Meregalli: "La M1 2017 avrà qualcosa di nuovo e più complesso"
Il team manager della Yamaha ha spiegato i motivi del ritardo del debutto del nuovo prototipo, rivelando l'arrivo di un'evoluzione importante. Sui 7 GP senza vittorie ha detto: "Non siamo peggiorati, la Honda ha fatto grandi passi avanti".
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Valentino Rossi ha lanciato l'allarme dopo la conclusione del Gran Premio di Aragon: la Yamaha non vince più da Barcellona, mentre la Honda lo ha fatto per ben cinque volte negli ultimi sette appuntamenti.
"Siamo un po' preoccupati e dobbiamo cercare di fare qualcosa in più perché nelle ultime gare hanno vinto tante Honda, anche con pilota diversi, mentre noi è da Barcellona che non vinciamo. All'inizio dell'anno la nostra moto era la migliore, ma adesso bisogna lavorare" era stata l'analisi a caldo del "Dottore" dopo la quarta affermazione stagionale di Marc Marquez, arrivata proprio davanti alle due M1.
Dal canto suo, Massimo Meregalli ha in un certo senso risposto al proprio pilota, confermando alla Gazzetta dello Sport che probabilmente è vero che gli ultimi upgrade non hanno funzionato come sperato sulla M1, ma che non è neanche il caso di essere troppo allarmisti.
"Non siamo peggiorati, piuttosto è la Honda che ha fatto grossissimi passi avanti. Gli ultimi sviluppi, parlo del telaio e del forcellone, non hanno dato i risultati che ci aspettavamo, e le gomme giocano sempre un grosso ruolo: a volte favoriscono noi, a volte gli altri" ha spiegato, aggiungendo poi che il Motorland storicamente non era mai stata una pista amica per la Casa di Iwata.
Visto anche il grande margine di Marquez in classifica (52 punti), la Honda ha già iniziato a sviluppare la moto 2017. Stessa cosa che avrebbe dovuto fare anche la Yamaha, rivedendo però i suoi piani: "Anche noi avremmo dovuto provare a Misano e qui ad Aragon, invece è stato deciso che proveremo la nuova moto solo a fine campionato. E dopo i test di Valencia, il 23 e 24 novembre andremo a Sepang".
Meregalli però ha spiegato che il motivo è semplice, ovvero che l'evoluzione che sarà fatta sulla M1 dell'anno prossimo sarà più importante del solito: "Negli ultimi anni la M1 ha sempre subito aggiornamenti, questa volta ci sarà qualcosa di nuovo e più complesso. Non sarà una rivoluzione, però un'evoluzione più importante. Se abbiamo ritardato il debutto della moto 2017 è proprio perché in Giappone stanno lavorando a questo".
Pur non volendo rivelare nello specifico quali saranno le novità, ha comunque dato qualche indizio, spiegando a cosa saranno mirate: "Diciamo che ci manca un po' di potenza in alto, a livello di trazione e guidabilità la M1 resta il riferimento. Ci piacerebbe trovare qualche cavallo, senza perdere in basso".
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