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Intervista

André Lotterer invoca motori ibridi standard per i team privati

Il nuovo pilota Porsche, che si dice oggi più possibilista in merito a uno sbarco in Formula E, ritiene che il vuoto lasciato dalla “fuga” dell'Audi dal WEC potrebbe essere compensato da LMP1 “clienti”.

#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley, #6 Toyota Racing To

#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley, #6 Toyota Racing To

Porsche Motorsport

Daniel Abt, ABT Schaeffler Audi Sport
Lucas di Grassi, ABT Schaeffler Audi Sport; Daniel Abt, ABT Schaeffler Audi Sport
#7 Audi Sport Team Joest Audi R18: Marcel Fässler, Andre Lotterer, Benoit Tréluyer
#7 Audi Sport Team Joest Audi R18: Marcel Fässler, Andre Lotterer, Benoit Tréluyer
André Lotterer, Audi Sport Team Joest
#7 Audi Sport Team Joest Audi R18: Marcel Fässler, Andre Lotterer, Benoit Tréluyer
#7 Audi Sport Team Joest Audi R18: Marcel Fässler, Andre Lotterer, Benoit Tréluyer
André Lotterer, Audi Sport Team Joest
André Lotterer, Audi Sport Team Joest
Daniel Abt, ABT Schaeffler Audi Sport
Daniel Abt, ABT Schaeffler Audi Sport with Thomas Biermaier
Daniel Abt, ABT Schaeffler Audi Sport
Daniel Abt, ABT Schaeffler Audi Sport
Daniel Abt, ABT Schaeffler Audi Sport

André Lotterer ritiene che il Campionato del Mondo Endurance dovrebbe offrire sistemi ibridi “clienti” ai vari team della Classe LMP1 come strumento per incoraggiare l’ingresso di nuovi concorrenti in futuro.

Il ritiro dell’Audi dalle gare di durata ha infatti acceso il dibattito su quale direzione dovrebbe prendere la maggiore serie endurance al mondo per l’avvenire, stante l’impellente e riconosciuta necessità di trovare un terzo costruttore che si unisca a Porsche e Toyota.

Il pilota tedesco ottenne il primo sedile nella specialità nel 2009 con il Team Kolles, che gareggiò con barchette Audi R10 private per un paio di stagioni, prima di guadagnarsi una promozione nella squadra ufficiale da parte della Casa di Ingolstadt.

Alla domanda se lo sviluppo della tecnologia ibrida abbia reso più difficile la vita per i concorrenti coinvolti nelle corse di gran fondo con la conseguenza di avere assottigliato le griglie di partenza della LMP1, il 35enne di Duisburg ha dichiarato a Motorsport.com che una possibile soluzione a questo problema potrebbe essere quella di prevedere un “pacchetto” ibrido per i clienti da mettere a disposizione delle scuderie private. 

 

"È comprensibile che le squadre non ufficiali abbiano difficoltà a maneggiare vetture così complesse (gli Sport Prototipi LMP1 in dote agli ex costruttori, ndr), perché la tecnologia richiede un sacco di risorse", ha affermato Lotterer, che in vista della stagione 2017 si è già accasato alla Porsche, industria “sorella” dell’Audi.

"Anche se una casa automobilistica dovesse supportare un team privato, non credo che chiunque abbia la capacità di gestire un impegno del genere e di maneggiare a ragion veduta i pezzi di ricambio”.

E ancora: "Penso che tutto ciò potrebbe accadere nel giro di pochi anni, se nel frattempo avremo avuto più parti di ricambio o specifiche tecniche uguali per tutti da poter offrire alle squadre a mo’ di pacchetto standard. E aggiungo che una simile soluzione dovrebbe essere presa realmente in considerazione”.

"Adesso abbiamo un marchio automobilistico in meno nel WEC: è inutile negarlo, ragione per cui avrebbe senso offrire unità motrici ibride uguali per tutti ai team privati nella Classe maggiore”.

"La tecnologia è a portata di mano, abbiamo soltanto bisogno di renderla facilmente fruibile in qualche modo. Sarebbe una bella cosa, perché alla resa dei conti noi abbiamo bisogno di più auto LMP1 in pista”.

"Si potrebbe anche creare una sorta di sistema o di soluzione per abbattere i costi che debbono sostenere i costruttori automobilistici, naturalmente se fossero disposti a vendere alcune delle loro tecnologie alle scuderie non ufficiali".

Più “possibilista” sulla Formula E

In una precedente intervista a Motorsport.com, André Lotterer aveva manifestato il proprio scarso interesse a competere in Formula E, ritenendo il giovane campionato "più una filosofia che una disciplina sportiva vera e propria”.

Tuttavia, in seguito alla fuga dell’Audi Sport al WEC - che avviene contemporaneamente alla decisione del Marchio tedesco di compiere uno sforzo maggiore in Formula E – adesso dice che sarebbe disposto a prendere in considerazione la serie “full electric” come un'opzione per futuro.

"Non c'è alcun motivo per confrontare le gare di Formula E con le altre corse che siamo stati abituati a vedere", ha detto il pilota tedesco. "Però, con l'industria automobilistica che si sta orientando sempre di più verso la mobilità elettrica, io credo che abbia molto senso per le varie Case decidere di impegnarsi”. 

"Le corse sono entusiasmanti, il livello dei driver molto buono e si corre nel cuore delle grandi città. Ovviamente, anche se non sono così eccitanti come le auto che abbiamo qui (nel WEC, ndr), dotate di 1000 CV di potenza e di accelerazioni e velocità ‘folli...”.

E ancora: "La Formula E è soltanto all'inizio. Migliorerà sicuramente. È difficile prevedere quando la serie sarà più veloce, così come evolverà lo sviluppo delle batterie. Di sicuro è qualcosa al quale tutti i produttori di automobili stanno guardando in questa particolare fase storica”.

"Sto pensando seriamente alla Formula E adesso, perché se tutto il meglio dei piloti dovesse gareggiare lì, anch’io avrò voglia di far parte del gioco…", ha concluso André Lotterer.

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