F1 | Mercedes: anche il doppio tirante non risolve i guai
La squadra di Brackley, dopo i problemi di Baku, è intervenuta per cercare di limitare gli effetti negativi del porpoising sui piloti, ma anche le soluzioni che sono state portate in Canada non sono servite a ridurre il saltellamento delle frecce d'argento. La W13 è una monoposto che non è sensibile alle regolazioni e, nonostante due vistosi tiranti per irrigidire il marciapiede, la vettura continua a rendere difficile la vita ai piloti. Per attenuare il fenomeno non resta che alzare il fondo e perdere prestazioni.
Foto di: Giorgio Piola
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.
La Mercedes non cava un ragno dal buco. Nel paddock c’è chi ha avuto da ridire quando sulla W13 è comparso il secondo tirante per fissare il marciapiede, dopo che la FIA ha concesso alle squadre la possibilità di irrigidire il fondo nella lotta al porpoising, lasciando intendere che a Brackley fossero stati informati prima degli altri.
Passano le gare, ma la W13 non trova una via che la porti alla competitività, sebbene l’impegno dei tecnici diretti da Mike Elliott sia massivo. Alla conclusione delle prove libere del GP del Canada i riscontri della pista sono stati sconfortanti: George Russell, settimo, a 844 millesimi dalla Red Bull di Max Verstappen e Lewis Hamilton, addirittura 13esimo, con un distacco dall’olandese campione del mondo di 1”294.
I numeri parlano da soli: cambiano le piste (siamo al nono appuntamento stagionale e solo a Barcellona nel GP di Spagna si era percepito un significativo miglioramento) ma non il comportamento della freccia d’argento che è poco sensibile alle regolazioni e, quindi, reitera i difetti emersi già nei test in Bahrain.
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG, cerca di uscire dall'abitacolo dopo aver patito il mal di schiena a Baku
Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images
Lewis Hamilton domenica scorsa a Baku è sceso dalla macchina con un forte mal di schiena causato dal porpoising (e non solo), tanto da portare Toto Wolff a definire una “shit box”, scusandosi per la vettura che la squadra di Brackley gli ha messo a disposizione.
Mercedes W13, dettaglio del fondo con il visto taglio del marciapiede centrale
Photo by: Giorgio Piola
La Mercedes in Canada si è presentata con una serie di novità, sperando di trovare una soluzione ai saltellamenti e, invece, la situazione non è sostanzialmente cambiata. Hamilton ha provato un fondo con un taglio centrale molto vistoso, poi coperto e al solito tirante in coda ne è stato aggiunto un secondo a metà del marciapiede su autorizzazione FIA.
Dettaglio del fondo Mercedes W13 con il taglio coperto
Photo by: Giorgio Piola
La W13 ha continuato a fare la “Cavalletta”, facendo andare nello scoramento i tecnici che stanno pensando di dare un taglio a questo progetto, per ripartire in vista del 2023 con concetti meno estremi, ma certamente più funzionali al regolamento.
Il doppio tirante della Mercedes W13 introdotto in Canada
Photo by: Giorgio Piola
A Silverstone è atteso l’ultimo pacchetto di modifiche che sono state programmate: c’è chi parla di una mezza macchina rifatta per ribaltare la situazione. L’anno scorso la pista britannica aveva permesso alla Mercedes di schierare una vettura capace di reggere la sfida con la Red Bull di Max Verstappen fino all’ultima gara.
Lo scenario, però, sembra molto diverso: se nel 2021 la squadra di Brackley è tornata a essere molto competitiva, mentre quest’anno l’esercizio sembra molto più complicato, anche se un volitivo George Russell riesce a portare la W13 sul podio quando qualcuno davanti si ferma.
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