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Intervista

Tarquini: "Ho motivazioni alle stelle, non voglio fermarmi!"

Intervista esclusiva al "Cinghiale", che sta lavorando duramente per trovare una sistemazione per il 2017, dopo che un'annata stupenda con la LADA si è conclusa con l'abbandono dei russi al Mondiale turismo.

Race winner Gabriele Tarquini, LADA Sport Rosneft, Lada Vesta

Foto di: FIA WTCC

Race winner Gabriele Tarquini, LADA Sport Rosneft, Lada Vesta
Press Conference: Gabriele Tarquini, LADA Sport Rosneft, Lada Vesta
Gabriele Tarquini, LADA Sport Rosneft, Lada Vesta
Gabriele Tarquini, LADA Sport Rosneft, Lada Vesta
Gabriele Tarquini, LADA Sport Rosneft, Lada Vesta with Grid girls
Gabriele Tarquini, LADA Sport Rosneft, Lada Vesta
Gabriele Tarquini, LADA Sport Rosneft, Lada Vesta
Gabriele Tarquini, LADA Sport Rosneft, Lada Vesta
Gabriele Tarquini, LADA Sport Rosneft, Lada Vesta; Nicky Catsburg, LADA Sport Rosneft, Lada Vesta; Tom Coronel, Roal Motorsport, Chevrolet RML Cruze TC1
Conferenza stampa: Gabriele Tarquini, LADA Sport Rosneft, Lada Vesta
Gabriele Tarquini, LADA Sport Rosneft, Lada Vesta
Gabriele Tarquini, LADA Sport Rosneft, Lada Vesta
Andy Priaulx; Yvan Muller, Citroën World Touring Car Team; Gabriele Tarquini, LADA Sport Rosneft; Jo
Gabriele Tarquini, LADA Sport Rosneft, Lada Vesta
Gabriele Tarquini, LADA Sport Rosneft, Lada Vesta
Gabriele Tarquini, LADA Sport Rosneft, Lada Vesta
Nicky Catsburg, LADA Sport Rosneft, Lada Vesta, Hugo Valente, LADA Sport Rosneft, Lada Vesta, Gabriele Tarquini, LADA Sport Rosneft, Lada Vesta  dopo le qualifiche MAC3
Gabriele Tarquini, LADA Sport Rosneft, Lada Vesta
Gabriele Tarquini, LADA Sport Rosneft, Lada Vesta
Il vincitore della gara Gabriele Tarquini, LADA Sport Rosneft, Lada Vesta
Il vincitore della gara Gabriele Tarquini, LADA Sport Rosneft, Lada Vesta
Podio: il vincitore della gara Gabriele Tarquini, LADA Sport Rosneft, Lada Vesta
Podio: il vincitore della gara Gabriele Tarquini, LADA Sport Rosneft, Lada Vesta
Sessione autografi: Gabriele Tarquini, LADA Sport Rosneft, Lada Vesta
Bandiera a scacchi per Gabriele Tarquini, LADA Sport Rosneft, Lada Vesta

Ritirarsi? Nemmeno per sogno!

Gabriele Tarquini fra un paio di mesi spegnerà le 55 candeline, ma ha le idee molto chiare su quello che può essere il proprio futuro motoristico.

Dopo una stagione da incorniciare con la LADA Sport, che gli ha portato due vittorie con una Vesta TC1 che fino al 2015 faticava ad entrare in zona punti, il "Cinghiale" si è visto costretto a rimettersi al lavoro per trovare un sedile che gli consenta di essere ancora al via del WTCC nel 2017.

La squadra russa ha infatti deciso di ritirarsi dalla massima serie turismo, lasciando l'abruzzese nella stessa condizione di 12 mesi fa, quando la Honda gli diede il benservito.

"Lo scorso anno le possibilità di proseguire nel WTCC erano bassissime, ma alla fine ho trovato LADA pronta ad accogliermi - spiega Tarquini in questa esclusiva intervista a Motorsport.com - Quest'anno mi sono trovato nella medesima situazione, ma il mio obiettivo resta lo stesso, ovvero correre in questa serie e prima di prendere altre decisioni riguardo ad offerte e passaggi ad altre categorie, preferisco giocarmi tutte le mie carte per essere ancora nel WTCC".

Come ti sei trovato con la LADA?
"E' stata una stagione davvero bella, il team è molto diverso rispetto a quelli con cui ho lavorato in passato. Esclusi gli ingegneri sono tutti russi, l'ostacolo della lingua a volte ha creato problemi, ma i risultati sono stati fantastici. Abbiamo vinto tre gare in condizioni di asciutto e bagnato, e messo cinque volte l'auto in prima fila dopo le qualifiche; ammetto che non avrei mai pensato di poter vincere due volte, quindi le aspettative sono state superate di gran lunga".

Numeri alla mano si può dire che questa è stata la tua migliore stagione dal 2013?
"Assolutamente sì, nell'ultimo anno di Honda non ero nemmeno riuscito a vincere una gara. Dal punto di vista tecnico sono rimasto molto soddisfatto perché mi è stata affidato un lavoro a tutto tondo sulla vettura, mi sono occupato di qualsiasi tipo di sviluppo. Fin dal primo giorno ho lavorato sugli assetti da asciutto e bagnato, abbiamo sfruttato ogni momento per provare qualcosa di nuovo pur non avendo una test-car, che è stata ultimata solo verso fine campionato. La stagione dal mio punto di vista è stata indubbiamente positiva".

Come lavorano i russi?
"Le auto sono fatte a mano, i pezzi arrivavano direttamente dalla Russia e venivano assemblati a Magny-Cours, dove c'è la sede LADA. Parliamo di sospensioni, sterzo, tiranti, bracci, carrozzeria e telaio. L'aerodinamica e le parti in carbonio vengono fatte in Italia, poi inviate alla ORECA, che si occupa dei motori. Spesso ho fatto io lo shakedown di tutte e tre le vetture, gli esemplari erano esattamente uguali per me e i miei compagni di squadra".

