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F1 | Mercedes: un "cappotto" per tenere più fresca la benzina

La squadra di Brackley nella zona del serbatoio della W13 ha aggiunto una seconda pelle realizzata in materiale isolante fra telaio e carrozzeria. L'obiettivo è di mantenere il carburante il più a lungo possibile a 10 gradi in meno della temperatura ambiente, per evitare che le parti volatili della benzina possa evaporare con il calore, aumentando non solo i consumi, ma riducendo anche leggermente le prestazioni. Anche Red Bull e Ferrari hanno concetti simili ma con applicazioni diverse.

Mercedes W13, dettaglio tecnico

Foto di: Giorgio Piola

La Mercedes da qualche Gran Premio ha una strana copertura del telaio nella zona del serbatoio.

La scocca della W13 ha adottato una sorta di “cappotto” in materiale isolante che è utile a evitare un progressivo riscaldamento della benzina nel serbatoio.

Mercedes W13, dettaglio della seconda pelle anti calore sul serbatoio

Mercedes W13, dettaglio della seconda pelle anti calore sul serbatoio

Photo by: Giorgio Piola

Perché quanto più il carburante è freddo e maggiore sarà la densità del fluido. A parità di volume nella camera di combustione, quindi, si potrà iniettare più benzina di quella che si potrebbe introdurre se fosse a temperatura ambiente.

Il risultato che si riesce ad ottenere è l’aumento della carica termica della miscela (aria-benzina) e quindi la temperatura raggiunta in camera di combustione che si traduce in maggiore potenza e prestazioni migliori.

Mercedes W13: fino a qualche GP fa il serbatoio non era coperto da una seconda pelle isolante dal calore

Mercedes W13: fino a qualche GP fa il serbatoio non era coperto da una seconda pelle isolante dal calore

Photo by: Giorgio Piola

Il tema è di quelli sensibili con un carburante che da quest’anno è più… volatile grazie all’introduzione del 10% di etanolo. Il regolamento di F1 definisce che la benzina può essere più fredda di 10 gradi rispetto alla temperatura ambiente rilevata un’ora prima della gara.

La FIA, per evitare problemi di affidabilità alle pompe immerse nel serbatoio delle monoposto, a Miami aveva diramato una direttiva tecnica nella quale autorizzava i team a imbarcare solo nella corsa americana un carburante stabilizzato a 18 gradi di temperatura.

Nonostante questa deroga le due Aston Martin di Sebastian Vettel e Lance Stroll erano state costrette a partire dalla pit lane perché avevano nel serbatoio una benzina più fredda di quella autorizzata e hanno dovuto scaldarla prima del via se non volevano subire una forte penalizzazione.

I meccanici Red Bull lavorano sul DRS di Max Verstappen e poi sul raffreddare la benzina

I meccanici Red Bull lavorano sul DRS di Max Verstappen e poi sul raffreddare la benzina

Photo by: Giorgio Piola

E anche la Red Bull ha vissuto un episodio simile a Barcellona: nel team di Milton Keynes erano convinti che anche in Spagna rimasse valida la regola dei 18 gradi, mentre in realtà era tornato in vigore il regolamento vigente dall’inizio del campionato, per cui i 110 kg di fluido dovevano essere portati a 25 gradi perché la temperatura dell’aria era di 35 gradi. Max Verstappen è uscito dai box pochi secondi prima che si chiudesse l’uscita dalla pit lane, dando modo ai suoi meccanici di scaldare il carburante nel serbatoio con una messa in moto.

In un campionato nel quale i particolari possono fare la differenza, lo sfruttamento della benzina è diventato un tema… caldo e ciascuna squadra cerca di affrontare il problema con le sue soluzioni.

Leggi anche:

La Mercedes mette il “cappotto” per preservare la componente volatile della benzina, onde evitare maggiori consumi per evaporazione o minori prestazioni per la minore densità, dopo che anche Ferrari e Red Bull hanno sviluppato concetti simili anche se meno avvolgenti. L'aggravio di peso dovuto al "cappotto" evidentemente è largamente compensato dai vantaggi che abbiamo citato...

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