Dakar 2022 | L'Audi valuta un reclamo contro il road book sbagliato
Sven Quandt ritorna sull'errore che è costato ieri due ore di ritardo a Carlos Sainz per un problema di navigazione: "Ci sono 24 ore di tempo per presentare una protesta dopo che è stata pubblicata la classifica ufficiale di una tappa. Per ora ne abbiamo solo parlato, ma la Dakar ora fa parte di un campionato del mondo raid e il road book deve essere al livello della serie. Si può perdere un titolo per un errore di navigazione!".
Foto di: Red Bull Content Pool
Dakar 2022 | Audi
Esordio per la nuova Audi alla Dakar 2022: seguite tutti gli aggiornamenti su Motorsport.com
Carlos Sainz arriva infreddolito al bivacco di Alqaisumah, dove tutta la carovana del Dakar è radunata dopo la cancellazione della tappa marathon per le forti piogge cadute nei giorni precedenti, inizialmente prevista per oggi. Con ancora l’amarezza di aver perso due ore nella tappa di ieri nell’anello di 333 km intorno a Ha’Il, il terzo posto odierno non strappa un sorriso al campione spagnolo.
“E’ stata una tappa senza problemi. Partendo così indietro abbiamo dovuto superare almeno una quindicina di macchine. La sabbia era bagnata così ci siamo risparmiati la polvere. Questo ci ha aiutato. Diciamo che è stato un giorno tranquillo. Abbiamo avuto solo un piccolo problema con un ammortizzatore, ma niente di grave. Adesso cercheremo di capire meglio”.
Con il sogno di scrivere una nuova pagina nella storia dei rally raid e finire nella Top 5 ormai sfumato, Carlos Sainz parla con un tono che non si addice all’anima combattente e guerriera che lo contraddistingue. “A questo punto affronto la corsa un giorno alla volta”.
Guardando alla classifica, dopo la deblacle di ieri, oggi Audi Sport vede tre piloti nella top 10 di tappa con Sainz terzo a 5'52" dal vincitore Sebastian Loeb, Peterhansel quarto ed Ekstrom nono.
“L’obiettivo è finire e conoscere meglio la macchina. Ogni giorno scopriamo qualcosa in più”. Il pensiero va ancora alla polemica sul road book.
“Mi fido di Lucas (Cruz), è lui che si occupa di tutta la navigazione”. Con quasi l’80% dei piloti al via che si sono persi, il caso Sainz non è infatti isolato.
Audi però non ha ancora presentato un reclamo scritto. “Considerato che la Dakar è la prima prova del campionato del mondo, anche il road book deve essere di pari livello. Chiedono tanto alle Case e esigiamo lo stesso da parte degli organizzatori - sentenzia Sven Quandt - . Sappiamo che non è facile, ma è necessario”.
Ci sarà un reclamo? “Finora abbiamo solo parlato. Ci siamo confrontati, ma abbiamo 24 ore di tempo da quando vengono pubblicati i risultati, cosa che non è stata ancora fatto. Dovete però sapere che per regolamento non si può contestare il road book”.
Ma l’errore c’era? “Poi noi la nota in questione non era corretta. Poi dobbiamo dire che ci sono state solo due macchine e pochissime moto che hanno trovato la buona direzione senza esitazione. Forse sono solo più intelligenti e allora meritano il risultato - ironizza Quandt - una cosa è certa, il road book deve essere corretto perché un errore di navigazione in una prova del campionato del mondo può determinare la conquista o la perdita del titolo”.
Non siamo ancora a livello della Formula 1, ma il Cross Country Rally non ha bisogno di far parlare di sé per un Cap o un way point mancato, ma piuttosto deve attrarre sempre più appassionati per le imprese sportive e tecnologiche come la sfida di Audi alla Dakar con il primo prototipo elettrico.
Quanto alla tappa odierna, Quandt commenta: “Siamo contenti di avere le tre macchine nella Top 10. È una giornata positiva. Adesso l’obiettivo è finire. In una gara come la Dakar, ogni chilometro è fondamentale perché consente di raccogliere i dati che ci serviranno per il prossimo anno”.
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