Superlega: cosa il mondo del calcio può imparare dalle corse
L'intenzione di creare una Superlega ha scosso il mondo del calcio e creato una serie di polemiche infinite. Tra il 2008 ed il 2011 la Superleague Formula ha adottato un format convincente anche se di breve durata.
Motorsport.com contenuti Prime
I migliori contenuti di Motorsport.com Prime, il nostro servizio di sottoscrizione. <a href="https://www.motorsport.com/prime/">Subscribe here</a> per avere accesso a tutti i contenuti.
Nel mondo del calcio, i piani annunciati domenica scorsa per la creazione di una nuova Super League europea composta da 12 club hanno giustamente scatenato indignazione e condanna. Nonostante i proclami del presidente del Real Madrid, Florentino Perez, secondo cui la nuova lega era necessaria per "salvare il calcio", la realtà celava una cinica presa di denaro da parte dei proprietari miliardari dei suoi club fondatori nel tentativo di mettere un freno alla concorrenza e condividere i lucrosi accordi televisivi tra loro. E al diavolo le conseguenze per tutti gli altri.
Il motorsport, d’altra parte, non è certo un esempio di virtù in questo senso. La Formula 1 è arrivata sull'orlo del baratro nel 1981 e poi nel 2009 al Gran Premio di Gran Bretagna, che ha segnato l'apice della disputa sul budget cap di 30 milioni di sterline proposto dalla FIA per il 2010. Prima di allora, nel 1961, c'era stata la Formula Intercontinentale per auto fino a tre litri di cilindrata lanciata per protestare contro il nuovo regolamento da 1,5 litri della F1. Nessuna di queste proposte, però, ha avuto un impatto duraturo.
Anche l'idea di una Super League non è nuova nel motorsport, ma a differenza di quella calcistica, il campionato Superleague Formula, in vigore tra il 2008 e il 2011, era una qualcosa di positivo che ha aggiunto un valore in più.
Si trattava di una curiosa miscela di calcio e motorsport, con auto identiche dotate di motore V12 della Elan Technologies e dipinte con le livree dei club. La Superleague è stata un'idea di Robin Webb, personaggio coinvolto anche nella serie Premier1 che però non è mai decollata dopo alcuni annunci sfarzosi nel 2001.
I club fondatori, Liverpool, AC Milan e Tottenham, sono stati elementi chiave della categoria, ma lo sono stati anche i team minori come il Beijing Guoan e l’Anderlecht, campioni del 2008 e 2010, mentre il Liverpool ha conquistato il titolo nel 2009 ed il PSV Eindhoven è arrivato secondo nel 2008.
Le prestazioni delle vetture non erano associate al peso dei club, piuttosto alla competenza delle squadre che gestivano le monoposto come la Zakspeed, l’Alan Docking Racing e il team David Hayle, oltre alla capacità dei piloti di riuscire a rimontare nelle due gare con griglia completamente invertita senza essere coinvolti in incidenti.
Quando la visione di Webb ha preso forma, nel 2008, i problemi dovevano ancora manifestarsi. Originariamente era previsto che i club avrebbero ottenuto una fetta di ricavi attraverso la cessione dei diritti televisivi, le sponsorizzazioni e gli accordi di licenza, ma il direttore tecnico Steve Farrell ha dichiarato come questa idea divenne ben presto "un incubo legale".
"C'erano molte sovvenzioni, quindi non si è mai arrivati ad un modello che si potrebbe definire commercialmente valido".
"L’accordo con i club non stava funzionando per gli organizzatori", ha concordato Docking. "All'inizio speravano che ci sarebbero state sponsorizzazioni travasate dalle squadre di calcio alle monoposto, ma gli sponsor di quei club non erano veramente interessati al motorsport".
La fine del campionato A1GP nel 2009 sembrava fornire una soluzione ideale che ha portato ad un'accozzaglia di nazioni e club che hanno corso insieme nei due eventi Superleague che si sono tenuti nel 2011 prima della scomparsa della serie.
"Abbiamo pensato di spostare ciò che non stava funzionando con i club alle nazioni", ha proseguito Farrell.
"Questa decisione ha reso le cose più facili ed il modello di business ha iniziato a funzionare. Avevamo ottenuto degli ottimi risultati, ma poi siamo inciampati su un paio di cose stupide".
"Se avessero iniziato in questo modo, penso che avrebbero fatto più strada", ha aggiunto Docking.
Ma a prescindere dagli inizi difficoltosi e dal suo fallimento finale, la Superlega aveva molto di cui andare fiera. Era un vero bacino sia di piloti promettenti che di professionisti affermati ormai nella fase conclusiva della carriera ed ha offerto un superbo spettacolo di corse e momenti al cardiopalma. E la sua volontà di provare nuove cose lo ha i partecipanti felici di farne parte.
"Tutti dicono che è la cosa più bella in cui siano mai stati coinvolti e io sono completamente d'accordo", ha sottolineato Farrell. "Avevi la libertà di ignorare tutto ciò che normalmente ti limita nelle corse automobilistiche e dire: 'Ecco come fare una serie di gare davvero interessante'. Potevamo sederci e sognare un'idea, come la super finale o l'intera architettura del weekend. Era semplicemente sensazionale".
Florentino Perez e i soci del consiglio di amministrazione potrebbero imparare una cosa o due dalla Superleague Formula. Questa non si vantava di essere qualcosa che non era. Ha cercato di imparare dagli errori e di evolversi. E non ha cercato di farsi terra bruciata attorno…
Be part of Motorsport community
Join the conversationShare Or Save This Story
Top Comments
Iscriviti ed effettua l'accesso a Motorsport.com con il tuo blocco delle pubblicità
Dalla Formula 1 alla MotoGP, raccontiamo direttamente dal paddock perché amiamo il nostro sport, proprio come voi. Per continuare a fornire il nostro giornalismo esperto, il nostro sito web utilizzala pubblicità. Tuttavia, vogliamo darvi l'opportunità di godere di un sito web privo di pubblicità e di continuare a utilizzare il vostro ad-blocker.