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Intervista

F1, Abiteboul: "Renault resterà molto a lungo nelle corse"

Il team principal di Renault F1 Cyril Abiteboul ritiene che il "new deal" della Formula 1, che prevede un ampio pacchetto di misure per il controllo dei costi e il livellamento dei valori, sia una vittoria per il buon senso e sarà una spinta per la Casa francese a rimanere nel Circus.

Renault F1 Team R.S.19, dettaglio del logo Renault

Foto di: Erik Junius

Abiteboul ritiene che i cambiamenti porteranno la F1 dall'essere uno sport a due livelli a uno in cui ogni squadra iscritta potrebbe pensare di vincere una gara, con caratteristiche come i componenti open source su cui le squadre collaboreranno piuttosto che competere, in maniera da guidare l'innovazione e ridurre i costi.

Parlando nell'ambito della nostra serie #thinkingforward, Abiteboul, che rappresenta uno dei tre principali produttori di automobili al mondo, ha aggiunto che il motorsport è nel DNA della Renault, con oltre 120 anni di storia, che quindi si impegnerà a correre a lungo nel futuro.

Alla conclusione della serrata concordata con le altre squadre, la Renault ha aperto la sua base motori a Viry-Chatillon lunedì scorso e oggi la fabbrica dei telai di Enstone riapre in preparazione per la ripresa dei GP, anche se gli effetti della sentenza del governo britannico sulla quarantena per chiunque entri nel paese devono ancora essere esaminati.

Abiteboul ritiene che la F1 abbia agito con decisione di fronte alla crisi generata dal Coronavirus per ripristinare il modello di business e preservare le squadre partecipanti.

"È una crisi grave, quindi è difficile ipotizzare ora quale sarà il vero effetto (economico globale), ma stanno accadendo tante cose: una migliore distribuzione del denaro dal fondo premi, un budget cap più basso. Molto più basso di quanto non fosse ed erano anni che spingevamo per questo tipo di cifre, quindi francamente... probabilmente sarà molto positivo per noi. Molto vicino al livello a cui abbiamo lavorato".

"È un modello di business molto migliore, secondo me. Se in passato le condizioni erano abbastanza buone da consentire a diversi produttori di entrare in F1, domani saranno ancora migliori".

"Siamo riusciti a spingere per contenere la folle corsa allo sviluppo del motore, ed è davvero folle quello che abbiamo speso per il motore, ma finalmente le cose cambieranno".

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"La nostra voce è stata finalmente ascoltata, perché hanno capito che è una voce che rappresenta il buon senso".

"Tutto questo va nella giusta direzione per coloro che sono già impegnati in Formula 1, ne sono fermamente convinto".

Ci sono dubbi sulla voglia dei produttori di continuare a investire nel motorsport, dato che le vendite sono crollate durante il lockdown. Ci sono stati punti interrogativi anche prima della crisi sulla continuazione del programma della Renault in Formula 1.

Abiteboul non ha ancora delle certezze granitiche in tal senso dai vertici del gruppo Renault-Nissan, ma ha detto: "Siamo in Formula 1 dagli anni '70. Siamo fedeli alla Formula 1 e chiaramente, guardando avanti, penso che sia importante rimanere fedeli alle proprie radici, alle proprie origini, alla propria storia, non solo per lealtà, ma anche perché significa qualcosa nella narrazione che può interessare ai clienti di oggi e di domani".

"Il motorsport ha un valore e un contributo unico nel suo genere. È per questo che ci crediamo, così come crediamo in una serie di attività di marketing, oltre al fatto che si tratta di sport e che è un cuore tecnologico. Questo è il racing, questa è anche l'emozione, e Renault è sinonimo di emozione. Quindi tutto questo significa molto. Ed è per questo che ci siamo da decenni e intendiamo farlo ancora per molto tempo".

"Vogliamo avere una narrazione chiara del perché un cliente dovrebbe essere interessato al nostro marchio e al nostro prodotto, piuttosto che ad altri. E penso che quello che hai nel tuo DNA, nella tua storia e nella tua eredità conti molto più di ogni altra cosa".

L'alleanza Renault-Nissan è impegnata anche in Formula E e Abiteboul ha osservato che essere sia in Formula 1 che in FE ha permesso loro di fare la Formula E a costi contenuti perché sviluppano "una serie di tecnologie per la Formula 1 che possono poi essere trasferite in FE. Ecco perché penso che la Formula 1 continuerà a guidare l'innovazione".

"Francamente la tendenza all'elettrificazione non scomparirà, ma accelererà in particolare con un impegno che è stato preso nel settore automobilistico verso una maggiore sostenibilità. Quindi sì, è chiaro che la Formula 1o deve continuare a puntare in quella direzione, ma è così dal 2009 con l'introduzione del KERS e poi dal 2014 con questa power unit. Penso che dobbiamo fare un lavoro ancora migliore nel marketing della F1 in relazione a questo".

Tuttavia il francese ritiene che la F1 debba andare ancora oltre, con il salary cap dei piloti che ritiene ci sia un obbligo morale da introdurre. Con l'entrata in vigore del budget cap più basso, molte squadre di F1 dovranno licenziare centinaia di dipendenti, con tutte le conseguenze sociali che questo comporta. Sarebbe quindi moralmente sbagliato che il livellamento dal punto di vista tecnio tecnico portasse a un'inflazione degli stipendi dei piloti: "Speriamo di essere ascoltati, come è stato per il resto" ha detto.

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