Ha già girato in pista e i primi responsi del cronometro sono incoraggianti ma la veste definitiva, estetica e tecnica, è stata mostrata qui al
Motor Bike Expo di Verona. A fare gli onori di casa il management Bimota, raggiante per le nuove creature (c’era anche la DB8) che riporta nelle corse a livello mondiale il glorioso marchio italiano.
Si chiama
HB4 ed è ovviamente il connubio tra la motorizzazione
Honda 600 cc a 4 cilindri imposta dal regolamento del nuovo campionato
Moto2 e la ciclistica messa a punto dai tecnici Bimota per il gioiellino da competizione.
Il telaio unisce una parte superiore perimetrale a
traliccio a
piastre inferiori incollate secondo una tecnologia aeronautica. Il forcellone scatolato è a dir poco imponente e prevede il passaggio del sistema di scarico a doppia uscita realizzato da
Zard sul lato destro.
Le sospensioni sono
Paioli da 43 mm all’anteriore e
Ohlins TTX al posteriore mentre l’impianto frenante si avvale di dischi Braking da 300 mm all’anteriore, unica alternativa al resto dei componenti che sono tutti
Brembo. Ruote in lega di magnesio e, ovviamente, pneumatici
Dunlop (125/80-17 ant. e 195/65-17 post.) completano il quadro di un veicolo dal peso totale a secco contenuto nei regolamentari 135 kg.
A realizzare il progetto è stato
Andrea Acquaviva mentre le morbide ed aggressive linee delle sovrastrutture sono opera di
Enrico Borghesan, entrambi coadiuvati dai tecnici del reparto esperienze Bimota.
Per ora è prevista la partecipazione di un solo team, italiano, con il giovane
pilota pesarese Simone Grotzkys Giorgi, ma gli sviluppi del neonato campionato Moto2 potrebbero portare presto all’iscrizione di altri team, spagnoli in particolare, mentre un “dream team” italiano interno, con i colori Bimota ufficiali, è nei sogni del management riminese, almeno per le gare italiane del circus mondiale.
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