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Huracán GT3 con un'aerodinamica molto raffinata

Luca Pignacca, responsabile del progetto di Dallara Engineering, ci rivela le scelte che sono state fatte

Alla presentazione della Huracan GT3 nel Centro Stile Lamborghini di ieri c’era tutto lo stato maggiore della Dallara Engineering che ha collaborato alla definizione della vettura da corsa del Toro. Oltre a Giampaolo Dallara e Andrea Pontremoli, c’era anche Luca Pignacca, il responsabile del progetto al quale abbiamo chiesto quale è stato il coinvolgimento della factory di Varano de Melegari…

“Nella nostra esperienza abbiamo sviluppato tante macchine, GT e non solo, per cui le vetture nuove beneficiano di tutto quello che abbiamo imparato nel tempo. In particolare abbiamo lavorato molto sull’aerodinamica che ha molti limiti dettati dalle regole. Si parte dalla vettura stradale che può essere modificata fino ad un certo punto e poi bisogna fare i conti con i vincoli delle norme GT3”.

La ricerca aerodinamica è iniziata partendo dal modello di serie o dalle esigenze di galleria del vento che poi sarebbero state adattate alle forme della vettura stradale?
“Lamborghini ci ha detto: la Huracan del SuperTrofeo deve essere direttamente derivata dalla serie, per cui lo stile originale è stato conservato, mentre sulla GT3 abbiamo avuto quasi… carta bianca. Il nostro modo di lavorare, comunque, prevedeva di coinvolgere gli stilisti per caratterizzare la macchina onde evitare che una potesse somigliare all’altra, per cui le soluzioni aerodinamiche che abbiamo sviluppato sono state condivise con loro perché gli piacessero. Soluzioni che non erano bellissime, ma in galleria hanno dato ottimi risultati sono rimaste, perché il focus di base era comunque trovare le prestazioni”.

Ci può fare un esempio per capire meglio?
“L’evacuazione dell’aria calda dal radiatore anteriore non è certo bellissima, ma in altri dettagli abbiamo cercato di rimanere molto fedeli allo stile Lamborghini. Sulla dinamica del veicolo continuiamo a fare esperienza: ci crediamo e investiamo molto, mentre il simulatore di guida ci permette di capire cosa vogliono i piloti”.

Alla Lamborghini offrirete anche lo sviluppo virtuale della GT3?
“Ancora no, stiamo costruendo un modello matematico perché Lamborghini vorrebbe proporre il simulatore ai team e ai piloti sulla messa a punto della vettura e la conoscenza e l’allenamento su certe piste. Ma l’esperienza del simulatore ci è stata utile anche in questo progetto”.

L’indagine aerodinamica è stata svolta solo con il modello che è stato analizzato anche in curva e in imbardata…
“Tanti anni fa si provava il modello solo sul dritto e poi quando la macchina entrava in curva perdeva molto carico e non si sapeva perché. Ormai è un nostro standard fare la ricerca aerodinamica in galleria con le ruote sterzate, per cui Lamborghini nel progetto GT3 ha potuto contare su quelle che sono tutte le nostre esperienze accumulate”.

Sulla Huracan GT3 avete cercato la massima efficienza aerodinamica o il carico verticale?
“E’ sempre meglio cercare la massima efficienza. Il fatto è che la FIA ti dà una finestra di prestazioni che talvolta non rappresentano i valori migliori e nei quali però bisogna starci dentro”.

Proviamo a specificare per far capire ai lettori?
“Le GT3 più evolute potrebbero avere meno drag, ma il regolamento impone una certa resistenza all’avanzamento. Si tratta di valori che non hanno niente a che fare con le macchine stradali, ma che costano in prestazione. Alcune forme del bumper anteriore potrebbero essere migliorabili, ma dovendo aver una soglia di resistenza è meglio averla in certi punti della vettura piuttosto che in altri. È chiaro che si cerca di fare sempre qualcosa di più, ma poi bisogna fare i conti con la “mannaia” del Balance of Performance che impone delle modifiche per cercare un equilibrio delle prestazioni con le altre vetture. Noi abbiamo cercato di sviluppare un buon pacchetto, poi vedremo in fase di omologazione che cosà rimarrà…”.

Il carico aerodinamico si cerca con il fondo vettura e l’efficienza con l’ottimizzazione dei flussi che attraversano la macchina?
“Sì il carico aerodinamico è generato dal fondo oltre che dal diffusore posteriore, dall’ala posteriore e nell’anteriore dal bumper. Tutto il resto della macchina tende a creare resistenza per cui il bravo aerodinamico deve ottimizzare i flussi per garantire un buon raffreddamento della meccanica e dei freni. Ora si studiano anche i flussi nei passaruota proprio per migliorare un’estrazione dell’aria che sia più efficiente…”.

Una delle chiavi vincenti di una vettura GT è il rispetto delle gomme che saranno Pirelli…
“Non c’è dubbio. Parliamo di gare endurance e, quindi, allungare gli stint con gli pneumatici può essere determinante. Da questo punto di vista mi sembra che la Lamborghini sia nata bene”.

La collaborazione con la Lamborghini non si è limitata all’aerodinamica, ma avete curato anche la parte telaistica…
“Sì, perché nel gruppo lavoriamo con Audi da tantissimi anni e non solo sul GT. Per la Huracan ci è stato chiesto di usare lo chassis della R8 che è stato adeguato alle esigenze della Lamborghini. E devo dire che è stato fatto un grosso lavoro, divertente e con buoni risultati. Il telaio è in alluminio con degli inserti in carbonio specie nell’area del serbatoio che è stata rivista per alloggiare quello di sicurezza FIA”.

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