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IGTC | 12 di Bathurst: trionfo per la Mercedes con SunEnergy1

La Mercedes-AMG centra la tripletta alla 12h di Bathurst, primo round dell'Intercontinental GT Challenge 2022 che si è tenuto sul Mount Panorama.

#75 Triple Eight Engineering/SunEnergy1 Racing Mercedes AMG GT3: Kenny Habul, Martin Konrad, Jules Gounon, Luca Stolz

Foto di: Edge Photographics

Il team SunEnergy1 ha conquistato il successo con la vettura #75 condivisa da Luca Stolz/Jules Gounon/Kenny Habul/Martin Konrad, i quali hanno preceduto per una decina di secondi la #91 della Craft-Bamboo (Maro Engel/Daniel Juncadella/Kevin Tse), mentre più indietro ha completato il podio la #888 di Triple Eight (Shane Van Gisbergen/Broc Feeney/Jefri Ibrahim).

Delusione invece per Audi Sport, che era in lotta per il successo con la R8 LMS #74 del Team Valvoline fino alla nona ora, quando una penalità l'ha fatta scivolare indietro. Al traguardo i migliori dei Quattro Anelli sono Kelvin Van Der Linde/Nathanael Berthon/Brad Schumacher quarti.

Top5 anche per la Lamborghini con il sesto posto ottenuto da Tony D'Alberto/David Wall/Adrian Deitz/Grant Denyer (#6 Wall Racing).

#75 Triple Eight Engineering/SunEnergy1 Racing Mercedes AMG GT3: Kenny Habul, Martin Konrad, Jules Gounon, Luca Stolz

#75 Triple Eight Engineering/SunEnergy1 Racing Mercedes AMG GT3: Kenny Habul, Martin Konrad, Jules Gounon, Luca Stolz

Gounon centra il bis nonostante la pressione finale di Engel

La seconda vittoria di Gounon al Mount Panorama, anche se a distanza di 830 giorni e con costruttori diversi, è stata resa possibile da un errore di calcolo dei tempi dei piloti del Team Valvoline e dall'ottimo stint di Stolz durante le sue cinque ore al volante.

La nebbia sulla montagna ha reso necessario partire dietro alla Safety Car nel buio pesto delle 5;15 locali, prima che la gara iniziasse sul serio due giri dopo. Lo stint iniziale ha visto protagonisti i rivali della Pole Shootout, Chaz Mostert e Kelvin Van Der Linde, che si sono affrontati giro dopo giro staccando un gruppo di inseguitori guidato da Stolz, Markus Winkelhock (Audi Sport Team Valvoline) e Feeney.

Ulteriori ingressi della Safety Car e la pioggia battente hanno rimescolato le carte. Il cambio di motore ha impedito alla Mercedes-AMG di Craft-Bamboo di girare al sabato, lasciando Engel a partire dall'ultima fila. Il tedesco si è ritrovato presto dodicesimo ma, imbottigliato nel traffico, non è riuscito a rimontare ulteriormente. Da qui l'insolita strategia di effettuare i pit-stop obbligatori durante e subito dopo i periodi di Safety Car, per guadagnare terreno sui rivali con cambi pilota più rapidi nel corso della gara.

Nel frattempo, il Team Valvoline ha adottato un approccio alternativo per la vettura #74, dando priorità al pilota Am, Schumacher, rispetto a Van der Linde e Berthon. Completando la maggior parte del tempo di guida totale durante i primi periodi di Safety Car, i PRO dell'Audi hanno potuto recuperare tempo rispetto alle vetture rivali condotte dagli AM.

