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F1 | Ferrari: per sua... altezza c'è stata una perdita di carico

Cerchiamo di analizzare cosa può essere successo a Spa-Francorchamps ad una Scuderia che era andata in Belgio convinta di fare sfracelli e ha rimediato invece una debacle imprevista: la F1-75 per evitare i saltellamenti è stata alzata da terra e ha perso quella downforce per essere competitiva. Bocciata l'ala scarica perché non c'era grip, i tecnici di Maranello hanno dovuto combattere il surriscaldamento delle gomme che sono andate in pappa. In Olanda c'è la speranza di dare una sterzata, perché...

La Ferrari F1-75 di Charles Leclerc

Foto di: Erik Junius

Spa-Francorchamps è stata un incubo per la Ferrari. Il terzo posto di Carlos Sainz ha reso meno amaro il weekend del GP del Belgio, anche se i 27 secondi di distacco dello spagnolo da Max Verstappen sono testimoni di una rossa che, come si dice nel calcio, non è mai stata in partita.

A Maranello non lo ammetteranno mai, nemmeno sotto tortura, ma la F1-75 ha perso competitività perché la vettura è stata sollevata da terra per rispettare le nuove regole FIA. Chiariamo: le monoposto si sono presentate tutte più o meno alte, ma c’è chi ha pagato questa modifica in modo decisamente più pesante degli avversari.

Anche la Red Bull Spa-ziale ha dovuto rivedere la mappa aerodinamica, ma la RB18 ha perso molto meno carico della concorrenza, essendo una macchina meno pitch sensivity della Ferrari e la differenza che si è vista in Belgio è diventata abissale già in qualifica quando super-Max ha rifilato oltre sei decimi a Sainz.

La Ferrari F1-75 di Leclerc striscia con il pattino all'Eau Rouge

La Ferrari F1-75 di Leclerc striscia con il pattino all'Eau Rouge

Photo by: Erik Junius

La simulazione del Cavallino prometteva una Ferrari competitiva che non si è mai vista: fin dal primo turno di prove libere era apparso chiaro che per essere a posto nei saltellamenti di Blanchimont (ma c’erano anche altri due punti “difficili”) era necessario alzare il fondo, perdendo carico, molto più di quello che si era preparato.

Per la prima volta nella stagione 2022 si sono fatti male i compiti a casa e il team in pista ha poi pasticciato cercando di metterci una pezza. In Belgio abbiamo visto un Cavallino… azzoppato, ma non è quello di Spa-Francorchamps il vero potenziale della rossa.

Potendo contare su una certa downforce, gli aerodinamici avevano approntato in galleria del vento un’ala posteriore molto scarica che avrebbe dovuto permettere alla Ferrari di rivaleggiare con le Red Bull anche nei due tratti veloci (T1 e T3).

Ferrari F1-75: sopra l'ala piatta bocciata a Spa e, sotto quella di Baku leggermente rivista

Ferrari F1-75: sopra l'ala piatta bocciata a Spa e, sotto quella di Baku leggermente rivista

Photo by: Giorgio Piola

La realtà della pista ha rivelato, invece, che il profilo principale piatto era un lusso che i ferraristi non potevano concedersi, perché la F1-75 non aveva deportanza nemmeno nel T2, il tratto guidato dove le doti di trazione e accelerazione hanno sempre permesso alla rossa di eccellere.

Se il distacco in gara della Mercedes dalla Red Bull è rimasto quello solito di mezzo minuto, è cambiata la collocazione della Ferrari: da sfidante della Red Bull a difendersi dalla freccia d’argento preceduta di qualche secondo appena. È in questa “fotografia” che emerge quanto sia stata la Scuderia fuori posto, in un evento che l’ha colta per la prima volta impreparata.

Si è trattato di un episodio, oppure è iniziata una curva discendente del Cavallino? I dubbi che avevamo espresso dopo le qualifiche sono stati confermati: a cambiare la situazione non è bastato l’innalzamento delle temperature (sull’asfalto domenica c’erano 15 gradi in più rispetto alla qualifica), perché la Ferrari non aveva grip, per la mancanza di carico aerodinamico, quindi scivolava mandando gli pneumatici in surriscaldamento. Niente a che vedere con la monoposto che fino a due GP fa era considerata lo stato dell’arte del Circus.

Carlos Sainz, Ferrari, terzo posto, con il trofeo di Spa

Carlos Sainz, Ferrari, terzo posto, con il trofeo di Spa

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

Sainz ha fatto un miracolo riuscendo a salire sul podio, mentre Leclerc si è dovuto arrendere alla ormai proverbiale sfortuna: succedono tutte a lui. Il monegasco ha dovuto fare i conti con un principio d’incendio al freno della ruota anteriore destra, dopo che un tear-off di Verstappen ha occluso la presa di raffreddamento. Charles ha fatto tutta la gara con una vettura non a posto con un pezzo di carbonio che sfregava contro il cerchio e in ogni momento avrebbe potuto causare il suo ritiro.

Mattia Binotto non ha fatto mistero di credere che in Olanda la situazione sarà diversa da Spa, ma la Scuderia ha messo insieme due flop uno in fila all’altro (Ungheria e Belgio). Deve dimostrare di saper reagire: a Zandvoort vedremo delle modifiche al fondo (qualche sfogo d’aria in più sul marciapiede e qualcosa di diverso nel diffusore?) per ripristinare quelle altezze che permettano alla F1-75 di esprimere l’alto carico che è capace di produrre con il corpo vettura.

Ferrari F1-75: ecco il fondo visto dal sotto

Ferrari F1-75: ecco il fondo visto dal sotto

Photo by: Giorgio Piola

Quella olandese è una pista dove l’efficienza aerodinamica (Red Bull) conta meno della downforce (Ferrari) e sulla carta il tracciato vicino alle dune di sabbia dovrebbe adattarsi meglio alla rossa che alla macchina di Milton Keynes del padrone di casa, anche se spesso le previsioni della vigilia si sono rivelate sbagliate.

A Maranello sono fiduciosi di archiviare Spa-Francorchamps come un (grave) errore di percorso e, per scaldare il popolo ferrarista che ha comprato in massa i biglietti per essere a Monza, ci si attende una Ferrari competitiva e tutt’altro che in disarmo dopo essere uscita dalla lotta per il mondiale.

Quella belga è stata una rossa tanto brutta che non ha mostrato nemmeno quale può essere il salto di qualità del nuovo ibrido montato sullo 066/7 di Leclerc: un elemento che speriamo di scoprire già in Olanda ma che dovrebbe essere prezioso nel “tempio della velocità”.

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