Iannone risponde a Dovi: "Non c’è amicizia, ma il rispetto sì"
Il pilota di Vasto non sembra aver digerito le dichiarazioni dell’ex compagno di squadra che lo accusava di non aver avuto rispetto nei suoi confronti nell’arco dei due anni vissuti insieme in Ducati. E per il 2016 si promuove.
Winner Andrea Iannone, Ducati Team and second place Andrea Dovizioso, Ducati Team
Toni Börner
Una decina di giorni fa, in un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, Andrea Dovizioso era stato piuttosto duro nei confronti dell'ormai ex compagno di squadra Andrea Iannone, dicendo che l'anno prossimo non gli mancherà perché non aveva mai avuto rispetto nei suoi confronti.
Oggi, sempre dalle colonne della Rosea, è arrivata la replica del pilota di Vasto, che nel 2017 difenderà i colori della Suzuki e che si è detto rammaricato per quanto detto dal collega, sottolineado che invece secondo lui il rispetto non è mai mancato nel loro rapporto, pur non essendo grandi amici.
"Mi dispiace che pensi questo. Ci conosciamo da sempre, fin da quando correva contro mio fratello nelle minimoto. Per me, non c'è grande amicizia, ma il rispetto sì. Lo stimo molto, come uomo e come pilota, poi in pista c'è rivalità naturalmente" ha spiegato Iannone.
Andrea crede che l'episodio che ha incrinato le cose tra di loro sia stato l'incidente in Argentina (un suo attacco ha fatto finire entrambi a terra a due curve dalla fine quando erano secondo e terzo) e teme che le scuse non siano bastate.
"Quello che è successo in Argentina non ha aiutato: ti puoi scusare mille volte, ma le scatole girano sempre. Penso che per lui siano stati due anni con un compagno difficile da battere. Esattamente come per me" ha aggiunto.
Non poteva mancare poi un accenno alla stagione 2016 che, nonostante le tante cadute e l'infortunio, reputa positiva per essere riuscito a ridare alla Ducati una vittoria che mancava ormai dal 2010, ovvero dall'era di Casey Stoner.
"E' stata fondamentale, e tutto sommato positiva. Ho vinto il mio primo GP, ho riportato la Ducati alla vittoria dopo tanto tempo. Quando sono arrivato in fondo sono quasi sempre andato sul podio, quando sono caduto stavo lottando per farlo. Sono scivolato troppe volte, ma se l'ho fatto è perché ho cercato di più, perché invece di accontentarmi di essere terzo ho provato ad arrivare secondo." ha detto il #29.
Il rammarico è quello di non essere riuscito a sfruttare il potenziale della Desmosedici GP nel suo momento migliore: "Peccato, perché soprattutto nella seconda parte della stagione la Ducati era molto competitiva, forse gli mancava qualche piccolo dettaglio per vincere, ma eravamo lì. E se avessi potuto sempre correre sento che sarei stato molto forte".
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