotto che resterà a casa per seguire lo sviluppo della monoposto 2022.
Il capo non avrà problemi nel seguire i lavori della squadra in tempo reale dal remote garage di Maranello.
Mattia Binotto, Team Principal, Ferrari, con Jos Verstappen
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
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