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Burgess: "Per qualche motivo, Vale non ha ancora vinto col flag to flag"

Jeremy Burgess, ex capo meccanico di Valentino Rossi, ha parlato in una chiacchierata con Motorsport.com della gestione delle gare più delicate da parte del suo ex pilota.

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing e Jeremy Burgess, crew chief Yamaha Factory Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing firma autografi ai tifosi
Il secondo classificato Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, Andrea Iannone, Ducati Team
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing, Andrea Dovizioso, Ducati Team, Andrea Iannone, Ducati Team,
Podio: il secondo classificato Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Delle 17 gare che sono state disputate fino ad ora quest'anno, cinque sono state dichiarate bagnate, aprendo quindi alla possibilità che i piloti potessero cambiare moto nel momento in cui lo ritenessero più opportuno.

Queste cinque gare sono state Argentina, Olanda, Germania, Repubblica Ceca e Malesia, anche se solo a Termas de Rio Hondo ed al Sachsenring abbiamo visto un rientro ai box praticamente generalizzato.

Nella gara sudamericana Rossi era secondo, vicino a Marc Marquez, quando entrambi hanno deciso di rientrare per prendere la seconda moto al decimo giro. Se l'italiano è stato in grado di mantenere quella posizione è stato soprattutto per la caduta di Maverick Vinales (18esimo giro) e per l'incidente tra le due Ducati a due curve dalla fine. In caso contrario, probabilmente avrebbe finito quinto.

Tuttavia, se c'è un caso che rende l'idea di quanto la gestione di Valentino sia discutibile in queste occasioni è quello del Sachsenring.

Lì, nel momento in cui è rientrato in pitlane, Valentino stava guidando nel gruppo di testa, ma ha concluso la gara solamente in ottava posizione, a più di 26 secondi dal vincitore Marc Marquez, che aveva cambiato moto sei giri prima di lui.

In tutti questi giri in più, i tecnici del #46 hanno avuto modo di vedere che Marquez volava con le gomme slick e si disperavano al muretto per convincere il campione di Tavullia a rientrare, perché stava perdendo tantissimo terreno.

"Sono rimasto molto colpito da come Marc ha preso la decisione di cambiare moto così presto al Sachsenring. Vale, da parte sua, o non ha visto la tabella che gli veniva esposta o non voleva fare quello che gli dicevano i suoi ragazzi" ricorda Burgess.

"L'uomo non è stato concepito per correre a più di 300 km/h su una moto, quindi non mi sento di criticare un pilota se si sente più sicuro con una gomma piuttosto che con un'altra, quindi preferisce non cambiare moto. Ma per qualche motivo, Valentino non ha mai vinto una gara con il 'flag to flag'" ha concluso l'australiano.

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