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MotoGP | Dall'Igna: "Device pericolosi? I piloti di F1 fanno di più"

Il direttore generale di Ducati Corse sembra convinto che la nuova Desmosedici possa permettere di fare un altro step rispetto alla già velocissima GP21, ma non ha voluto dare troppi dettagli, soprattutto sull'abbassatore evoluto visto nei test in Malesia.

Luigi Dall'Igna, Ducati Team

Foto di: Ducati Corse

Se si chiedeva a chiunque nel paddock quale fosse la moto migliore della MotoGP nel 2021, erano in pochi quelli che avevano dubbi e quasi tutti rispondevano Ducati. Partendo da questo presupposto, non sarà semplice per gli uomini di Borgo Panigale fare un ulteriore step con la Desmosedici GP22, moto che è stata presentata oggi pomeriggio dopo aver esordito nei test collettivi di Sepang della scorsa settimana, e che avrà l'arduo compito di migliorare un 2021 nel quale sono arrivati il titolo Costruttori e Team, mancando solo la ciliegina del Mondiale Piloti.

Che la GP21 sia un punto di riferimento di livello assoluto lo ha reso chiaro anche la due giorni malese, con Enea Bastianini che ha fatto segnare il nuovo record della pista in sella a quella del Gresini Racing. Il nuovo prototipo però non è stato tanto da meno, perché Jorge Martin e Pecco Bagnaia hanno chiuso staccati di poco più di un decimo.

La presentazione odierna è stata un'ottima occasione per fare il punto della situazione con il direttore generale di Ducati Corse, Gigi Dall'Igna, che è partito proprio da un bilancio della trasferta asiatica, nel quale però ha preferito non addentrarsi troppo sulle novità tecniche introdotte rispetto alla passata stagione.

Dettaglio della Ducati 2022

Dettaglio della Ducati 2022

Photo by: Ducati Corse

"E' il primo test dell'anno, nel quale andavano scelte tante cose, tanto materiale. Il focus quindi non era sulla prestazione, ma sul lavoro che dovevano svolgere i piloti. Sabato abbiamo cominciato lo sviluppo della nuova moto e sono abbastanza contento. Le cose potrebbero andare meglio, ma anche peggio. Ci sono alcune aree su cui dobbiamo lavorare un po' di più, ma domenica abbiamo trovato alcune soluzioni positive. Penso che il passo sia già abbastanza buono, ma il prossimo test sarà cruciale, perché sarà l'ultimo del pre-campionato prima dell'inizio della stagione". ha detto Dall'Igna.

Dopo il dominio delle ultime gare del 2021 non ti era venuto il dubbio che la moto fosse competitiva così e che fosse meglio non toccare niente?
"Come avevo già detto alla fine dell'anno scorso, mi sarebbe piaciuto congelare Pecco e tirarlo fuori per l'inizio del Mondiale, perché nella parte finale del 2021 aveva uno stato di forma incredibile. Battute a parte, io credo che congelare le cose sia sempre un errore, perché tutti i nostri competitor avranno fatto sicuramente dei passi avanti importanti, magari qualcuno più di altri, quindi stare fermi non è mai il modo migliore per cercare di portare a casa i propri obiettivi. Bisogna sempre cercare di fare del proprio meglio e di stimolare tutte le persone che sono coinvolte nel progetto a fare altrettanto per raggiungere un target che è sicuramente difficile, che è vincere".

Alla fine del 2021 avevate già una moto molto competitiva. Quali erano gli obiettivi che ti eri dato per cercare di migliorarla?
"Sicuramente eravamo soddisfatti del comportamento generale della moto 2021, anche se c'erano delle carenze in termini di performance ed in alcune aree, e si potevano notare guardando le gare. Per esempio, ad Assen era evidente che avessimo qualcosa da sistemare nei curvoni ad alta velocità, soprattutto in inserimento, e questa è una delle aree in cui abbiamo cercato di sviluppare la moto nuova".

Jack Miller, Francesco Bagnaia, Ducati Team

Jack Miller, Francesco Bagnaia, Ducati Team

Ducati ormai è sinonimo di velocità in MotoGP, ma quale pensi che possa essere il prossimo campo di battaglia tecnologico? L'aerodinamica, l'elettronica o gli abbassatori per esempio?
"Non credo che ci sia un'area più importante di altre. Bisogna sviluppare la moto in ogni aspetto, dal telaio all'aerodinamica, per arrivare all'abbassatore, che è diventato un elemento importante per la prestazione della moto. Ma anche il motore e l'elettronica. Alla fine la cosa fondamentale è trovare un buon compromesso tra tutte queste aree, bilanciando bene tutti gli aspetti della moto. Questo credo che sia il vero obiettivo dei designer e degli ingegneri che lavorano alla progettazione delle MotoGP".

Diresti che la GP21 è il miglior compromesso che hai trovato da quando lavori alla Ducati?
"Assolutamente, anche se spero che nel 2022 riusciremo a migliorarla".