#74 Audi Sport Team Valvoline Audi R8 GT3 Evo II: Brad Schumacher, Kelvin van der Linde, Nathanael Berthon

#74 Audi Sport Team Valvoline Audi R8 GT3 Evo II: Brad Schumacher, Kelvin van der Linde, Nathanael Berthon

Photo by: SRO

Questa strategia ha dato i suoi frutti quando Van der Linde ha preso la testa della corsa, anche se con un pit-stop obbligatorio, passando Ibrahim e Tse alla fine dell'ottava ora. Stolz, il cui team SunEnergy1 ha adottato una strategia più convenzionale e aveva già completato i suoi nove cambi, ha seguito l'esempio poco dopo, dando vita a quello che avrebbe dovuto essere un finale emozionante tra la Mercedes-AMG e l'Audi.

Tutto ciò è sfumato perché al Team Valvoline è arrivata una penalità di due minuti per aver superato il tempo massimo di guida consecutiva di Schumacher, che ha fatto scivolare indietro il mezzo con un giro di ritardo.

La SunEnergy1 ha così ereditato il comando, mentre Craft-Bamboo e Triple Eight hanno completato il podio. Nel finale umido, Stolz è riuscito a guadagnare quasi 20 secondi su Juncadella, prima di passare alle gomme slick e di cedere il volante a Gounon.

Engel, che era salito a bordo della macchina di Craft-Bamboo il giro prima, ha rischiato grosso finendo in ghiaia alla 'Hell Corner' e ad un potenziale danno allo splitter nel momento in cui cercava di staccare Van Gisbergen e ridurre il distacco da Gounon. I due si sono dati battaglia giro dopo giro, divisi da 13 secondi fino all'ultima tornata di pit-stop.

Entrambi gli equipaggi, così come Triple Eight, hanno scelto di montare un nuovo set di pneumatici slick Pirelli per l'ultima ora. La Craft-Bamboo è stata più rapida ed Engel si è ritrovato a otto secondi, ma Gounon ha mantenuto il suo vantaggio fino alla bandiera a scacchi.

La Triple Eight non è riuscita ad eguagliare il ritmo dei suoi colleghi di marchio Mercedes-AMG, come sottolineato dal fatto che Van Gisbergen, campione di Supercars e di Bathurst, ha perso il contatto con i primi due.

#91 Mercedes-AMG Team Craft-Bamboo Racing Mercedes AMG GT3: Kevin Tse, Daniel Juncadella, Maro Engel

#91 Mercedes-AMG Team Craft-Bamboo Racing Mercedes AMG GT3: Kevin Tse, Daniel Juncadella, Maro Engel

L'Audi Sport mastica amaro con Van der Linde che ha fatto registrare una serie di tempi sul giro impressionanti, nonché il più veloce di tutta la giornata, nelle ultime due ore. La vettura #74 ha concluso la gara a un giro dalla testa in quarta posizione.

La R8 LMS Evo II GT3 del team Coinspot, che scattava dalla Pole, ha avuto diversi problemi nonostante l'evidente passo veloce di Mostert, prima di ritirarsi definitivamente dopo aver urtato il muro in prossimità della 'Skyline'.

Nello stesso tratto di pista si è fermata anche la Porsche della Grove Racing, che sembrava destinata a chiudere quinta. Invece, l'approccio misurato di Wall Racing ha aiutato la Lamborghini a ottenere il suo miglior risultato di sempre a Bathurst, con la Top5 generale.

L'Audi di Hallmarc, condivisa da Lee Holdsworth/Dean Fiore/Marc Cini è sesta davanti alla seconda R8 del Team Valvoline con Markus Winkelhock/Ricardo Feller/Yasser Shahin al volante.

Il Team BRM può essere soddisfatto del suo ottavo posto, dopo che la vettura era stata riparata sabato. Nick Percat e Joey Mawson hanno sfruttato al meglio le condizioni di bagnato per passare in testa nelle prime fasi della gara, prima che il tempo impiegato per riparare un fanale rotto facesse precipitare la vettura, di cui faceva parte anche Mark Rosser, in fondo all'ordine.

INTERCONTINENTAL GT CHALLENGE - 12h di Bathurst: Gara

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