Il salto di qualità si è visto; pensi di aver fatto meglio anche di quanto visto nei tuoi anni in Honda?
"Diciamo che i miglioramenti sono stati sensibili perché comunque, dati alla mano, Huff con la LADA aveva fatto 103 punti, mentre quest'anno Catsburg è arrivato a 175 ed io a 147. Ma al di là di questo, la Vesta è stata molto competitiva in ogni condizione, anche con zavorre diverse a bordo. Certamente non era la migliore del lotto e ci sarebbe stato altro lavoro da fare, ma il passo avanti è stato notevole".

Con i compagni di squadra come ti sei trovato?
"Nicky Catsburg è stato velocissimo, è un ragazzo veramente forte e intelligente, spesso abbiamo parlato nei box sui set-up da utilizzare, si fidava ciecamente dei miei consigli. In Qualifica era un fulmine, si è piazzato più volte in prima fila, questo dimostra quanto sia buono. Con Hugo Valente è andata bene, ma lui ha incontrato parecchie difficoltà con la squadra, poi le dichiarazioni che ha fatto a fine campionato ovviamente non sono state il massimo, ma questo è un problema suo".

Pensi che la Citroën possa ancora dominare, pur non avendo alle spalle la squadra ufficiale?
"Secondo me sarà un campionato molto aperto, ma non credo che la Citroën possa dominare come ha fatto fino ad oggi. Ho vissuto la stessa esperienza anche in altre situazioni, posso assicurare che quando il team ufficiale non segue più le proprie vetture, c'è una perdita di prestazioni globali di esse. Ora sta agli altri raggiungere le C-Elysée".

Chi potrebbe farcela?
"La Honda quest'anno è obbligata a vincere, non c'è dubbio. Hanno fatto tanti sforzi e un bel miglioramento nel 2016, scommetterei su di loro. La Volvo dovrebbe essere competitiva, anche se resto perplesso sul discorso della gestione del team e delle strategie, hanno cambiato molto nel loro primo anno e non hanno puntato su un pilota esperto per cercare di evolvere la macchina, forse dovevano ingaggiare un veterano, al quale affiancare un giovane".

Tu sei esperto e attualmente libero...
"Beh, fossi la Volvo un pensierino su Tarquini l'avrei fatto! O comunque convincere Yvan Muller a continuare la carriera, o Rob Huff, o richiamare uno come Alain Menu; insomma, chiedere a qualcuno che abbia anni di esperienza. La S60 TC1 mi sembra una macchina molto buona, va solo messa a punto e sviluppata, per cui anche loro potrebbero essere protagonisti".

Quale può essere secondo te il futuro del WTCC, che ultimamente pare in crisi?
"Ad oggi il campionato ha una struttura che non ha invogliato nuovi marchi ad entrare, è ovvio che va cambiato qualcosa. Parlando con François Ribeiro, il promoter, le idee non mancano e sembrano buone. Dal 2018-2019 ci sarà un cambio importante e credo proprio che possa giovare alla serie. Quest'anno ci sarà la transizione con l'inserimento della Classe riservata alle TCN2, poi probabilmente cambierà la formula per provare a coinvolgere nuovi costruttori".

Ci sono piloti interessanti che potrebbero ravvivare il WTCC l'anno prossimo, dopo la partenza di José María López?
"A me ha stupito tantissimo Esteban Guerrieri, in Argentina ha fatto un weekend incredibile dimostrando velocità fuori dal comune. Mentalmente lui è un pilota europeo, è cresciuto da noi e ha corso assieme a López, ma ovviamente bisogna dargli una macchina competitiva. L'altro giovane visto nel 2016 è stato Néstor Girolami, so che la Volvo punterebbe su di lui dopo le belle cose fatte; penso sia bravo, ma sinceramente non mi ha impressionato".

Il motorsport si sta evolvendo puntando molto su elettrico e ibrido; pensi che questo possa trasferirsi anche nel WTCC?
"Io sono un pilota di un'altra generazione, queste innovazioni non mi entusiasmano. Ho sempre preferito i motori aspirati, poi mi sono dovuto adattare ai turbo, ora anche l'elettrico sta prendendo piede; sinceramente non mi danno l'idea di corse vere e proprie. Il problema è che adesso i ragazzi crescono con i simulatori, che con l'abolizione dei test sono ovviamente necessari per allenarsi. Ma è ben diverso che stare in pista 100 giorni all'anno, sei un pilota molto diverso. Forse sarò nostalgico, ma le gare di ieri erano altra roba. Nel WTCC le vetture sono molto legate alla meccanica, l'ibrido può funzionare sulle GT perché il mercato dell'auto lo prevede, ma da noi non avrebbe molto senso".

Se dovessi continuare a correre, alla tua età dove trovi gli stimoli?
"E' una bella domanda! Penso sia difficile trovare delle motivazioni nel mondo esterno, devi guardare dentro te stesso. Il WTCC è stata la mia casa per anni, praticamente dal 2002. L'anno scorso sono ripartito quasi da zero, sono andato in una squadra nuova come la LADA, ho dovuto sviluppare una vettura con poche risorse e test limitati, ho parlato con ingegneri e meccanici costruendo qualcosa di nuovo; questo è stato uno stimolo incredibile, una iniezione di gioventù e adrenalina. Quando poi vedevi che le cose funzionavano era una soddisfazione, mentre quando c'era qualcosa che non andava avevo una gran voglia di risolvere la situazione. E' tutto un grande stimolo e una sfida, quindi ripartirei con questa voglia".

 

 

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