Dalle immagini di questo fine settimana, sembra che abbiate fatto un'evoluzione interessante dell'abbassatore. Ci puoi dire qualcosa a riguardo?
"E' difficile parlare di aspetti tecnici oggi. Questa è un'area importante, sulla quale credo che tutti i marchi abbiano lavorato molto nel corso dell'inverno per trovare un miglioramento. Ma non posso spiegare quello che abbiamo fatto sulla nostra moto, almeno finché non vedremo delle soluzioni simili sulle altre moto".

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Qualche pilota sostiene che avere troppi device da gestire durante la guida possa essere pericoloso. Tu cosa ne pensi?
"Chiaramente tutti i piloti devono essere concentrati, ma credo che ci sia margine per gestire cose come queste, perché i piloti di Formula 1 fanno molto di più. Sicuramente guidare una moto non è la stessa cosa, ma onestamente i nostri piloti non rilevano nessun problema nella gestione dei vari sistemi. Anche perché non è obbligatorio utilizzarli, chiaramente perdendo prestazione, ma la moto continua a funzionare ugualmente".

Delle novità che avete portato sulla moto 2022 c'è un qualcosa in particolare che ti rende orgoglioso? E qual è invece l'aspetto su cui vedi ancora un grosso margine di miglioramento?
"Il primo aspetto lo eviterei. Quello su cui dobbiamo lavorare invece è un po' tutta la parte dei controlli della moto, sul lato della gestione del motore. Credo che lì abbiamo ancora del margine per fare un po' meglio rispetto a come siamo arrivati qui a Sepang".

Dettaglio della Ducati 2022

Dettaglio della Ducati 2022

Photo by: Ducati Corse

Quest'anno avrete otto moto in pista, come farete a gestire questa grande mole di lavoro?
"La Ducati ha già avuto otto moto sulla griglia in passato, quindi è solo una questione di organizzazione. E penso che noi abbiamo le risorse adatte per farlo. Non è un problema, anzi, è importante dal punto di vista tecnico, perché avremmo a disposizione tantissimi dati, oltre ai feedback di più piloti. Non solo per sviluppare la moto, ma anche per avere indicazioni a livello di set-up durante i weekend di gara. I team satellite mi sono sembrati piuttosto contenti durante i primi due giorni di test, sia per quanto riguarda le moto che il supporto ricevuto da Ducati. Per questo penso che sia una cosa buona per noi e non un problema".

Nella seconda parte dell'anno scorso abbiamo visto Bagnaia come uomo di punta, con Miller disposto ad aiutarlo. Si ripartirà da zero o con questa dinamica?
"All'inizio dell'anno non credo abbia senso puntare su un pilota o su un altro. Penso che sia importante metterli tutti sullo stesso piano e poi vedere cosa succede. Una stagione può essere diversa da quella precedente per tantissime ragioni. Un team come la Ducati non può permettersi di fare delle differenze tra i propri piloti prima che inizi la stagione. Ma anche nel corso dell'anno deve dare supporto a tutti i suoi portacolori".

Bastianini ha detto che il suo obiettivo è finire il Mondiale tra i primi cinque: è possibile con la GP21?
"Credo che lui possa finire il Mondiale nei primi cinque e lo sta dimostrando. Sia nei test di novembre a Jerez che in quelli di Sepang ha guidato veramente molto bene, e non solo sul giro secco, perché il suo passo gara era molto interessante. Teniamo presente che i suoi problemi per tutto l'anno scorso erano la qualifica ed i primi giri di gara. Sul giro secco mi sembra che abbia già fatto un grande passo avanti rispetto al 2021. I primi giri di gara lo scopriremo tra un mesetto circa, ma l'obiettivo che ha dato è sicuramente alla sua portata. Ma noi cercheremo di aiutare tutti i piloti Ducati ad andare forte".

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Photo by: Ducati Corse

Dal punto di vista tecnico, che tipo di sviluppi sarà possibile dare ad Enea?
"Ci sarà sicuramente qualche limite. Per esempio, gli sviluppi che faremo sul motore non potranno essere montati sulla sua moto. Però tantissime altre cose che stiamo sviluppando sulla moto 2022 potrebbero essere montate anche su quella di Enea. Dipenderà da tantissime cose, ma cercheremo di dargli tutto lo sviluppo che si meriterà".

Avete iniziato a lavorare anche sul progetto della MotoE: questo sta avendo un impatto su quello di MotoGP?
"La maggior parte delle persone che lavorano al progetto MotoE sono dedicate a quello, per cui è uno sviluppo che va avanti in autonomia. E' chiaro poi che certe altre parti richiedono delle competenze o comunque un aiuto anche da parte delle persone che lavorano in MotoGP, ma i due progetti riescono ad evolvere in maniera quasi autonoma. Sono contento del primo test che abbiamo effettuato con Pirro il mese scorso, quindi al momento è tutto sotto controllo".

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Tu invece quanto tempo gli puoi dedicare personalmente?
"Diciamo che mi piace dedicargli del tempo, perché è un progetto che ritengo interessante, sia dal punto di vista tecnologico che della fantasia che un progettista possa mettere per sviluppare qualcosa di completamente nuovo come una moto elettrica. Cercherò di metterci anche qualcosa di mio".

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