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Vettel e la telefonata di scuse fatta da Kvyat

Nel paddock non si erano parlati, ma Daniil Kvyat ha voluto chiarire con Sebastian Vettel cosa è successo nel corso del primo giro quando il russo ha tamponato per ben due volte la Ferrari del tedesco.

The damaged nosecone of race retiree Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H

Foto di: XPB Images

Daniil Kvyat, Red Bull Racing RB12 tampona Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H alla partenza
Sebastian Vettel, Ferrari sulla griglia
The damaged nosecone of race retiree Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
The damaged nosecone of race retiree Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
The damaged nosecone of race retiree Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
The damaged nosecone of race retiree Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
The damaged nosecone of race retiree Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
The damaged nosecone of race retiree Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
Daniil Kvyat, Red Bull Racing RB12 tampona Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H alla partenza

Terminata la corsa Sebastian Vettel si è messo sulle spalle il suo voluminoso zaino e si è avvitato all’uscita del paddock. Scuro in volto, sguardo basso e poca voglia di parlare. I motivi ci sono tutti, visto che delle quattro gare che il Mondiale 2016 ha messo finora in archivio, il tedesco della Ferrari ne ha potute disputare solo due.

A Daniil Kvyat (che nelle prime dichiarazioni ai media ha sposato una versione inaccettabile affermando che Vettel era troppo lento e non aveva potuto evitarlo) è rimasta solo una possibilità per scusarsi con il pilota tedesco: una telefonata.

Ed è quello che il pilota russo ha fatto appena terminate le conferenze stampe di rito.

“Ho detto tutto quello che volevo dirgli – ha commentato Kvyat – ora penso che tanta gente commenterà questa cosa, ma non mi interessa. So che ho commesso un errore, ed imparerò da questo sbaglio. Le conseguenze di questo mio sbaglio riguardano anche noi come squadra, visto che la Red Bull oggi non ha conquistato dei punti che erano alla nostra portata. Ma penso che archivieremo anche questa vicenda, ne abbiamo già parlato. E’ stato solo un errore umano”.

Basterà a calmare l’ira di Vettel? La sua rabbia a caldo si è vista tutta, perché la seconda battuta a vuoto dopo il problema al software che lo aveva bloccato nel giro di formazione in Bahrain, non c'è la responsabilità di nessun uomo in divisa rossa. E la classifica di campionato per Vettel inizia ad essere preoccupante: quinto, con un punto di vantaggio su Massa, ma tre di distanza da Ricciardo e dieci da Raikkonen.

Senza considerare il gap dal tandem Mercedes: -24 da Lewis Hamilton e -67 da Nico Rosberg. La diretta televisiva ha mandato in onda solo una parte delle imprecazioni di Seb quando si è trovato contro le barriere esterne della Curva 3, perché sarebbe stato in lungo “beep” di censura.

Una volta rientrato ai box dopo l’incidente (guidando lui lo scooter del commissario che gli ha offerto un passaggio) Vettel è andato a parlare con il suo ex team principal Christian Horner. Il quale da parte sua non ha potuto che comprendere le lamentele del ferrarista visto che l’harakiri di Kvyat ha di fatto distrutto anche la gara delle due Red Bull, coinvolgendo anche Ricciardo nella carambola alla Curva 2.

“Alla fine sono episodi che nelle corse accadono – ha spiegato Vettel - ma è dura. Si prova sempre a guadagnare qualche posizione nelle fasi iniziali di gara, ma bisogna tener presente che la corsa di oggi era di 53 giri. Che dire? Non c'era nulla che potessi fare diverso”.

L’unica cosa che Vettel e la Ferrari possono fare per ridurre al minimo i rischi che si corrono in fase di partenza è cercare di scattare nelle primissime posizioni. Facile a dirsi, ovvio, ma d’altronde non ci sono altre vie per evitare di arrivare alla prima curva senza trovarsi nel gruppone. E i primi a saperlo sono proprio Vettel e Raikkonen...

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