Beretta: “La prima 24 Ore? Stressanti le ore di... fermo!”
Il pilota brianzolo, all’esordio a Spa in una maratona lunga un giorno sulla "Lambo" Huracán del GRT Grasser Racing Team accanto a Luca Stolz e Andrea Piccini, giudica soddisfacente il 15esimo posto.
Foto di: Vision Sport Agency
A un mese di distanza dal debutto nella 24 Ore di Spa-Francorchamps, è un bilancio positivo quello che il giovane Michele Beretta ritiene di fare del proprio, impegnativo week end in mezzo alle Ardenne nella corsa lunga un giorno.
Il forte pilota brianzolo, classe 1994, ha approcciato a tempo pieno le competizioni di durata dopo aver affrontato nel 2015 tre prove della GP3 Series (Sochi, Sakhir e Abu Dhabi) e, soprattutto, l’intera stagione del Campionato Europeo di Formula 3 quale portacolori dei team 4 Motorsport e Mücke Motorsport, quest’ultimo realtà consolidata del motorismo tedesco.
La possibilità di approcciare le gare di durata, avvenuta nella fattispecie proprio quest’anno attraverso un duplice impegno nella Blancpain Endurance Series e nella Blancpain GT Series Sprint Cup, è stata propiziata dalla sua... bravura: una volta affrontato un ottimo test GT3 con la struttura di Lamborghini Squadra Corse al volante della Huracán di tale categoria, è stato infatti selezionato per integrare il GT3 Junior Program della Casa di Sant’Agata Bolognese insieme ad altri baby talenti. E quando ci si imbarca nelle gare di durata, prima o poi ci si imbatte in una maratona...
A Michele Beretta è accaduto il 29, 30 e 31 luglio scorsi, sulla Lamborghini Huracán GT3 del GRT Grasser Racing Team, nel quadro di un equipaggio PRO accanto al tedesco Luca Stolz e ad Andrea Piccini, che affrontava per la tredicesima volta la 24 Ore di Spa, vinta nel 2012 a bordo dell'Audi R8 LMS del Team Phoenix.
“È stata un gara molto tirata, difficile, sempre con un ritmo molto elevato. La qualifica ci ha un po’ penalizzati, ma si sa che conta relativamente in una corsa così lunga come la 24 Ore di Spa, tanto più che nel primo quarto di gara abbiamo recuperato quasi quaranta posizioni. Ciò ci ha consentito, fra l’altro, di guadagnare anche un po’ di punti al traguardo parziale delle sei ore”, ha spiegato un Michele Beretta convintamente soddisfatto...
E ancora: “Senza alcuni inconvenienti, avremmo potuto tranquillamente terminare fra i top 10, forse addirittura nei primi sei, perché la macchina era competitiva e non ha accusato il benché minimo problema”, ha aggiunto il lombardo, classificatosi 15esimo insieme con Luca Stolz e Andrea Piccini nonché memore del dechappamento di un pneumatico avvenuto verso le 23:30 alla prima curva con il veterano toscano alla guida (due giri di ritardo, retrocessi 30esimi) e di un analogo episodio con lui al volante nel corso della notte, che ha determinato un’ulteriore perdita di tempo.
“Posso definire la mia prima corsa lunga un giorno intero come un’esperienza molto positiva, tanto più che credo di avere gestito nel migliore dei modi le varie situazioni a me inedite che si sono via via presentate. Mentre nei miei stint di guida ero molto tranquillo, non nascondo di avere vissuto la 24 Ore di Spa del mio debutto in maniera un po’ stressante, in special modo i momenti di attesa fuori dalla macchina. Ho dormito poco meno di due ore, perché ero sempre attento a seguire il lavoro dei compagni”.
Insieme erano risaliti sino alla 12esima piazza assoluta sulla “Lambo” numero 19 dopodiché Giove Pluvio ha aperto le cateratte ad appena tre passaggi dalla fine, innescando vari colpi di scena e rimescolando fatalmente le carte in mano ai driver...
“In sintesi, sono contento del lavoro che abbiamo fatto e devo ringraziare il GRT Grasser Racing Team, perché mi sono reso conto che ha saputo gestire al meglio le tre macchine schierate. I meccanici sono stati fantastici, così come i miei compagni Andrea (Piccini, ndr) e Luca (Stolz, ndr). Ma non è tutto: vorrei aggiungere che la quarta posizione al traguardo delle sei ore dimostra, come già al Paul Ricard, che avevamo il passo e le potenzialità per strappare un piazzamento al livello dei big...”.
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