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Trionfo e titolo per Catsburg-Farfus con la BMW alla 9h Kyalami

Clamoroso epilogo nell'ultima gara dell'Intercontinental GT, vinta a sorpresa dai piloti della Walkenhorst in un finale condizionato da un diluvio. Tremenda beffa per la Honda, Vervisch/Bortolotti/Weerts sono secondi con l'Audi davanti alla 911-GPX. La Porsche si prende il Costruttori.

#34 Walkenhorst Motorsport BMW M6 GT3: Augusto Farfus, Nicky Catsburg, Sheldon van der Linde

#34 Walkenhorst Motorsport BMW M6 GT3: Augusto Farfus, Nicky Catsburg, Sheldon van der Linde

SRO

Clamoroso trionfo per Nicky Catsburg ed Augusto Farfus, che assieme a Sheldon Van Der Linde si sono imposti alla 9h di Kyalami laureandosi Campioni piloti dell'Intercontinental GT Challenge, mentre il titolo Costruttori viene conquistato dalla Porsche.

Per tutta la gara le emozioni si sono sprecate e l'acquazzone con tanto di fulmini e saette dell'ora finale ha regalato un epilogo fino a quel momento impensabile.

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Ci eravamo lasciati a metà delle operazioni con Bertrand Baguette, Mario Farnbacher e Renger Van Der Zande che stavano conducendo sulla Honda NSX GT3 #30, pressati proprio dalla BMW #34 della Walkenhorst Motorsport di Catsburg/Farfus/S.Van Der Linde, ma ovviamente le cose sono cambiate nel giro di poco, dato che al successivo turno dei pit-stop la Porsche #12 della GPX Racing (Patrick Pilet/Mathieu Jaminet/Matt Campbell) e l'Audi #44 del Team Car Collection (Patrick Niederhauser/Mattia Drudi/Christopher Haase) sono salite in seconda e terza posizione davanti a Farfus, che poi nel corso della sesta ora è sceso anche dietro all'Audi #32 del Team WRT (Mirko Bortolotti/Frédéric Vervisch/Charles Weerts).

E proprio in questa fase di gara si sono materializzati i due colpi di scena che hanno mandato a monte le speranze della Porsche perché prima è toccato a Pilet tornare ai box per un pit-stop supplementare per una foratura verificatasi sulla posteriore sinistra della 911 #12.

Successivamente, anche la #54 della Dinamic Motorsport (Kévin Estre/Earl Bamber/Laurens Vanthoor) ha fatto rientro in pit-lane con lo splitter anteriore danneggiato, sistemato velocemente ma accumulando un giro di ritardo dalla Honda leader.

La NSX ha proseguito con il suo ritmo respingendo ogni tipo di assalto da parte dei rivali, specialmente da un Niederhauser che si è fatto sotto a meno di 2h dal termine alla vettura della JAS Motorsport, con Bortolotti più staccato in terza posizione davanti a S.Van Der Linde, Jaminet e alla BMW #35 della Walkenhorst Motorsport dei già doppiati David Pittard/Nick Yelloly/Martin Tomczyk.

Il sole è iniziato a calare sul tracciato sudafricano lasciando spazio a minacciosissime nuvole nere, che ad 1h28' dalla fine hanno cominciato a scaricare acqua in maniera sempre più copiosa.

A farne le spese con gomme slick è stato Alex Buncombe sull'unica Bentley superstite, finito in testacoda e fermo in ghiaia con la Continental #8 condivisa con Seb Morris ed Oliver Jarvis. Il pilota della M-Sport, in quel momento ottavo, ha di fatto causato il regime di Full Course Yellow e successivo ingresso della Safety Car.

Baguette si è visto quindi annullare il vantaggio sulle Audi di Drudi e Vervisch, con Catsburg e Campbell in Top5 ed unici a pieni giri, ma alla ripartenza - sotto un nubifragio epocale - Drudi è finito in testacoda e quindi la corsa è stata nuovamente neutralizzata dal FCY.

E qui si è verificato l'episodio chiave che ha deciso le sorti della gara, perché la Honda è rientrata ai box, seguita dalle Audi #31 e #45 (Car Collection Motorsport - Martin Lechman/Milan Dontje/Dennis Marschall), mentre tutti gli altri hanno proseguito.

All'apparenza la mossa poteva essere azzeccata perché mancando ancora un'ora piena alla fine significava lasciare gli altri con ancora una sosta da effettuare.

Ciò invece non è accaduto e oltretutto la NSX, con Farnbacher impegnato per l'ultimo stint, nel trambusto si è vista rallentata da un'Audi che girava ampiamente sotto il ritmo imposto dal FCY. Questo ha di fatto tagliato le gambe ai ragazzi della JAS, scivolati quarti e lontanissimi anche dal terzetto di testa, che anche fermandosi non avrebbe perso posizioni.

A ringraziare è quindi stato Catsburg, saltato davanti a Vervisch (passato dalla pit-lane per un reset del tempo di guida e poi costretto a cedere la posizione all'olandese), andando a prendersi non solo un successo che pareva impossibile in quel momento, ma anche il titolo perché le Porsche non sono andate oltre il terzo posto (#12) e il settimo (#54).

Dietro alla Safety Car, tornata in pista per gli ultimi 5' a riunire tutti, si registra il mestissimo il quarto piazzamento della Honda, che non aveva sbagliato nulla e si stava ampiamente meritando il trionfo in gara, oltre ad un possibile titolo piloti per Farnbacher/Van Der Zande.

L'Audi #44 di Haase/Drudi/Niederhauser taglia il traguardo in Top5 davanti alla seconda BMW.

Dopo il tempo perso in avvio, Dries Vanthoor/Markus Winkelhock/Kelvin Van Der Linde chiudono ottavi sulla seconda Audi del Team WRT (#31), seguiti dalla Bentley #8 e dalla Porsche #9 della Lechner Racing (Saul Hack/Dylan Pereira/Andre Bezuidenhout) vincitrice in Pro-Am.

L'Audi #45 festeggia in Classe Silver con Dontje/Marschall/Lechman.

Fuori Jordan Pepper, Maxime Soulet e Jules Gounon per un problema tecnico che ha mandato a fuoco la Bentley #7 dell'equipaggio di M-Sport, speranzoso di titolo e invece beffato nella prima metà di gara.

Intercontinental GT Challenge - 9h di Kyalami: Gara

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